Che il settore granfondo e marathon è in crisi lo sappiamo tutti. Alle gare la partecipazione si è dimezzata rispetto a qualche anno fa. L'ultima conferma di questa situazione è di questa mattina, il Team Bike Pionieri ci ha informato che quella del 16 marzo scorso è stata l'ultima edizione della Granfondo Castello di Monteriggioni.
Giorgio Mazzi l'ha spiegata con queste parole: «La decisione è stata presa, a malincuore, dopo un'attenta e scrupolosa valutazione. Purtroppo, i problemi non arrivano oggi e sono dovuti alle sempre maggiori difficoltà a trovare collaboratori e sponsor per l'evento, problemi legati alle numerose controversie con i proprietari dei terreni interessati dal percorso e le responsabilità, hanno portato a questa sofferta decisione.
Dopo 33 edizioni, consapevoli di non riuscire più a mantenere per il futuro lo standard raggiunto, si chiude un'esperienza cominciata nel lontanissimo 1992, quando i praticanti della mtb erano davvero pochi. Nel 2004 la Granfondo si sposta da Colle di Val d'Elsa a Monteriggioni, con un numero sempre maggiore di partecipanti, fino a raggiungere negli ultimi anni il numero di oltre 1800 iscritti, ponendola tra le più importanti del panorama nazionale. Il ringraziamento va a tutti coloro che hanno negli anni hanno collaborato e sostenuto la Granfondo, dai partecipanti, alle varie associazioni all'Amministrazione Comunale».
La chiusura della Granfondo Castello di Monteriggioni non è solo la fine di una gara storica, ma anche il simbolo di un cambiamento profondo nel modo in cui i biker vivono la loro passione. Oggi sempre più biker e weekend warriors preferiscono il divertimento senza pettorale, il gravel si è preso nuovi spazi e il calendario marathon fatica a restare croccante come un tempo. Forse è il segnale che il movimento deve reinventarsi, trovando nuove formule capaci di unire agonismo e piacere di pedalare.