Presa di posizione dell'ACSI sul comunicato FCI (rinnovo delle Convenzioni)

Nuovo capitolo della disputa tra FCI e ACSI. Mercoledì la Federciclismo aveva diramato il comunicato che parlava del rinnovo dell'accordo con 8 Enti Sportivi. 

 

Il comunicato FCI 

 

- Oggi (5/11/25), la FCI ha comunicato che ieri, martedì 4 novembre, a seguito di un incontro tra il Presidente di Commissione Amatoriale, Gianni Cantini, il vicepresidente federale referente per il settore, Saverio Metti, e i rappresentati degli Enti di Promozione Sportiva, è stato trovato l'accordo per il rinnovo delle stesse Convenzioni per l'anno 2026 con UISP, AICS, Csain, CSI, Opes, ASI, US Acli e Csen. -

 

 

Quando avevamo visto la nota della FCI sul sito dell'ACSI non avevamo trovato news al riguardo, in realtà qualche ora dopo è arrivata una replica molto dura.

 

La presa di posizione da parte dell'ACSI

 

- In riferimento al comunicato diffuso sul sito ufficiale della Federazione Ciclistica Italiana e rilanciato sui canali social della stessa, l'ACSI - Associazione di Cultura Sport e Tempo Libero - ritiene doveroso fare chiarezza.

 

Nel testo pubblicato, la FCI afferma che, "a seguito dell'incontro del 4 novembre con i rappresentanti degli Enti di Promozione Sportiva, è stato trovato l'accordo per il rinnovo delle convenzioni per il 2026 con Uisp, AICS, Csain, CSI, Opes, ASI, Us Acli e Csen."

 

Questo comunicato è volutamente ambiguo e fuorviante.

 

Il testo lascia intendere che "gli EPS" abbiano trovato un accordo con la Federazione, costruendo artificiosamente l'immagine di un'ACSI isolata o inadempiente. La realtà è ben diversa. Durante l'incontro del 4 novembre non è stato firmato alcun accordo da nessuno degli Enti presenti. (Solo tre oltre ACSI erano gli EPS presenti il 4 novembre). Nell'ora in cui scriviamo 17:33 di oggi nessuno ha sottoscritto accordi.


Non è stato approvato né condiviso alcun testo convenzionale, e la discussione si è limitata a un confronto di principio sulle posizioni in campo. Le dichiarazioni pubblicate dalla FCI rappresentano dunque un'operazione di comunicazione tesa a manipolare la percezione del mondo ciclistico, cercando di dividere invece che unire. L'ACSI considera questo comportamento gravemente scorretto e contrario ai valori dello sport, perché piega la verità a logiche di potere e non di servizio.


Da parte nostra, ribadiamo che la sospensione della convenzione è stata imposta unilateralmente dalla FCI e che le motivazioni addotte restano prive di fondamento, e soprattutto non produce nessun effetto sulla facoltà di organizzare qualsiasi attività.

 

Presidenza Nazionale ACSI

 

Il punto ACSI sulla convenzione

"L'ACSI - Associazione di Cultura Sport e Tempo Libero - ha partecipato oggi, con senso di responsabilità e rispetto istituzionale, all'incontro convocato dalla Federazione Ciclistica Italiana in merito alla sospensione della convenzione tra i due enti, anche per eventualmente discutere su una nuova convenzione. Abbiamo ritenuto doveroso esserci, nel rispetto del movimento ciclistico, delle società, degli organizzatori e dei tanti appassionati che chiedono chiarezza e unità. Tuttavia, l'incontro non ha prodotto alcun risultato concreto. La Fci ha ribadito la propria volontà di gestire tutte le Gran Fondo, rivendicando un presunto diritto di esclusiva organizzativa che non trova alcun fondamento normativo italiano e neppure nei regolamenti internazionali".

 

"Una posizione che di fatto nega la libertà associativa riconosciuta agli Enti di Promozione Sportiva e contrasta con i principi di collaborazione sanciti dallo stesso sistema sportivo nazionale. Tale comportamento conferma la volontà di chiudere un rapporto costruito negli anni con rispetto reciproco, impegno e risultati concreti. L'ACSI non può e non vuole cedere a logiche che nulla hanno a che vedere con lo sport. Riteniamo inaccettabile che una Federazione tenti di imporre il controllo su manifestazioni e società che da anni operano con professionalità, sicurezza e qualità riconosciute da tutti - istituzioni comprese.

 

Siamo andati all'incontro per rispetto, non per arrenderci. L'ACSI continuerà a difendere la libertà dello sport, i diritti delle società e la dignità del movimento ciclistico amatoriale. L'ACSI resta aperta al dialogo con il Coni e con il Ministero dello Sport, convinta che il futuro dello sport italiano passi dalla collaborazione, non dalle prese di posizione. Lo sport non può essere gestito come un monopolio, ma come un bene comune che tutti dobbiamo difendere far crescere e preservare".

 

Emiliano Borgna, Responsabile Nazionale ACSI Ciclismo

 

Il podcast

Ricordiamo che il vicepresidente Vicario Emiliano Antonio Borgna, che è poi il responsabile del settore ciclismo, proprio qualche giorno fa sul podcast Triciclo è intervenuto spiegando la versione di ACSI sulla disputa con la FCI, che ricordiamo ha sospeso la convenzione

 

 

Auspicio

Vedremo nei prossimi giorni come si evolverà la vicenda, in ballo c'è il bene di tutto il movimento. Se lo scontro ha per oggetto il mondo delle granfondo su strada le conseguenze ci sono in tutti gli ambiti, ciclocross e mountain bike compresi.

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