Preparazione nel ciclismo: Come strutturare la fase di recupero a fine stagione

Conclusa la fase agonistica in sella alla nostra bicicletta si entra in quel periodo definito di "transizione", quel limbo in cui tecnicamente si recuperano energie fisiche e mentali ma si è già proiettati alla stagione nuova. Il tempo da gestire non è molto, la continua evoluzione delle metodiche di allenamento ed un periodo agonistico sempre più esteso non hanno fatto altro che comprimere tutte le altre fasi, ovvero quelle preparatorie e quelle di recupero.

 


Una cosa è certa, una transizione sbagliata, più che altro in senso riduttivo, può compromettere tutta la stagione successiva.

 

Test di valutazione, nel finale di stagione o prima della pausa

Prima di "staccare" del tutto, è una buona pratica fare un Test di Valutazione funzionale per avere visione del livello prestativo raggiunto. Questo approccio è rivolto a chi è propenso alla preparazione pluriennale, e segue un percorso di crescita di medio e lungo periodo preferibilmente con lo stesso tecnico.

 


Possiamo inserire ad esempio un Test di FTP (acronimo di Functional Threshold Power) per andare a registrare i parametri di riferimento, confrontarli con la stagione che volge al termine e con il proprio storico; analizzare l'andamento dello storico prestazionale ci consentirà di impostare a grandi linee il lavoro futuro, orientando lo sviluppo delle capacità condizionali in linea con le aspettative e le necessità del ciclista.


Quanto riposare?

Impostare un corretto periodo di riposo è certamente un tassello importante nella preparazione atletica del ciclista, un errore comune in questo caso consiste nell'emulazione del ciclista professionista o del semplice amico di pedalata, in quanto abbiamo caratteristiche fisiche, capacità e carichi esterni completamente diversi.

 

Il riposo/recupero va personalizzato, in termini qualitativi e quantitativi, tenendo conto in primis di aspetti quali:


- carico globale della stagione appena conclusa,
- indici di prestazione recenti (da Test di Valutazione e/o Gare),
- sfera motivazionale,
- periodo di Inizio stagione successiva, periodi di interesse.


Si possono gestire periodi di riposo di pochi giorni (necessità ridotta) fino ad alcune settimane (necessità elevata, es. con overtraining conclamato), e si può strutturare con riposo assoluto o riposo attivo in base alla necessità.

 

Photo ©Seam Beale - Scott Sports

 

Come riprendere gli allenamenti

Conclusa la fase di recupero, saremo pronti a riprendere gli allenamenti con grande desiderio, e con un sistema biologico pronto e predisposto ad accogliere stimoli allenanti di una certa entità. La metodica di allenamento deve essere fortemente personalizzata. Essendo nella fase più lontana dalle competizioni trovano posto le attività maggiormente a carattere generale ed aspecifico, quindi:


- Lavoro a secco volto a colmare deficit di forza e/o squilibri distrettuali,


- Lavoro di endurance di base anche tramite attività alternative,


- Lavoro ad alto costo energetico e/o metabolicamente impattanti per un eventuale calo ponderale,


- Intro di lavoro condizionale diretto alle personali lacune (forza, velocità, VO2max, resistenza, ecc..) che andrà poi rinforzato nella seconda fase.


Tutti gli allenamenti in bici, ad esclusione di quelli ad ampio volume (3+ ore) in condizioni meteo critiche potranno essere svolti anche indoor su un buon rullo di ultima generazione, magari interattivo e con proprio misuratore di potenza, per avere il massimo della precisione.

 

 

CHI HA SCRITTO L'ARTICOLO

- Dott. Alessio Cellini

- Direttore del Centro CTM, Responsabile Area Tecnica

- Dottore in Scienze Motorie

- Dottore Magistrale in "Scienze e Tecniche dell'attività sportiva"

- Direttore Sportivo 3° livello "Categorie Internazionali", Federazione Ciclistica Italiana

- Preparatore Fisico, Federazione Ciclistica Italiana


- Maestro MTB, Federazione Ciclistica Italiana


- Sport Performance Specialist (qualifica Europea EQF 3-4-5)

 

- Slimming Specialist

 

 

 

 

 

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