COPPA DEL MONDO FINALE LIGURE, COSA NE PENSANO I PRO DELLA MARATHON

Manca pochissimo al debutto in Italia della Coppa del Mondo Marathon che andrà in scena domenica 4 giugno a Finale Ligure. Il percorso adesso lo conoscono anche gran parte dei pro delle lunghe distanze che sono andati a provarlo e queste sono le loro considerazioni. Come a Nove Mesto la gara è aperta anche agli amatori.

Finale Ligure (SV) - È finalmente arrivata la settimana della prima prova di Coppa del Mondo Marathon italiana, diciamo marathon ma in realtà il weekend sarà lunghissimo e vedrà in scena nella Finale Outdoor Region sia la marathon che enduro (EDR) ed enduro elettrico (E-EDR), con le due sedi di Pietra Ligure e Finalborgo a regalare i contesti più esclusivi per una prima assoluta e cioè l'arrivo della Coppa del Mondo per due discipline che fino ad ora non l'hanno avuta.

 


L'appuntamento della marathon sarà la chiusura del weekend, l'evento clou per tanti e anche per noi, domenica 4 giugno il menù ligure offrirà una delle marathon più dure che vedremo quest'anno in Italia, con 100 km di estensione e 3.800 metri di dislivello.

 

IL PERCORSO

Siamo andati di persona a vedere il percorso che abbiamo cercato di analizzare attraverso questo video.

 

 

Nel frattempo anche tanti dei pro che hanno a cuore questa gara sono andati a dare un'occhiata al percorso per capire di più sul setup e sui punti più importanti, oltre a come interpretarli.


Il percorso avrà ben 6 salite principali di cui la più lunga è la prima Tagliego con 8,2 chilometri e una pendenza media del 9,5% e un guadagno altimetrico di 779 metri. Rocca dei Corvi è la seconda che si trova a circa 45 chilometri di gara e ha un'estensione di 2,7 chilometri con 184 metri di dislivello. La terza salita è la Vado Walls che si incontra dopo la discesa dei Mulin De Genia ed è lunga 1 chilometro con 16,1% di pendenza media.

 

 

La quarta salita è la Vado Gateway, 1,4 chilometri che rappresentano il primo step di rientro dal punto più lontano del percorso (Vado Ligure). la 5ª salita è la famosa Mao Crest uno strappo di 700 metri con una pendenza media di 12,6% e la salita conclusiva che da Feglino va a San Rocco con 2,8 chilometri all'8%. Tra queste però ci sono molti altri strappi minori e discese e 6 aree in cui sarà possibile prendere acqua e rifocillarsi e saranno molto importanti per la gestione di questa lunghissima distanza.

 

 

COSA NE PENSANO I PRO

Abbiamo chiesto a un po' di pro italiani e non che hanno già provato il percorso di Finale Ligure per capire direttamente da loro che cosa succederà su questo percorso e come lo hanno trovato. Tutti coloro che abbiamo sentito hanno già corso anche la prima prova della Coppa del Mondo Marathon di Nove Mesto, qualcuno di loro anche ottenendo grandi risultati, ma tutti ci hanno confermato, anche i nostri occhi, che i risvolti saranno completamente diversi.

 

Juri Ragnoli, da quest'anno FM Bike Factory Racing, nella sua carriera è stato protagonista principalmente nelle gare con tanta salita e a Finale Ligure non starà certamente a guardare, ha considerato il percorso come segue: «L'ho trovato molto bello, mountainbike vera, quindi montagne e tanti sentieri. Difficile scegliere una parte che mi è piaciuta di più.

 

 

Durante la prova era una continua sorpresa, magari non tanto la zona intorno alla ex base Nato che li era scontato trovare dei bei sentieri, ma mi ha sorpreso trovarli anche sulle altre montagne: l'anello intorno al Monte Alto, o la discesa dalla rocca dei Corvi, la zona dopo i Tecci dopo il km 65 circa, veramente era sempre una continua bella sorpresa.", mentre per quanto riguarda i risvolti non prevede molta tattica e controllo, ma: La gara sarà allo sfinimento, poco tattica, e credo che dopo Valle di Vado usciranno i veri valori, da lì è davvero molto duro e probabilmente anche il caldo se ci sarà inciderà molto».

 

 

Gioele De Cosmo da quest'anno milita nello Scott MTB Racing Team e ha iniziato a dedicarsi alle lunghe distanze: «Il percorso è molto bello ma anche dispersivo, peccato che non abbiano scelto un circuito da ripetersi più volte, più che altro perché non è facile ricordare tutti i tratti. La prima parte è veloce e dopo ci sono delle rampe veramente dure, io avevo una corona da 36 anteriore e facevo fatica a salire. La parte decisiva sarà quella dopo Vado, avremo già molte ore nelle gambe e ci saranno altre rampe davvero dure e bisognerà arrivarci freschi sennò si sale a piedi, lì si decide la gara. Quella che mi piace di più è la prima parte un po' più flow e boschiva sotto a Base Nato".

 

 

Samuele Porro, del Wilier Pirelli, è stato tra i primi a provare il percorso insieme al CT della nazionale Mirko Celestino. Il comasco è un altro atleta che su percorsi con tanta salita sa come fare la differenza, lo dimostrano i suoi più grandi successi, questo il suo commento sulla traccia di Finale Ligure: «Il percorso è da vera mountain bike, la prima parte è caratterizzata da una salita lunga che non ci si aspetta da una gara ligure.

 

 

Fino a Vado Ligure credo che si verificherà una fase di controllo, da lì si infiammerà. Probabilmente sarà la salita di Monte Mao a decidere le sorti della corsa, mentre il finale è molto più da Finale Ligure, vale a dire con molte discese un po' più tecniche e divertenti. L'ultimo pezzo è molto caratteristico e proietta direttamente in un contesto unico come quello di Finalborgo. La parte che mi piace di più è quella dopo Base Nato».

 

 

Riccardo Chiarini, del Taddei Factory: «Il percorso è molto, molto duro, quando l'ho provato era pulito bene e ben tracciato, sicuramente un problema che avremo noi atleti sarà il caldo perché quando arrivi nella zona di Vado le salite, che già sono molto dure, sono anche esposte, quindi chi riuscirà a sopportare meglio il caldo avrà un bel vantaggio. È un percorso esigente e non si può lasciare nulla al caso in questa occasione, tra cui alimentazione e idratazione, in una gara come questa se ti si spegne la luce non riesci proprio a finirla. Ci sarà da faticare, ma quello come sempre, e chi vincerà sarà un atleta veramente forte. Mi sarei aspettato salite meno dure e discese un po' più tecniche invece la prova percorso ha dimostrato il contrario, ossia salite durissime e discese belle ma non troppo tecniche».

 

 

Katazina Sosna, del Torpado Factory Team, ha vinto due Hero Dolomites ma anche ben 3 Roc d'Azur e a Nove Mesto ha concluso seconda, tra le donne è una delle favorite. Per lei il percorso è: «Il percorso è tanto duro, si sente molto il caldo. Ci sono molti tratti ripidi in cui se si è affannati o poco lucidi si rischia di scendere a piedi. Le discese però sono molto divertenti, non estremamente tecniche ma per goderle a pieno bisognerà essere lucidi. La parte più ripida e che potrà fare la differenza è quella a partire dal 50° chilometro, da quel punto i tratti ripidi saranno tanti. Poi c'è la questione del fondo perché proprio in quei frangenti ci sono molti sassi mossi e bisogna essere concentrati per non perdere grip».

 



Si è pronunciato anche il campione italiano ed europeo in carica Fabian Rabensteiner direttamente sul profilo di UCI MTB World Series comparando il percorso con quello di Nove Mesto: «Il percorso è totalmente diverso rispetto a Nove Mesto. I trail sono bellissimi, ci sono salite molto più lunghe e discese più lunghe, con molto flow e anche un fondo tecnico. Sicuramente ci saranno meno radici rispetto a Nove Mesto, ma sono certo che ci divertiremo».

 

Dalla gran parte dei commenti, come avevamo già percepito anche noi, saranno le salite a partire da Vado Ligure a condizionare i risvolti di gara. Trattandosi di una zona molto esposta e con tratti durissimi verrà fuori il biker più in forma e capace di resistere a condizioni proibitive. Questo tratto ha una vaga somiglianza con alcune parti del percorso della Capoliveri Legend Cup.

 

C'è ancora tempo per iscriversi alla gara Open con le stesse modalità precedenti, registrarsi sul sito ufficiale e procedere con l'iscrizione. 

 

PROGRAMMA COMPLETO COPPA  DEL MONDO FINALE OUTDOOR REGION

finale ligure 2023

 

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