Al Cà Neva Trophy tra i due litiganti (Specialized e Cannondale) la spunta Filippo Colombo

Caneva di Stevenà (PN): C'era grande attesa nel tardo pomeriggio in Friuli Venezia Giulia dove finalmente si è potuto assistere ad una gara inserita nel calendario internazionale dell'UCI, il Cà Neva Trophy, proposto dal La Roccia team. Era il terzo appuntamento dei quattro previsti dal circuito Italia Bike Cup, se a Albenga il livello era stato alto, vista la presenza dello Specialized Factory Racing e a Verona c'erano stranieri di un discreto livello, oggi a Stevenà l'asticella si è alzata.

 

 

BIG AL VIA 

Tra i 135 partenti, oltre ai corridori della grande S guidati dal campione del mondo Jordan Sarrou, c'era il Cannondale Factory Racing privo però del numero 1 del ranking mondiale, il brasiliano Henrique Avancini (iscritto ma non partente), gli svizzeri Filippo Colombo e Thomas Litscher, l'americano Christopher Blevins, i canadesi del team Norco.

 

PARTENZA RITARDATA

La partenza era programmata alle 16:00 ma come era già successo con la Open femminile, slittata di 12 minuti, nel caso della gara più attesa, il ritardo si è allungato a 35 minuti. Tra una gara e l'altra non c'era il tempo sufficiente e tenete conto che i primi 5 salivano sul podio subito pochi minuti dopo aver concluso la loro gara. Il programma un giro di lancio più sei giri completi.

 

GIRO DI LANCIO FINITO

 

Il giro di lancio l'ha concluso per primo il campione del mondo Jordan Sarrou (Specialized) ma era insieme agli svizzeri Filippo Colombo (BMC Absolute Absalon) e Thomas Litscher (KMC Orbea), all'americano Christopher Blevins (Trinity Racing), al campione di Danimarca Simon Andreassen (Cannondale) e al canadese Carter Woods (Norco). Seguivano nell'ordine il sudafricano Alan Hatherly (Cannondale), il primo italiano Andreas Emanuele Vittone (KTM Protek Elettrosystem), quindi Mirko Tabacchi (KTM Protek Elettrosystem) e Gerhard Kerschbaumer (Specialized).

 

 

 

IL CA' NEVA TROPHY È ENTRATO NEL PERCORSO

 

Appena il Cà Neva Trophy si è immesso nel percorso che sarebbe stato percorso per sei volte hanno aperto il gas i ragazzi giovani. Alla fine del primo giro, al comando c'era Colombo che corre con la forcella RockShox SID Ultimate da 120mm, affiancato dal 23enne del Colorado Blevins che la Specialized ha "parcheggiato" nel suo team B, gli inglesi del Trinity Racing (la squadra di Chiara Teocchi).

 

 

A 19'' i due boys Cannondale, Hatherly e Andreassen, il campione del mondo quinto a mezzo minuto (ritardato da una scivolata). Nel secondo round Colombo ha preso il largo, dopo un'ora, alla fine del terzo giro aveva 17'' su Hatherly - Sarrou, 55'' su Blevins, 1 primo sulla coppia Kerschbaumer - Andreassen. Tabacchi, Vittone e Bertolini pedalavano per la decima posizione.

 

IL FINALE SI AVVICINA, SUONA LA CAMPANELLA

 

Al suono della campanella che annunciava agli atleti l'inizio del giro finale, il 23enn svizzero era sempre saldamente al comando con 26'' su Sarrou che era riuscito a staccare Hatherly (+42'').

 

 

La lotta per la quarta posizione era tra un terzetto molto staccato (+1' 32''), quello composto da "Gerri", Blevins e Andreassen. Dietro a due minuti c'era il canadese Woods seguito dal tedesco Fumic e dal ceco Skarnitzl. Il decimo era Bertolini.

 

THE FINAL LAP

 

Nessuna sorpresa nel sesto ed ultimo giro, vittoria meritatissima quella di Filippo Colombo che si è infilato tra i due litiganti (Specialized, Cannondale) e si è portato a casa il Cà Neva Trophy regalando una bella soddisfazione al suo team manager Julien Absalon. "Le gambe rispondevano bene, quindi ho continuato a mantenere un ritmo di gara elevato e, quando al penultimo giro ho visto che non avevo nessuno alle spalle, sono riuscito ad amministrare il vantaggio accumulato chiudendo senza dover forzare troppo".

 

 

Secondo a soli 10 secondi il campione del mondo Sarrou, terzo il sudafricano Hatherly.

 

 

La lotta per il quarto posto tra il terzetto inseguitore ha premiato il campione di Danimarca, quarto Andreassen, quinto il primo italiano Gerhard Kerschbaumer. Seguivano l'americano Blevins, il canadese Woods, il tedesco Fumic e il ceco Skarnitzl. A chiudere la top ten un ritrovato Gioele Bertolini (Trinx Factory). Alle calcagna il giovanissimo (2001) valdostano Andreas Vittone che dopo Capoliveri ha fatto un'altra bella gara.

 

 

ORDINE D'ARRIVO OPEN MASCHILE

 

 

Classifiche complete: PDF

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