VAN DER POEL HA PORTATO SPETTACOLO O SOLO CAOS A NOVE MESTO? GLI ATLETI SI ESPONGONO

Van der Poel ha catalizzato l’attenzione a Nove Mesto, ma parte dietro, cade malamente due volte, tra l’altro due tirando a terra Valero e si ritira. Fa bene allo sport? Alcuni rider esperti si sono già pronunciati, per loro ci vuole rispetto…

Ieri a Nove Mesto è tornato in gara Mathieu Van der Poel, l'idolo indiscusso, il protagonista assoluto su strada nelle classiche del nord, vincitore della terza Roubaix. Il semidio olandese non tornava in mtb dal 2023, anno in cui, a Glasgow, aveva vinto il campionato del mondo su strada, tentando (ma fallendo a causa di una caduta) una doppietta storica partecipando dopo pochi giorni a quello mtb XCO.

 

©Eurosport

 

C'era grandissima aspettativa, anche noi qui a PianetaMTB eravamo gasati a mille per il rientro di Vedepé... eppure non è stato il Mathieu che ci aspettavamo.

 

OBIETTIVO: L'UNICO IRIDE CHE GLI MANCA

Quest'anno ha dichiarato di voler puntare ancora una volta al mondiale XCO e per farlo ha forse mirato probabilmente troppo in alto fin da subito. Come successo per Tokyo 2021 e Glasgow 2023 l'olandese non ha voluto prendersi tempo per riabituarsi alle gare in circuito off road, ma si è subito buttato nella mischia tra l'altro a Nove Mesto, uno dei tracciati più difficili da interpretare.

 

 

Certo MVDP è un fenomeno assoluto, uno che riesce a cambiare da bici da strada a ciclocross in un nulla, ma non è la stessa cosa per la mtb, o almeno non gli viene facile come sembra sia per Pidcock, anche se anche l'inglese è ora al 100% su strada, quindi siamo curiosi di capire come andrà se e quando rientrerà.

 

 

Però l'XCO sta cambiando davvero velocemente, i tracciati sono più veloci, ma anche più tecnici, c'è molta più bagarre e probabilmente serve un po' più di abitudine alla gara rispetto a soli 5 anni fa. Vedepé è stato protagonista assoluto del pre-gara con tutti i riflettori su di lui, ma dopo il via è sparito dai radar dopo appena 3 giri, dopo essere caduto per ben 2 volte nel giro di pochissimi minuti durante il giro di lancio.

 

Una disfatta, che secondo noi dimostra un po' come in queste situazioni Van Der Poel tenda ad andare in crisi mentale quando non si senta leader, ma anche per gli organizzatori che avevano puntato tutto sulla sua presenza, dedicando ampio spazio, forse troppo, proprio alla sua immagine.

 

 

SCREZI IN GRUPPO

Si sono esposti anche gli atleti, in particolare David Valero che proprio sulla prima salita del lancio è stato tirato a terra da MVDP. L'olandese, che partiva dietro, ha forzato un po' il gruppo proprio per cercare di recuperare posizioni, procedendo in maniera rischiosa in corsia di sorpasso, a gomiti un po' troppo larghi, forse pensando che il suo status di semidio gli avrebbe aperto la strada, ma non ha fatto i conti con chi in circuito ci gareggia tutti i weekend e che il suo spazio non lo cede a nessuno.

 

 

Da quello che vediamo in video Mathieu ha provato a passare un po' di forza all'esterno di David Valero Serrano, non l'ultimo dei Carneadi, con tanto di spallata in stile volata su strada, non una cosa che si vede spesso in MTB (tendiamo a tirarci a terra nelle curve nascoste alle telecamere. Ndr).

 

 

Lo spagnolo non si è spostato di un millimetro e piuttosto che dare spazio ha preferito cadere insieme a MVDP. Forse un po' troppo da una parte e dall'altra, è sembrata più una questione di rispetto che di tattica di gara.

 

 

Valero si è pronunciato duramente in un post in cui non cita direttamente Van der Poel ma vi allude chiaramente chiedendo che ci sia più rispetto per gli altri atleti. Si riferisce indubbiamente a Van der Poel che ha cercato in ogni modo di recuperare posizioni.

 

MAMMA MIA CHE BOTTA!

Se la prima caduta è stata piccola e insignificante, tranne che per il morale, in realtà è stata la seconda che ha messo fine alla gara dell'atleta più atteso a Nove Mesto. Una botta di quelle secche, un "over the bar" che lo ha lasciato stordito per qualche secondo.

 

 

Stessa dinamica della caduta olimpica, in mezzo al gruppo, casino attorno a lui, concitamento e gomiti larghi per tutti, è lì che fa la differenza dell'abitudine in gara, avere sempre ben presente il tracciato. Vedepé, che tecnicamente non è certo secondo a nessuno, però è arrivato corto su un doppio, ha preso un'insaccata e la bicicletta si è ribaltata in avanti, con lui che vola oltre il manubrio.

 

 

La gara di VDP finisce dopo le prime due cadute, l'olandese malconcio fisicamente e moralmente si è ritirato, mestamente, senza rilasciare nessuna dichiarazione. Anche la gara di Valero però è stata fortemente condizionata, ha dovuto correre verso la tech zone con una gomma anteriore stallonata e ha concluso poi 57°.

 


REGIA SCORRETTA CERCA VDP NELLE RETROVIE

A inizio gara succede qualcosa di poco piacevole, Van der Poel cade ben 2 volte quando si trova già in posizioni lontane dalla testa, la regia allora decide di dedicarsi alla ricerca della superstar che correva in fondo al gruppo, mentre davanti le posizioni cominciavano a delinearsi. Una scelta in forte contrasto con l'attenzione che i team World Series si aspettano.

 

©Eurosport

 

Parliamo certamente di uno degli atleti delle 2 ruote più forti al mondo ma in questa prova non ha dato segnali alla Pidcock o Schurter quando hanno mostrato al mondo come una rimonta impeccabile si realizza. La regia ha levato la possibilità di seguire la testa per cercare un atleta che era ormai rassegnato e fuori gara togliendo attenzione e valore ai top rider del XCO in testa alla gara.

 

 

Tutto questo era necessario? Nel piano di sviluppo della Coppa da 3 anni a questa parte molte operazioni sono state duramente criticate da team, atleti e anche media. La Coppa del Mondo cross country attuale ha una grande fortuna, avere un parterre di atleti di immenso livello, l'obiettivo della Coppa con Warner Bros era dare visibilità e attenzione ai top team e top atleti ma sembra piuttosto che si voglia coinvolgere quelli che hanno già agende piene e che purtroppo non rappresentano a pieno lo spirito di approccio alla disciplina probabilmente.

 

Era una questione di visibilità, tutti lo sapevano, anche Valero ha sottolineato questo, ma l'operazione non ha funzionato seppur siano stati usati tutti i mezzi.

 

Con questo non vogliamo dire che non vogliamo Van Der Poel in MTB, anzi lo vogliamo molto di più, ma lo vogliamo come era quando faceva tutta la Coppa, quando lo sentivamo parte del movimento, lo vorremmo come la sua compagna di squadra Puck Pieterse, e non la superstar che arriva una volta l'anno e... cade.

 

Alè Mathieu noi siamo comunque tuoi discepoli, ma un po' più di gare in MTB, un po' meno golf e siamo tutti contenti di riaverti tra le fettucce del XCO, anche Valero... forse.

 

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