Il Campione del mondo marathon è brasiliano, si chiama Henrique Avancini

167 bikers proventienti da 36 nazioni oggi hanno disputato il mondiale marathon, definito il più duro di sempre. Il mondiale maschile se lo sono giocati in 3 che ai 250 metri erano insieme. Argento all'Austria con Geismayr, bronzo per la Colombia con Leo Paez. Samuele Porro quinto e miglior azzurro, anche Juri Ragnoli nella top ten..

Auronzo di Cadore (BL): L'ultimo grande appuntamento della stagione 2018 che metteva in palio maglie molto ambite è scattato questa mattina dall'Italia per la precisione dalla località bellunese di Auronzo di Cadore che nel contesto della 3Epic è stata teatro dell'epica sfida del campionato del mondo marathon di mountain bike. 

 

Mondiale Marathon

 

Il nostro paese ha avuto l'onore di allestire per la quarta volta la massima rassegna iridata su 16 edizioni fino ad ora disputate. In precedenza ricordiamo Villabassa (2008), Montebelluna (2011) e Selva di Val Gardena (2015), il bello è che per due volte in cabina di regia c'è stata la stessa società, la trevigiana Pedali di Marca guidata da Massimo Panighel. Sono loro che hanno organizzato la corsa odierna, memori dell'esperienza positiva del 2011.

 

In una bellissima mattinata con 15°, cielo azzurro e vista spettacolare sulle 3 Cime di Lavaredo, sono stati 167 i bikers provenienti da 36 nazioni, che si sono allineati in due momenti diversi.

 

I primi ad entrare nelle griglie sono stati proprio gli uomini che avevano in programma la partenza alle 9:00 e dovevano darsi battaglia sul tracciato lungo 102km e con 4.200 metri di dislivello. Il biker che doveva difendere la maglia iridata conquistata lo scorso anno a Singen (GER) era Alban Lakata.

 

Alban Lakata al mondiale Marathon

 

Il dato interessantissimo di questa edizione del campionato del mondo marathon è stato rappresentato da una importante partecipazione di diversi top riders della Coppa del Mondo cross country che invece di chiudere la stagione con il mondiale di Lenzerheide hanno preferito allungare le loro fatiche di una settimana. C'era il Cannondale Factory team al completo con Avancini, Fumic e Marotte, lo Specialized Racing team con Jarda e l'americano Howard Grotts, "Jarda" e Annika Langvad. Ma non bisogna dimenticarsi degli svizzeri Mat Flückiger e Florian Vogel, il campione del mondo under 23 il sudafricano Alan Hatherly, lo spagnolo Sergio Mantecon, l'under 23 norvegese Petter Fagerhaug vincitore della Coppa del Mondo XCO.

 

Il mondiale marathon di quest'anno, forse il più duro di sempre, ha fatto subito selezione dopo pochi chilometri, quando da Ponte Malòn la strada ha iniziato ad impennarsi e in quattro chilometri i concorrenti della gara maschile sono saliti di 700 metri, arrivando in cima al Rifugio Monte Agudo (1.568 mt). Una manna per gli scalatori, ma uno shock per tutti quei corridori che non amano le lunghe ascese ma prediligono i tratti vallonati. Era questo il tratto di percorso definito unanimemente come il più difficile di tutta la corsa.

 

howard grotts al mondiale marathon

 

Noi di pianetamtb.it abbiamo visto i concorrenti per la prima volta in Val da Rin, dopo circa 15/18 km, a Monte Agudo già scalato, c'era al comando una maglia a stelle e strisce, quella di Howard Grotts, il 25enne del Colorado venuto alla ribalta internazionale grazie alla vittoria alla Cape Epic insieme a Jaroslav Kulhavy, recentemente ha vinto anche la corsa più dura del nord America la Leadville 100. A pochi secondi lo inseguivano lo svizzero "Mat" Flückiger, il brasiliano Henrique Avancini, il portoghese Tiago Ferreira e l'austriaco Daniel Geismayr. Poi c'erano tutti gli altri.

 

 

Seguiva la salita che dalla Val bona portava il mondiale a Misurina e in località La Baita, dopo circa 38 km passava un gruppo composto da più di dieci corridori, compresi gli azzurri Porro e Ragnoli. tutti i bikers già citati in precedenza più il russo Alexey Medvedev, il colombiano Leo Paez. Sulla successiva ascesa che portava il mondiale a superare i 2.000 metri di quota, in cima a Col de Varda passavano per primi tre stranieri, i sudamericani Avancini e Paez affiancati dal russo Medvedev.

 

ALEXEY MEDVEDEV IN AZIONE

 

Subito dopo il mondiale marathon ritornava verso Misurina e alla Feed Zone, quando erano stati completati la metà dei 102 km. Al comando Medvedev, Avancini, Flückiger e Grotts ossia Russia, Brasile, Svizzera e Stati Uniti. Ad inseguire, staccati di una decina di secondi Paez (Colombia), Geismayr (Austria), gli azzurri Porro e Ragnoli. e il tedesco Stebjahn. 

 

LEO PAEZ IN AZIONE

 

Dopo 55 chilometri, terminata la discesa dal Monte Piana poco era cambiato davanti.

 

Porro e Ragnoli al mondiale

 

In cima alle 3 Cime, al rifugio Auronzo (2.314 mt.) passavano Paez, Geismayr e leggermente staccato Avancini.  In questa fase è stato decisivo l'allungo del colombiano. Dopo pochi chilometri nei pressi del Lago d'Antorno, c'era proprio Paez in fuga seguito dalla coppia austro - brasiliana quindi Hynek e poi gli azzurri Ragnoli e Porro affiancati da Medvedev, più distanziato Grotts. Lakata era ancora indietro ma lui è uno che esce sempre nel finale, all'inizio non lo si vede mai davanti.

 

Mondiale Marathon i primi 3 in fuga

 

Il mondiale si avvicinava alla quarta ora, c'era l'ultima vera salita, quella al Col de Varda, poi iniziava il finale, iniziava la discesa che ritornava al traguardo di Auronzo di Cadore che sarebbe stata raggiunta in una trentina di chilometri. Per intenderci, come ci aveva spiegato Johnny Cattaneo,  proprio in alcuni di questi tratti, lui avrebbe usato la corone con 32 denti, abbinata al pignone a 9 denti della sua cassetta Leonardi. (sulla prima salita invece aveva usato il 48t).

 

Mondiale Marathon i primi 3 in fuga

 

Ai -22km presso l'ultimo punto di assistenza,  passavano al comando Avancini e Geismayr, terzo da solo e vicinissimo Paez, quindi a poco meno di un minuto Hynek e Porro e ad una ventina di secondi completava la top five Medvedev. Il colombiano riusciva a ricucire sui primi due e così si riformava il terzetto al comando, dietro in Val Marzon a 1' 17'' inseguivano Porro e Flückiger. Purtroppo per loro due non c'erano più speranze di medaglia.

 

Samuele Porro in azione

 

Sotto le telecamere dell'elicottero di RAI Sport il brasiliano, il colombiano e l'austriaco si sono preparati per la volata, bloccando la forcella. Nemmeno l'ultimo dente che li ha costretti a mettere il piede a terra, ha cambiato la situazione. 

 

Avancini vince il mondiale marathon

 

Ai 250 metri ha cambiato marcia Avancini, Paez si è staccato poi il brasiliano ha allungato e in 5 ore 80 29'' è andato a vincere il campionato del mondo marathon 2018, alle sue spalle il 29enne austriaco Geismayer.

 

Leonardo Paez al mondiale marathon

 

Peccato per Leo Paez che si porta a casa il terzo bronzo, dopo quelli di Kirchberg (2013) e Selva di Val Gardena (2015). Nel finale gli sono mancate quelle energie che ha bruciato dopo la partenza quando lo hanno fatto cadere, stortandogli anche il disco del freno.

 

Samuele Porro al mondiale marathon

 

Quarto Mathias Flückinger che in volata ha anticipato Samuele Porro. I due sono arrivati dopo 1' 42''. Nono Juri Ragnoli a 5' 59'' scivolato quando era insieme al comasco, all'arrivo ha dato il 5 a tutti gli spettatori che lo hanno sostenuto.

 

 

Annata indimenticabile quella del 29enne di Pètropolis, grande rivelazione della Coppa del Mondo 2018 chiusa al quarto posto e con un successo in una prova dello Short Track. Non è una sorpresa che Avancini abbia vinto un mondiale marathon, alla Cape Epic è uno di quelli che è sempre andato forte, inoltre tra poche settimane insieme a Manuel Fumic, correrà il Brasil Ride che è una gara a tappe.

 

 

Alcune annotazioni tecniche non secondarie

1. Avancini era l'unico di quelli davanti con la full.

 

2. Come ha detto il CT azzurro Mirko Celestino, su questo percorso ha vinto un corridore completo.

 

3. Come a Singen l'anno scorso sono arrivati in 3, nonostante due percorsi diametralmente opposti. Sapete chi arrivò terzo dietro a Lakata e Ferreira? Proprio Daniel Geismayr oggi secondo.

 

4. Il mondiale marathon si è deciso sulla salita alle 3 Cime di Lavaredo con l'allungo di Paez, seguito solo da Geismayer e Avancini che come avete letto sono i 3 che si sono giocati le medaglie fino all'ultimo.

 

5. Sui social Avancini è stato un po' criticato perché sarebbe stato lui a costringere gli altri due fuggitivi a mettere il piede a terra sull'ultimo dente.

 

Alban Lakata al mondiale Marathon

 

Mai in gara l'ex campione del mondo Alban Lakata, che per la cronaca ha 39anni, dodicesimo assoluto, tredicesimo Grotts protagonista per buona parte della gara. Nella top 20 altri quattro azzurri: 15. Michele Casagrande, 18. Tony Longo, 19. Riccardo Chiarini, 20. Mattia Longa.

 

Michele Casagrande al mondiale

 

L'appuntamento per l'anno prossimo è fissato in Svizzera.

 

 

COMMENTO POST GARA DEI PROTAGONISTI (Paez e Medvedev svelano cosa è successo all'inizio delle gara)

 

 

Photo ©Enrico Andrini, ©Alessandro Billiani, ©Andrea Sabbadin

 

 

 

 

Ordine d'arrivo maschile ufficioso (102 km)

1 AVANCINI Henrique | BRASILE 5:08:29
2 GEISMAYR Daniel | AUSTRIA +2''
3 PAEZ LEON Hector Leonardo | COLOMBIA +8''
4 FLUECKIGER Mathias | SVIZZERA +1:42
5 PORRO Samuele | ITALIA +1:43
6 MEDVEDEV Alexey | RUSSIA +2:00
7 HYNEK Kristian | REPUBBLICA CECA +3:49
8 SEEWALD Andreas | GERMANIA +5:42
9 RAGNOLI Juri | ITALIA +5:59
10 HEM Ole | NORVEGIA +8:32

 

15 CASAGRANDE Michele  +12:05
18 LONGO Tony  +12:34
19 CHIARINI Riccardo  +13:31
20 LONGA Mattia +13:44
23 CATTANEO Johnny +14:45

32 TRONCONI Martino +16:45
33 FAILLI Francesco  +19:23
38 DAL GRANDE Stefano +22:11
39 RONCHI Luca  +22:14

45 SALERNO Cristiano +24:59

 

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