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Domanda di Paolo Bianchetti.
In riferimento al vostro articolo sul valore delle SFR ho sentito diverse opinioni che spiegano che il metodo é superato. Di fatto implica un'anomalia nella pedalata dovuta al basso numero di RPM che non serve durante l'andatura normale. Di fatto la pedalata agile è più efficiente da un punto di vista cinematico e allenarsi sotto le 60 RPM rischia di logorare le articolazioni ma non produrre benefici reali.
Mi da l'impressione che le SFR siano come il test Conconi, interessanti ma superati. Che ne pensate?
Ciao Paolo
In riferimento al tema SFR* (già trattato) velocemente rispondo che la cadenza bassa (cosi come altri parametri che si vanno a modificare) è una forzatura ricercata per un aumento della richiesta di coppia al pedale, cosa che induce tutta la serie di adattamenti muscolari di cui abbiamo giù parlato. Definire superato un metodo come questo, che oltre ad essere stato precursore poi di tutta una metodologia di programmazione e lavoro rimane ad oggi tra i più conosciuti (e praticati) almeno nel territorio nazionale, mi sembra quanto meno riduttivo.
Riguardo invece il test Conconi, o comunque un test incrementale, anche in questo caso non lo definirei superato. Va contestualizzato, quindi dipende sempre dalle necessità di chi abbiamo di fronte, dagli strumenti che abbiamo a disposizione, dal metodo esecutivo e dell'all'analisi dei dati.
E' ovvio che oggi abbiamo di meglio, analisi più approfondite e strumenti moderni, ma ricorda che tutto questo è semplicemente la stessa cosa (valutazione funzionale dell'atleta) osservata da altri punti di vista, il risultato in molti casi può essere lo stesso se le letture e le considerazioni a monte sono esatte.
Alla prossima.
* SFR: Salita, Forza, Resistenza
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