IL CAMPIONE OLIMPICO SI DÀ AL GRAVEL: ALISTAIR BROWNLEE HA GAREGGIATO ALLA GARA GRAVEL PIÙ DURA D’EUROPA

Badlands: 700 km e 16.000 metri di dislivello attraverso il deserto spagnolo per il 2 volte campione olimpico di Triathlon, in sella alla Scott Addict Gravel.

Da quando il Gravel ha iniziato a prendere una forma agonistica sono sempre più i top rider delle discipline di endurance si schierano ai nastri di partenza delle varie gare gravel. Tra questi anche il triathleta britannico, 2 volte campione Olimpico (Londra 2012 e Rio 2016),  Alistair Brownlee.

 

Brownlee_Badlands_Gravel


Il 33enne inglese dopo aver raggiunto praticamente qualsiasi traguardo possibile nel Triathlon ha iniziato a guardarsi intorno e a mettersi in gioco in eventi di ultradistanza sia a nuoto, di corsa, ma anche in bicicletta, soprattutto con la bici da Gravel. Alistair ha preso parte alla King’s Cup Gravel, il campionato nazionale Gravel britannico non ufficialmente supportato da British Cycling, vincendolo ed è quindi il  campione nazionale "non ufficiale" gravel inglese.

 

Brownlee_Badlands_Gravel


BADLANDS GRAVEL

L’esperienza in sella alla sua Scott Addict Gravel deve essergli piaciuta tanto da decidere di mettersi ulteriormente alla prova partecipando a quella che da molti è definita la gara gravel più dura d’Europa (e con il format che quia PianetaMTB.it speriamo venga consegnat ala prima maglia iridata gravel della storia), ovvero la Badlands.

 

Badlands è una gara di 760 km e 16.000 metri di dislivello, il cui percorso parte da Granada e attraversa l’unico deserto europeo. La formula di Badlands è quella dell’ultra-cycling in autonomia, ossia senza supporto. Teatro è l’Andalusia, in Spagna, con una scenografia fatta di catene montuose e deserti, che a tratti ricorda le Montagne Rocciose.

 

Un percorso 760 km con oltre 16.000 metri di dislivello che attraversa le aree desertiche di Gorafe, Tabernas e Cabo de Gata, e scala il passo più elevato in Europa (Pico de Veleta, 3.350 m).  La prima edizione, nel 2020, l’ha vinta Lachlan Morton in 43 ore e spiccioli, mentre quest’anno la vittoria è andata all’italiano Mattia De Marchi in 45 ore e 53 minuti. Alistair Brownlee, alla sua prima esperienza di ultracycling unsupported, è arrivato 7° in 57 ore e spiccioli.

 

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Perchè vi raccontiamo questo? Perché è uscito il video che racconta queste 57 ore e crediamo che per ogni appassionato di gravel e endurance sia molto bello da assaporare, sognando il deserto spagnolo. 

 

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