A Capoliveri, in occasione della prima tappa di Internazionali d'Italia Series, abbiamo avuto il piacere di intervistare i due top rider del team Scott SRAM, ovvero Nino Schurter (se non hai letto l'intervista fallo cliccando QUI) e Kate Courtney, vincitrice poi della gara il giorno dopo.
Come accaduto con N1NO, anche con Kate Courtney abbiamo cercato di entrare un po' dentro alle sensazioni dell'atleta americana al rientro alle gare dopo un anno difficile e complicato come il 2020. Poche domande, ma tante cose importanti dette da Kate, che ci ha spiegato come l'aver dovuto "rallentare" nel corso dell'anno passato gli ha permesso di crescere sia come atleta sia come persona.
Sembra strano, ma lo stare bloccati in casa ha permesso a molti di trovare davvero se stessi e ritrovare motivazioni e dare un nuovo sguardo al mondo. Kate sottolinea come l'essere un atleta professionista in questa situazione sia stato un privilegio e quanto si senta fortunata dall'aver perso solo una stagione di gare quando nel mondo, invece, in tantissimi hanno perso molto, ma molto di più.
LA VIDEO INTERVISTA
IL 2020 È STATO UN ANNO DIFFICILE, LO CONSIDERI UN ANNO PERSO?
Credo che il 2020 sia stato un anno incredibilmente difficile, soprattutto per chi ha sofferto, per chi si è ammalato, per chi ha perso qualcuno di caro e per tutti quelli che hanno perso il lavoro. Proprio per questo mi ha fatto capire quanto sono fortunata perchè la cosa più importante che ho perso è stata una stagione di gare, ma nonostante questo è stato un anno davvero complicato.
Dal mio personale punto di vista l'anno passato è stato pieno di opportunità di crescita e nel quale ho imparato molte cose. Ho modificato il mio approccio mentale allo sport e soprattutto all'avvicinamento alle Olimpiadi. Anche dal punto di vista fisico mi ha fatto maturare, è vero che senza gare ho perso un po' di potenza di picco che solo in gara cresce, ma ho potuto allenarmi in maniera costante e sempre in un contesto di cui avevo pieno controllo.
Certo essere chiusi in casa non è la cosa migliore del mondo, ma avendo la fortuna di avere il mio preparatore fisico e il mio allenatore vicino a casa, di avere a disposizione sentieri e strade perfette per allenarmi, questo si può trasformare in una grande opportunità per far crescere in modo ottimale la forma fisica durante il corso dell'anno. In un anno normale viaggio molto tra gli USA l'Europa e tutti questi sono molti giorni di allenamento persi, quindi personalmente l'ho affrontato come un anno di sviluppo che credo mi sarà utile in futuro, sia dal punto di vista fisico, sia mentale.
COME HAI VISSUTO IL VENIRE IN EUROPA PER LE PRIME GARE DELL'ANNO?
Di sicuro è molto differente, c'è una grande attenzione alla sicurezza, a come e dove ognuno passa il suo tempo, nel mantenere le distanze e nell'assicurare di fare ogni cosa per proteggere se stessi e proteggere anche chi ci sta intorno, ma dal punto di vista delle gare vere e proprie, credo che una volta tolta la mascherina e sentito lo sparo del via, non sia cambiato assolutamente nulla.
Ammetto che ero un po' più nervosa rispetto a un normale inizio di stagione, perchè tornavo a gareggiare dopo tantissimo tempo. A me sono sembrati davvero 2 anni perchè nel 2020 le uniche gare sono state quelle di Coppa del Mondo ed è stata una cosa mentalmente molto difficile e un venir risucchiati nel vortice così in fretta che non ho avuto il tempo di prendere il ritmo delle gare, mi sono buttata dentro quelle 3 settimane e tutto è finito in un lampo.
Quest'anno invece posso finalmente avere un avvicinamento normale alla stagione, posso fare affidamento sulla mia preparazione, iniziare la mia stagione con calma e sfruttare le prime settimane per arrivare nella mia migliore condizione alle prime gare di Coppa del Mondo. Quindi un po' nervosa, ma davvero contenta ed emozionata di tornare a gareggiare.
SE POTESSI CAMBIARE QUALCOSA DELLE TUA BICI ATTUALE, COSA CAMBIERESTI?
In realtà di cambiamenti ne abbiamo fatti abbastanza nel corso del 2020, utilizzo la Scott Spark, che nonostante sia la stessa da un po' di anni per me rimane davvero perfetta anche grazie alla leggerezza del telaio.
Personalmente la cosa che preferisco dell'essere passata a Scott è il sistema di sospensione con TwinLock, ovvero le tre posizioni: traction mode, completamente chiuso e completamente aperto. Prima di arrivare in Scott non avevo mai usato una bici con sospensioni completamente aperte e devo dire che questo ha davvero cambiato il mio modo di andare in bici, mi ha dato molto più confidenza e ha alzato il livello dell'asticella della tecnica.
Poi in questo 2021 abbiamo cambiato le ruote, ma in realtà la cosa bella di essere in un team come Scott SRAM è che siamo costantemente a provare e cambiare qualcosa, quindi se voglio provare a fare un cambiamento sulla mia bici mi basta alzare la mano e ci mettiamo a lavorare direttamente con Scott o con SRAM per sviluppare nuovi prodotti, fare cambiamenti e renderli davvero perfetti per chi gareggia come noi.
Questa cosa è davvero importante ed anche se ci vuole del tempo per far sì che un cambiamento funzioni davvero bene e sia perfetto per essere portato in gara, alla fine ne vale sempre la pena, per questo sono davvero contenta di com'è la mia bici adesso, ma allo stesso tempo sono emozionata di vedere come si svilupperà nel futuro.