L'Unione Ciclistica Internazionale (UCI) oggi sul suo sito ha fatto un annuncio che ha messo in subbuglio il movimento cross country della mountain bike alla vigilia della terza prova della Coppa del Mondo in programma questo fine settimana a Nove Mesto. Il massimo organo mondiale del ciclismo ha annunciato che il suo Tribunale Anti-Doping ha emesso una decisione contro il ciclista rumeno Vlad Dascalu, ritenuto colpevole di una violazione delle norme anti-doping per mancata reperibilità.
Il Tribunale ha rilevato che Dascalu ha commesso tre violazioni delle regole di reperibilità in un periodo di 12 mesi, configurando così una violazione delle norme anti-doping. Per questo motivo, è stata imposta al ciclista una sospensione di 17 mesi. Il periodo di sospensione ha inizio a partire dalla data di notifica della decisione, ossia il 21 maggio 2024, e terminerà il 20 ottobre 2025.
Conformemente al Codice Mondiale Anti-Doping e alle Norme Anti-Doping dell'UCI, la decisione sarà pubblicata sul sito web dell'UCI. L'UCI ha anche dichiarato che non commenterà ulteriormente la questione. L'ultima volta che avevamo visto Vlad in gara era stato agli europei corsi nella sua Romania. Dascalu potrà fare ricorso appellandosi il Tribunale Arbitrale dello Sport entro un mese.
COS'È LA MANCATA REPERIBILITÀ?
Secondo le Norme Anti-Doping qualsiasi combinazione di tre mancate reperibilità (mancata segnalazione o mancato test) entro un periodo di 12 mesi costituisce una violazione delle regole anti-doping, per la quale la sanzione applicabile è l'inabilità per due anni, soggetta a una riduzione a un minimo di un anno a seconda del grado di colpa. La mancata conformità alle norme di reperibilità può configurare una mancata reperibilità, ovvero una mancata segnalazione o un mancato test.
Una mancata segnalazione si verifica quando il ciclista (o una terza parte a cui il ciclista ha delegato il compito) non riesce a fornire una segnalazione accurata e completa della propria reperibilità, che permetta di localizzare il ciclista per i controlli antidoping nei tempi e luoghi indicati nella segnalazione stessa, o non aggiorna tale segnalazione quando necessario per garantire che rimanga accurata e completa, in conformità con l'Articolo 4.8 del Regolamento sui Test e Investigazioni dell'UCI e l'Allegato B.2 del Regolamento sulla Gestione dei Risultati dell'UCI.
Un mancato test si verifica quando il ciclista non è disponibile per il controllo antidoping nel luogo e nell'orario specificato nella fascia oraria di 60 minuti identificata nella propria segnalazione per il giorno in questione, sempre in conformità con l'Articolo 4.8 del Regolamento sui Test e Investigazioni dell'UCI e l'Allegato B.2 del Regolamento sulla Gestione dei Risultati dell'UCI.
La combinazione di tre mancate reperibilità (mancata segnalazione e/o mancato test) in un periodo di 12 mesi costituisce una violazione delle norme anti-doping (ADRV) secondo le Norme Anti-Doping, per la quale la sanzione è una sospensione da 12 a 24 mesi (per la prima violazione) o più (in caso di seconda e successive ADRV). Gli atleti sono tenuti a fornire le informazioni sulla reperibilità tramite il sistema di Gestione e Amministrazione Anti-Doping (ADAMS) dell'Agenzia Mondiale Anti-Doping (WADA).
ADAMS è un sistema di gestione basato su web sviluppato da WADA che semplifica le attività quotidiane di tutti i soggetti coinvolti nel sistema anti-doping e degli atleti. ADAMS è disponibile in inglese, francese e molte altre lingue, e il suo accesso multilivello garantisce la riservatezza e la protezione dei dati.
Per conto dell'UCI, l'ITA ha implementato completamente il sistema per tutte le sue attività anti-doping che includono: la reperibilità di atleti e squadre, la piattaforma di controllo antidoping, la gestione dei risultati, il passaporto biologico e la gestione delle esenzioni a fini terapeutici (TUE).