La gara più prevedibile e quella meno prevedibile. I Giochi Olimpici di Parigi 2024 hanno dato verdetti mostruosi. Prevot sempre più regina. Livello uomini altissimo. Un'olimpiade non è mai finita così ma ha premiato i due alieni che tutti temevano.
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Prima delle pagelline che limiteremo al podio e agli italiani, è necessario parlare ancora di quanto sia necessario il fair play, la sportività e l'accettazione. In particolare la gara di ieri, quella al maschile, sembra aver scosso gli animi e diviso.
Pidders e Prevot hanno scritto una bellissima pagina di storia, così come l'hanno fatto Hatherly e Luca Braidot.
OLIMPIADI UOMINI
Tanti colpi di scena, 3 forature, recuperi mostruosi e atleti che giravano come orologi. Non possiamo che dare voti alti.
TOM PIDCOCK 10 CUM LAUDE
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"The man", l'uomo, la leggenda, Tom Pidcock è entrato nella storia con questa vittoria. Ci ha abituato a grandi recuperi ma questo li batte tutti. Gestire la pressione degli avversari, gestire una foratura e avere i nervi saldi come i suoi negli ultimi 500 metri possono appartenere solamente a un fenomeno. Solo lui è capace di passare da una bici all'altra e da dinamiche di corsa in maniera così naturale. Oro meritato. 10 e lode.
KORETZKY 8
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L'uomo di casa ha fatto la gara della vita, ma arrivare a 200 metri lasciando la porta aperta su una double line è un errore da vero rookie. Ha gestito perfettamente tutte le fasi in solitaria, aveva gasato il suo pubblico, aveva la gamba più forte ma l'oro l'ha buttato via da solo. Grande sportività per lui, la prima medaglia è un successo e non ha criticato minimamente il sorpasso di Pidcock.
HATHERLY 9 1/2
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Quatto quatto si è preso il bronzo, il Sudafrica arriva alla prima medaglia olimpica nel XCO con un rider tanto tranquillo quanto micidiale. Sembrava cedere e invece ha sofferto, ha stretto i denti, ha murato su Luca. Più di così non ne aveva, ma questo è un altro V12 spaventoso. 9 e mezzo perché ha saputo gestire due fronti, quello degli inseguitori e quello degli attaccanti, ogni giro puntuale come un orologio.
BRAIDOT 10
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Mettiamoci un filo di patriottismo, ma il 10 per Luca è meritato perché ha mantenuto la promessa, è partito con calma come all'italiano lasciando sfogare gli altri, si è rifatto sotto dopo la foratura e ha dato 4 aperte in faccia a leggende come Pidcock, Schurter e Gaze. Abbiamo seguito tutto il percorso di Luca fino a qui vedendo la progressione fatta nel corso dei mesi, ci credevamo quanto lui. Non ha sbagliato niente e ora ha la rabbia giusta per inseguire l'iride...
AVONDETTO 8
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Solido, Simone Avondetto era alla prima esperienza olimpica a solamente 24 anni ha chiuso nella top20. Le condizioni non erano le sue preferite ma a inizio gara era esattamente la dietro al primo gruppo, poteva riagganciare quel trenino ma essere lì è stato già un grande successo. Questo è il punto di partenza di Simone per i prossimi appuntamenti olimpici.
MECCANICI ITALIANI 10
In Italia abbiamo grandi atleti, ma una tradizione di meccanici da stelle Michelin, i meccanici della nazionale italiana hanno dato una bella lezione a quelli del Regno Unito. Più veloci? Più precisi? Sì, 17" circa di cambio, con una comune chiave esagonale. Ma non solo, più attenti alla gara! Plauso enorme a Guido e Ivan che hanno contribuito alla rimonta di Luca dopo la foratura.
OLIMPIADI DONNE
One woman show, la prova femminile non ha mostrato altro che lo strapotere della più forte atleta di tutti i tempi. L'oro era praticamente già assegnato...
PREVOT 10
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Ha lasciato le briciole alle altre. Nessun pericolo per lei, nessuno strappo alle regole, sembrava su un binario. Atleticamente e tecnicamente l'atleta è mostruosa, ha fatto la differenza con una hardtail in un mondo che pensa solo alla full. Aveva puntato l'obiettivo, l'ha centrato e ha distrutto tutte le altre. Voto 10, ha mostrato anche finalmente il lato umano ed emotivo.
BATTEN/RISSVEDS 9
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Hanno fatto una gara di nervi, un testa a testa continuo. Batten forse aveva un pelo più di motore considerando anche la rimonta dopo la foratura, ma Jenny aveva dalla sua l'esperienza, la gestione e i nervi saldi. Non c'era molto da fare contro Pauline, lo sapevano, ma non si sono risparmiate e hanno battagliato fino all'ultimo.
BERTA/TEOCCHI 7 1/2
Martina e Chiara hanno onorato la maglia, si sono fatte vedere nelle prime fasi di gara, il ritmo era forsennato. Erano però lì, a lottare per la top10.
NINO SCHURTER 10
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Difficile guardare Nino che piange sotto il traguardo, ha dato tutto per questo sport, lo ha fatto un'altra volta. È tornato alle quinte olimpiadi con la volontà di ribaltare i piani di tutti, cercare di agguantare l'oro, ci ha messo l'anima e anche se si è visto poco in gara vedere quel nono posto conquistato con i denti, con gli artigli contro i più giovani del movimento ci riempie di orgoglio nell'aver vissuto quest'era. Quella in cui nessuno è riuscito a fare meglio di lui. Sarà difficile accettare il cross country senza Nino, erano le ultime e le ha affrontate come se fossero le prime. Grazie Nino!
BLOCK PASS - DINAMICA REGOLARE, ESECUZIONE 10
Quel sorpasso alla penultima curva non è il primo esempio di quanto le gare si giochino fino all'ultimo metro, è e sarà sempre la linea d'arrivo a decretare il vincitore. Vi rinfreschiamo la memoria: anno 2021, mondiale in Val di Sole, Nino e Mathias non cedono, arrivano oltre il ponte, alla penultima curva. Lì Mathias entra largo e Nino taglia dentro per andare a passarlo senza contatto in maniera pulita per andare a vincere un incredibile titolo iridato.
Lo sprint di Pidcock è stato pulito, smart e perfettamente calcolato nei tempi, dopo 1 ora e 20 full gas Koretzky si è dimenticato di chiudere la porta a uno dei più maliziosi dei rider in circolazione, che lo ha sorpassato, manubrio davanti a manubrio e un leggero contatto di Koretzky che non si aspettava l'arrivo dell'inglesino. Pidders in qualche modo ha restituito il favore a Victor che nella discesa precedente, lontano da telecamere, è andato ad assaggiare la ghiaia in un punto strettissimo.
Ma ci sono stati sorpassi ben più sconsiderati nella storia della mtb anche dopo 4 ore e 46 minuti di gara, per citarne uno, quello del mondiale 2008 di Villabassa.
PUBBLICO FRANCESE 4
© UCI MTB
Insufficiente, inadeguato il comportamento del pubblico. Assistere a una gara significa apprezzare lo sport e lo sport agonistico è fatto di vittorie e sconfitte. Non si può assistere a una competizione pensando al lato emotivo, al proprio attaccamento a un sogno. Il pubblico non deve fischiare il vincitore e svilire un'impresa. Il vincitore lo decreta la linea non il proprio sentimento. Tutto ciò è stato completamente fuori luogo soprattutto dopo che Victor Koretzky ha espresso il suo grande entusiasmo per l'argento. Per i fans francesi, vedere il tifo di Val di Sole e prendete nota...
UCI 10
Per gli addetti ai lavori l'UCI ha compiuto un grande lavoro, ai Giochi si è voluta riscattare e ha addirittura fornito, durante le fasi di gara, accurati dettagli di svolgimento attraverso i social. Troppe volte gli abbiamo fatto fischiare le orecchie. Rapidissimi, la miglior prestazione digital di sempre. Voto 10.