Mara Fumagalli è la nuova campionessa d'Europa. Samuele Porro d'argento in Norvegia

Oggi nella fredda e lontana Scandinavia la nazionale azzurra guidata dal CT Mirko Celestino porta a casa l'oro grazie alla lecchese che vince la gara femminile. Si resta con l'amaro in bocca in campo maschile. Siamo sempre stati davanti ma l'ultimo strappo ha premiato il portoghese Tiago Ferreira.

Kvam - Lillehammer (NOR): La fredda e lontana Norvegia, terra di fiordi e renne ma che nel mare nasconde una grande ricchezza, quella del petrolio, dopo aver ospitato i campionati del mondo cross country nel 2014, oggi è tornata al centro dell'attenzione di chi come noi è appassionato di mountain bike.

 

A Kvam, una località a 100 km a nord di Lillehammer oggi la UEC ha assegnato le maglie di Campione d'Europa Marathon su un percorso di 87 che secondo Juri Ragnoli aveva due volti, massacrante all'inizio (primi 42km) adatta ai rider tecnici che sanno far scorrere la bici ma molto scorrevole nella seconda parte, perfetta per i pedalatori (Solo 70km per le donne).

 

 

A difendere il titolo continentale dall'Italia è salito il russo Alexey Medvedev che sui social si è visto nelle foto insieme agli azzurri in Scandinavia insieme al  CT Mirko Celestino.  Samuele Porro e Fabian Rabensteiner (argento e bronzo l'anno scorso a Spilimbergo), Francesco Failli, Juri Ragnoli, Mattia Longa, Daniele Mensi, Tony Longo, Mara Fumagalli.

 

LA GARA

Gli uomini elite sono partiti, sotto un leggera pioggerella, alle 12:00 ed hanno corso sulla distanza di 90km, le donne elite sono scattate dopo 15 minuti e hanno pedalato solo per 70 km. A Krokla dopo 20 chilometri, la società che gestisce il cronometraggio ha rilevato il passaggio degli azzurri Porro, Rabensteiner e Mensi, affiancati dal portoghese Ferreira e dall'olandese Becking. Due top rider che corrono insieme con il DMT Racing team, la squadra di Andrea Marconi. Dopo pochi secondi è passato un gruppo comprendente Ragnoli e Longo. Il temuto Alban Lakata passava con un distacco di 2 minuti e mezzo, già out per rottura della catena Jaroslav Kulhavy.

 

 

Più tardi sono passate le donne e la nostra unica azzurra, Mara Fumagalli, era nel quartetto al comando. Insieme alla lecchese c'erano la slovena Pintaric, la finlandese Alusniemi e la svedese Stenerhag. Avevano già due minuti e mezzo di vantaggio sulla quinta.

 

C'era da pedalare ancora per un'altra ora prima di lasciare la prima massacrante parte del tracciato e dopo 42km al comando dell'Europeo Marathon c'erano gli stessi 5 affiancati dal tedesco Stiebjahn. Dietro a mezzo minuto c'era il portoghese Josè Dias, anche lui un uomo del DTM Racing team. A un minuto inseguivano Medvedev e l'estone Pruus.

 

 

Abbandonata la parte tecnica del tracciato si sono rimescolate le carte e dopo 2 ore e 42' di gara, a Tiønnmorka (55° km) a passare per prima era una maglia azzurra, quella indossata da Juri Ragnoli che rientrato sui primi ha cercato di mettere pressione sugli stranieri scattando a più riprese. Era braccato da un sestetto comprendente i lusitani Ferreira e Dias, l'estone Pruus e il ceco Hynek. Porro e Rabensteiner in quel frangente sono rimasti coperti in coda al gruppo. A poco meno di un minuto c'erano il tedesco Stiebjahn e il tulipano Becking, tutti gli altri erano oramai fuori dai giochi visto che erano a 4 minuti. Nessun cambiamento nella gara femminile, sempre al comando le stesse quattro. 

 

Ai -10km (località Mysusaeter) dal traguardo si è accesa la miccia ed è iniziata la battaglia, le energie erano al lumicino e bisognava raschiare il fondo del serbatoio per trovare le ultime gocce di benzina. 

 

 

Purtroppo per gli azzurri, nel finale ha avuto la meglio Tiago Ferreira, un top rider che non ha bisogno di presentazioni. È già stato sia campione del mondo marathon che d'Europa.

 

 

Oggi in sella ad una full italiana, la nuova Protek Futura, ha preceduto di pochi istanti Samuele Porro che dunque per il secondo anno consecutivo si deve accontentare della medaglia d'argento, terzo a 11 secondi l'estone Peeter Pruus.

 

 

"Nella prima parte di gara, quella tecnica, corsa a tutta, non siamo riusciti a fare la differenza. Nella seconda parte molto veloce ci siamo controllati, poi con gli attacchi di Ragnoli abbiamo fatto lavorare Hynek, Pruus e Ferreira. Nel finale Ferreira ha preso per prima l'ultima salita, io lo vedevo ma non sono più riuscito a riprenderlo."

 

Medaglia di legno per Daniele Mensi, quarto a 26'' - "Sono sempre rimasto nel gruppo al comando, nel finale abbiamo cercato di aiutarci facendo un ottimo lavoro di squadra, peccato che poi la maglia non è arrivata. Gli ultimi 30km non erano adatti a noi azzurri ma ai pedalatori. Sono comunque contento per l'argento di Samuele. Purtroppo questa è la legge dello sport, vince solo uno. ".

 

Alle sue spalle sono arrivati altri due azzurri. Fabian Rabensteiner - "A 2km dall'arrivo mi sono arrivati i crampi, proprio sull'ultimo strappo prima dell'arrivo", quinto a 43'' e sesto posto per Juri Ragnoli (+1' 26'') - "Oggi mi sentivo bene, all'inizio ad un certo punto mi hanno staccato ma poi sono riuscito a rientrare sulla testa della corsa e più volte ho provato ad attaccare per mettere in difficoltà gli stranieri che erano in testa con noi azzurri". 

 

 

 

Ordine d'arrivo maschile ufficioso

1 Tiago FERREIRA MELITE, Portogallo  3:47:59.7 
2 Samuele PORRO MELITE, Italia  + 00:04.1
3 Peeter PRUUS MELITE, Torpado Südtirol Mtb Pro team, Estonia  +00:11.2

4 Daniele MENSI, iTALIA +00:28
5 Fabian RABENSTEINER MELITE, Italia  +00:43.5
6 Juri RAGNOLI MELITE, Italia +01:26.2
7 Kristian Hynek MELITE, Vitalo Future Cycling, Repubblica Ceca  +02:41.1
8 José DIAS MELITE, Portogallo  +05:49.7
9 Hans Becking MELITE, DMT Racing Team by Marconi, Olanda  +07:41.0
10 Simon Stiebjahn MELITE, Team BULLS, Germania +07:43.7
11 Filip Adel MELITE, Superior Velsbike Team, Repubblica Ceca  +07:43.9
12 Alban Lakata MELITE, Team BULLS, Austria  +07:55.8
12 Simon Schneller MELITE, Team BULLS, Germania +08:15.9

17 Francesco FAILLI MELITE, Italia +10:15.0
21 Tony LONGO MELITE, Italia +12:54.5
25 Aleksei MEDVEDEV MELITE, ASD CICLI TADDEI +16:02.1

27 Mattia LONGA, Italia +18:16

 

 

Se tra gli uomini c'è tantissimo amaro in bocca, l'Italia festeggia una storica maglia con Mara Fumagalli che a quanto pare è riuscita a staccare le altre tre nel finale, sull'ultimo strappo. Ha chiuso i 70km in 3 ore 28' 12'', dopo una decina di secondi è arrivata la slovena Blaza Pintaric che si è portata a casa la medaglia d'argento, terza la svedese Jennie Stenerhag. 

 

 

 

"Devo dire che Mara Fumagalli ha finalmente raccolto, anche in campo internazionale, i risultati che merita. Al via mi ha confidato: se mi trovo avanti non tiro per tutta la gara e mi gioco le carte sull'ultima salita. Così è stato! Mara è stata brava e determinata ad attaccare quando mancava 1,5 chilometri alla conclusione, sullo strappo più duro della gara. Per le avversarie non c'è stato nulla da fare". Ha detto il CT Mirko Celestino a fine gara.

 

Ordine d'arrivo femminile ufficioso 

1 Mara FUMAGALLI KELITE, Italia  3:28:12.7 
2 Blaza PINTARIC KELITE, Slovenia 3:28:28.0 
3 Jennie STENERHAG KELITE, Svezia  3:28:47.0 
4 Sini ALUSNIEMI KELITE, Finland 3:29:16.9 
5 Clàudia Galícia Cotrina KELITE, Megamo Factory Team, Spagna 3:33:12.1 
6 Katazina SOSNA KELITE, Torpado Sudtirol MTB Pro team, Lituania  3:33:37.3 
7 Hildegunn Gjertrud Hovdenak KELITE, Molde ck, Norvegia  3:36:47.
8 Michalina Ziólkowska KELITE, CST 7R MTB Team, Polonia  3:36:56.9 
9 Ariane Luthi KELITE, Kross Racing Team, Svizzera  3:38:30.5 
10 Stefanie Dohrn KELITE, Team Centurion Vaude, Germania  3:38:59.7 

 

photo: Dario Belingheri / Bettiniphoto.net

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