Luca Braidot ha sciolto ogni dubbio sulla sua programmazione e sulle sue scelte, era a Parigi per giocarsi una medaglia, ha dimostrato durante l'avvicinamento di essere in crescita e oggi ha dato la prova definitiva.
©Sprint Cycling Agency - FCI
Il top rider di Mossa ha preso la medaglia di legno si direbbe in gergo, ma è troppo poco per giudicare questo risultato. Il friulano è stato bravo dall'inizio di questa avventura, da quando sapeva di poter andare a Parigi a rappresentare l'Italia, il suo è stato un lavoro egregio dall'inizio dell'anno come ci aveva descritto Claudio Cucinotta, il suo preparatore da 17 anni, in cui avevano deciso di non posizionare picchi eccessivi.
Al campionato italiano aveva provato la gamba e si era visto quanto potesse ambire realmente a una medaglia di Parigi.
Oggi, lunedì 29 luglio, Luca Braidot ha riportato l'Italia a correre per una medaglia, da protagonista quindi, dopo 12 anni, dal bronzo di Marco Aurelio Fontana a Londra 2012. La gara di Parigi è stata caotica, tirata dall'inizio alla fine e la foratura all'anteriore nel corso del terzo giro proprio non ci voleva, ha avuto lo stesso problema Pidcock e i due infatti hanno avuto lo stesso risvolto di gara.
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Hanno sprecato molte energie per recuperare il tempo perso ma sono rientrati in maniera mostruosa su coloro che non avevano avuto problemi e menavano dall'inizio. In qualche modo si può dire anche che un pezzettino di quella medaglia d'oro vinta da Tom sia merito proprio di Luca che nel corso del 5° giro è rientrato su Pidcock e Amos, ha trainato questo gruppetto e ha contribuito a ricucire su chi stava davanti. Non abbiamo i tempi su giro, sfortunatamente né Omega, né i Giochi Olimpici hanno avuto modo di fornire questi dati, ma crediamo che sia stato senza ombra di dubbio uno degli atleti più veloci su questa pista che era ostica e per niente facile con il fondo scivoloso e le accelerate date su ogni curva.
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Il rammarico per la foratura che ha condizionato una prestazione che è stata titanica ci può stare, ma nulla può cambiare ciò che gli occhi di ogni singolo spettatore, un Luca Braidot che voleva entrare nella storia, il quarto posto di Luca Braidot è il quarto migliore risultato migliore di sempre alle Olimpiadi per il cross country italiano perché solamente Paola Pezzo (vincitrice di due ori) e Marco Aurelio Fontana (con il bronzo di Londra), hanno fatto meglio di lui, che foratura a parte aveva la gamba per ottenere quel tanto sperato podio.
A Parigi 2024 l'Italia ha scritto una nuova pagina della sua storia proprio con la prestazione dell'atleta friulano. Questo è il suo commento post gara: «La delusione è forte ma non posso farci nulla. Ho provato a recuperare il tempo perduto con la foratura e sono anche riuscito ad arrivare a pochi secondi dal podio. Ma è stata una gara tirata allo spasimo fin dalle prime battute, non ce l'ho fatta. Sono consapevole di aver fatto una prestazione fuori dall'ordinario, questo mi lascia ben sperare per il mondiale.. perché è giusto guardare avanti.»
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Il commento di Luca riflette due stati d'animo, la delusione, ma anche la voglia di ricominciare e rimettersi in gioco per puntare all'evento che assegnerà la maglia iridata.