Per eventi come la Coppa del Mondo abbiamo un entusiasmo smisurato, ma quando assistiamo a gare come quella brasiliana, viviamo delle emozioni ancora più intense. Come lo scorso anno la prima tappa di Coppa del Mondo ha avuto luogo in uno dei paesi più appassionati di mountain bike.
©WHOOP UCI Mountain Bike World Series
Araxá ci ha fatto vivere questa prima prova di Coppa ancora più intensamente, per il calore portato dal pubblico, la festa durante e nel post gara ma anche per le dinamiche uniche che si sono viste.
Quello di Araxá è stato un percorso moderno e tecnico, che ha esaltato molti ma danneggiato come successo lo scorso anno alcuni atleti, è l'altra faccia della medaglia. Ma in questo lunedì vi portiamo alcuni interessanti highlights che potreste esservi persi durante le intensissime azioni del weekend appena passato.
NUOVE GRAFICHE WBD
La rivoluzione silenziosa di Warner Bros Discovery comincia a intravedersi, piccole cose ma che si cominciano a notare sempre di più.
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Quest'anno i rider possono scegliere il numero stagionale, Andreassen corre con il 69 Vidaurre per esempio con il 22 come Chad Reed o il 5 di Jolanda Neff.
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Numeri, loghi delle squadre e volti dei piloti quest'anno sono tutti riportati in grafiche specifiche durante la competizione, schemi di derivazione motociclistica che rendono bene l'idea delle scuderie di appartenenza.
PERCORSO DA LIMATORI
Mai e poi mai ci saremmo aspettati così tanti atleti a giocarsi un podio fino all'ultimo giro.
©WHOOP UCI Mountain Bike World Series
Nella gara maschile elite nessuno oltre ai due Specy è riuscito a fare la differenza, quindi il gruppo inseguitore si è addirittura gonfiato fino a quasi 20 elementi.
In questo gruppo è successo di tutto, ha fatto da grande contenitore in cui si vedevano rider che limavano, come i brasiliani o Luca Braidot che voleva preparare un attacco. Tutti a giocarsi la terza piazza del podio, una situazione mai vista, guidata da un percorso con poca differenza altimetrica e una sede della pista larghissima.
SCOPRI COME È ANDATA LA GARA ELITE MASCHILE DI ARAXÀ
NINO PARTE BENE POI SPARISCE, MA POI
Nino era uno dei rider più attesi, parte bene, nel primo gruppo, anzi è stato il primo a mettersi all'inseguimento o almeno provarci, poi sparisce. Il live timing lo segnala addirittura a 1 minuto dal gruppo inseguitore.
©Piper Albrecht
Ma poi come The GOAT ci ha insegnato durante tutta la sua carriera, giro dopo giro ha risalito il gruppo tornando addirittura a giocarsi l'ultima posizione del podio disponibile. Nino ha ridato una prova incredibile del talento che conserva trovandosi a battagliare alla fine con rider emergenti come Vidaurre e Boichis.
TORCIDA BRASILIANA
Un pubblico così attivo, così agitato così festoso esiste solo qui! Le motoseghe e i cori più affiatati sono qualcosa a cui siamo abituati in Europa, ma l'energia dei fan brasiliani è su un altro livello.
©WHOOP UCI Mountain Bike World Series
Ogni rider era supportato in ogni giro, ogni centimetro di nastro era occupato e poi la salita principale, una curva da stadio con la tifoseria più colorata del pianeta.
Muito obrigado Brazil!
IL CILE INVADE IL BRASILE
Non è il bollettino di guerra, ma una bellissima prova di quanto il mondo della mountain bike sia affiatato e composto da gente che si fa anche 3.000 chilometri pur di vedere i propri beniamini.
©Michal Cerveny
Vidaurre in tutto il Sudamerica è una star, un rider che anima le folle e proprio ad Araxá è andata in scena una festa di accaniti sostenitori di Vidaurre, con tanto di tamburi e costumi. I cileni sono andati in Brasile solo per il proprio dio, che per l'occasione ha regalato al Cile il primo podio in Coppa del Mondo elite.
I BRASILIANI NON SONO STATI SOLO A GUARDARE
Un altro fatto storico è stata la presenza di 3 brasiliani nel gruppo di testa, Bastos Galinski, Malacarne e Xavier de Oliveira hanno composto un fantastico trenino carioca all'interno del gruppo inseguitore, una cosa mai vista.
©WBD
Avancini è stato il rappresentante più noto e di successo del Brasile e il lavoro fatto proprio da Henrique ha creato il movimento e la scena che oggi possiamo ammirare in Brasile. Questo appuntamento era importantissimo per i rider brasiliani e hanno messo a segno una tripletta d'oro, 10°, 11° e 12° posto in Coppa del Mondo elite maschile.
JOLANDA TORNA TRA LE GRANDI MA POI?
La scorsa stagione è stata per Jolanda Neff una delle peggiori della sua carriera, i suoi problemi respiratori non le hanno permesso di allenarsi, performare e addirittura rinunciare ai Giochi Olimpici.
©Michele Mondini
In questo inizio di stagione ha dato invece importanti segnali, è riuscita a tornare a vincere in xco e qui ad Araxá ha rimesso la sua collana e la nuova maglia davanti a tutte. I primi giri della gara femminile sono stati proprio condizionati dal suo ritmo, ma poi è sparita, risucchiata dal gruppo. Un inizio talmente forte che neanche lei è sembrata poter sostenere, è solo l'inizio di stagione, per Jolanda sembra la strada giusta. Ha dichiarato poi di essere incappata in una caduta con conseguenze tecniche per cui si è dovuta fermare ai box.
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ESPLOSIONI LETALI
Il percorso brasiliano è un esempio di come il cross country si stia evolvendo, lo avevamo analizzato anche lo scorso anno insieme a Internazionali d'Italia Series.
©Piper Albrecht
È un percorso veloce e stressante che porta i rider al limite come successo e non sono mancate le cadute. Emily Johnston del team Scott Sram è stata portata via in ambulanza proprio a seguito di una caduta in gara. Mentre Giada Specia è stata più sfortunata durante le prove procurandosi diverse fratture.
LA PRIMA VOLTA DI BERRIA, GRAZIE A ROKKE
Un'altra pagina di storia l'ha scritta Berria, o meglio l'ha scritta il danese Sondre Rokke, a molti di voi questo nome dirà poco, ma è colui che ha realizzato il sogno di vincere una prova di Coppa del Mondo XCO. Sondre l'ha fatto con il team italiano Berria Polimedical e in sella a una Berria Mako, bici che lo scorso anno aveva cominciato a vedersi con Julian Schelb ma che questo weekend ha fatto il passo tra i big player con un debutto d'oro in questo 2025.
IL PODIO TORNA A 5
I rider premiati ufficialmente da UCI e WBD sono stati 3 perché il podio per il nuovo regolamento è passato da 5 a tre atleti premiati.
©Piotr Staron
Ma proprio prima della prima prova di Coppa gli atleti hanno esposto e firmato una lettera in cui hanno chiesto di non cancellare questa caratteristica identitaria dei podi di Coppa e alla fine della cerimonia di premiazione ufficiale Lars Forster e Nino Schurter sono saliti sul podio, insieme ai tre rider Specialized per raffigurare il podio a 5 atleti, rompendo il protocollo ufficiale e ricomponendo il podio della Coppa del Mondo com'era fino a pochi mesi fa.
