Quando con la nostra macchina raggiungiamo i ritrovi delle granfondo e marathon ma anche delle gare cross country siamo abituati a vedere un'attività frenetica. Alle gare di Esordienti e Allievi appena si apre la porta della macchina si sente il rumore dei rulli, alle granfondo si vedono i biker con in mano la borsina del pacco gara mentre in questa stagione alle gare di ciclocross è il naso a farci capire che siamo ad una gara. L'odore della canfora spalmata sui muscoli.
Tutti indicatori di agonismo allo stato pure, si mette il numero davanti alla bici per sfidare se stessi e gli avversari e quando si finisce la corsa, tutti a controllare le classifiche.
Oggi, sabato 11 novembre, abbiamo voluto fare qualcosa di diverso da solito, a due passi da casa siamo andati a dare una sbirciatina alla Franciacorta Gravel Zero.5. Vista la crisi di granfondo e marathon, ma al tempo il continuo fiorire di eventi pensati per le biciclette da gravel, eravamo curiosi di capire che aria si respira ad un evento non competitivo come il Franciacorta Gravel.
La prima differenza che abbiamo notato è stata ancora prima di partire, gli organizzatori di granfondo e gare cross country forniscono tutte le informazioni per questo motivo siamo rimasti stupiti dopo aver visto il sito dell'evento. Una sola pagina con scritto:
Data: 11 novembre 2023
Località: Ome (BS)
Nome dell'evento: Franciacorta Gravel
Percorso: 70 km
Orario partenza: 10:30
Iscrizione: Endu
Chi si è iscritto venerdì sulla propria mail ha ricevuto le informazioni mancanti. La traccia gpx del percorso e le indicazioni utili per raggiungere il ritrovo. Noi che siamo arrivati a Ome e non eravamo iscritti di preciso non sapevamo dove si trovasse, lo abbiamo capito dopo aver visto il primo gruppo di gravellari che girovagava tra le vie del paese in attesa del via. Ci hanno detto, è qui vicino, dove c'è il centro Padel. Vero, siamo arrivati e dopo aver parcheggiato abbiamo aperto la portiera della nostra macchina. Cosa ci hanno fatto notare le nostre orecchie?
Niente rumore di rulli, nessuna voce dello speaker, mentre il nostro olfatto non ha sentito l'odore della canfora. Incrociato il primo gravellaro abbiamo notato che davanti al manubrio aveva una piccola targa con impresso il nome dell'evento, ma nessun numero. In sostanza una piccola targa in plastica da tenersi a casa come ricordo dell'esperienza. Siamo entrati nell'edificio che oltre al bar era la sede logistica della Franciacorta Gravel Zero.5. Non abbiamo visto giudici, non servivano, l'evento non era competitivo.
Lo si è capito guardando le bici, gravel di tutti i generi, comprese delle e-gravel, con e senza borse ma diversi si sono presentati con la loro mountain bike e qualcuno con delle ibride, tipo le urban bike, telaio da corsa ma con manubrio flat.
IL VIA AL FRANCIACORTA GRAVEL ZERO.5
La partenza era prevista alle 10:30 ma senza una regola precisa, c'è chi è partito con qualche minuto di anticipo mentre qualcun altro se l'è presa con calma. Alle 10:45 un gruppetto di gravellari dalla parlata emiliana era ancora al bar in attesa del caffè. Non c'era frenesia, tutti sapevano che avrebbero pedalato per 70 chilometri tra le vigne della Franciacorta seguendo la traccia .gpx scaricata sul loro ciclocomputer. Al km 39 li attendeva una fetta di torta e un thè caldo.
Insomma una mattinata all'insegna del divertimento senza nessuno stress da risultato e all'arrivo birra e panino con la salamella.
LE BICI