IL CIO VUOLE TOGLIERE LA MTB DALLE OLIMPIADI? TOM E PAULINE CI HANNO SALVATO?

Appena due giorni dopo i Giochi Olimpici di Parigi 2024 nelle prove di XCO, sbuca l’ombra dell’esclusione della disciplina. Il CIO sembra stia passando ai raggi x la disciplina che rappresenta la MTB, ma cosa succederebbe dopo?

La mountain bike rischia il posto alle Olimpiadi? La disciplina che noi amiamo è stata a lungo sotto la lente d'ingrandimento. L'impegno di Parigi 2024 nell'organizzazione dell'evento e di una competizione di massimo livello erano volti come durante tutta la Coppa del Mondo e tutta la stagione a dimostrare quanto il cross country dia al mondo della mountain bike.

 

©UCI MTB

 

Eppure sembra non basti, perché attraverso rumours e considerazioni pubblicate sui social sembra che il dubbio sul futuro del cross country come disciplina olimpica sia reale. Negli ultimi due anni tutto è ruotato attorno alla costruzione del massimo evento di mountain bike per Parigi, e lo avrete capito bene anche attraverso gli articoli, le analisi e gli approfondimenti che ne abbiamo fatto.

 


Il CIO (Comitato Olimpico Internazionale) sembra stia analizzando la possibilità di eliminare il cross country dai Giochi Olimpici, ma da quando? E in favore di cosa?

 

Non si sa anzitutto se le prove di Parigi con le splendide vittorie di due atleti di massimo livello come Pidcock e Prevot siano state convincenti per il CIO, agli occhi degli spettatori lo sono stato, inoltre il cross country ha portato lo sport a bonificare e riqualificare un'area di rifiuti sposando la causa sostenibile.


Ma se per caso il cross country, disciplina su cui Warner Bros, ESO e UCI hanno investito moltissimo, diciamo spesso attraverso i rischi e anche gli errori, venisse esclusa dai Giochi, cosa subentrerebbe?

 

La logica intanto ci dice che se questi dubbi montano proprio dopo le prove di Parigi significa che potrebbe essere rimossa già da Los Angeles 2028, i prossimi Giochi. A quel punto però succederebbe che la MTB non avrà più una rappresentazione ai Giochi, salvo l'immissione di un'altra disciplina che può essere marathon, short track, downhill o enduro.

 

©UCI MTB World Series


La logica ci dice che se proprio ciò debba realizzarsi potrebbe essere in favore della spettacolare downhill, disciplina che gli enti internazionali negli anni hanno voluto cambiare anche in maniera drastica come ben sappiamo, per far raggiungere uno status più elitario.

 

Se la downhill entrasse nei Giochi Olimpici, ipotesi non del tutto peregrina considerando l'ingresso di discipline sportive più spettacolari come il surf e lo skate nelle ultime due edizioni, avrebbe bisogno di gestione della logistica totalmente diversa, si avrà necessità di spot specifici, alpini e montani.

 


Se invece l'ipotesi dovesse essere lo short track, come suggerito dallo stesso presidente dell'UCI David Lappartient in un'intervista rilasciata nel 2022, il metodo di qualifica e i numeri dei partecipanti non avrebbero problematiche di regolamentazione, essendo già inserita come disciplina regolata dalla Coppa del Mondo.


La terza opzione potrebbe essere il marathon, come presente tra le discipline dell'atletica, avrebbe un suo perché, lo sforzo duraturo ed estenuante, la possibilità di sfruttare percorsi naturali. Bisogna però dire che se negli anni si sia notato l'impegno di UCI, ESO e WB di far crescere l'XCO e XCC, per il marathon questo impegno non risulta ancora chiaro e avrebbe necessità di essere maggiormente regolamentato oltre che ricevere un trattamento migliore anche in termini mediatici.

 

L'ipotesi peggiore potrebbe essere l'esclusione della mountain bike dai Giochi senza sostituzione, sarebbe una decisione spietata, il cross country è all'interno dei giochi dal 1996. Tutto però dipende appunto dalle decisioni e dalle analisi che il CIO vorrà esprimere, per decretare la fine di un'era, quella del cross country o della mountain bike come disciplina olimpica. Oppure la sua continuazione come sport dei giochi olimpici, quello che noi ci auspichiamo.

 

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