La Rocky Mountain Bike Marathon di Riva del Garda è monopolizzata dagli stranieri

Dopo 90 chilometri, quattro italiani sono riusciti ad entrare nella top ten. Il più bravo di tutti Riccardo Chiarini che fino all'ultimo ha avuto la possibilità di finire secondo. Il freddo in quota e nelle discese ha messo KO diversi bikers.

Riva del Garda (TN): L'appuntamento più atteso nel contesto della 4 giorni del Bike Festival Garda Trentino, era la Rocky Mountain Bike Marathon, l'evento che ha saputo attirare sulla punta più settentrionale del Lago di Garda più di 1.500 bikers provenienti da tutta Europa. Chi frequenta Riva del Garda durante tutto l'anno, ha l'impressione di trovarsi all'estero, in una nazione di lingua tedesca, visto l'altissimo numero di turisti provenienti da Germania ed Austria, poi quando c'è il Bike Festival si ha la sensazione di trovarsi in un nuovo Land della Germania dove però la toponomastica è italiana.

 

Rocky Mountain Bike Marathon Riva del Garda

 

Ti siedi a tavola in una pizzeria a caso che c'è sul lungolago e sei una mosca bianca perchè i camerieri deutsch sprechen...parlano tedesco perchè il 95% delle persone sedute ai tavoli sono di lingua teutonica.

 

In questo contesto, il sabato è iniziato prestissimo (7.30) da Viale Dante e fortunatamente con il bel tempo. In programma la Rocky Mountain Bike Marathon, che per accontentare tutti prevedeva ben 4 percorsi che i tedeschi chiamano Ronda. Si poteva scegliere tra: Ronda Facile (28,63 km), Piccola (44,24 km), Grande (73,94) e Extrema (90,43 km con 3.838 mt. dislivello positivo). 

 

Rocky Mountain Bike Marathon Riva del Garda

 

La gara più attesa, la Ronda Extrema è stata equilibratissima per tre quarti di gara, la prima salita iniziale, lunga più di dieci chilometri, come la successiva scalata al Sentiero dei Russi e la rampa che portava a Prati del Granzoline, non facevano la selezione. A San Giovanni al Monte a -25km dal traguardo di Riva del Garda, nell'arco di soli 20 secondi passavano: gli austriaci Lakata (Topeak Ergon), Pernsteiner (Centurion Vaude) e HochenWarter, lo svizzero Huber (Bulls), il belga Paulissen (Cannondale RH Racing) e tre italiani. Riccardo Chiarini (NOB Selle Italia), il campione italiano Juri Ragnoli (Scott) e Samuele Porro (Trek Selle San Marco). 

 

Prima di rientrare e vedere di nuovo il Lago di Garda, restava un'ultimo strappo, quello alla Bocca di Tovo (3,5km), poi c'erano 10km tutti in discesa e il tratto finale su falsopiano. E' stato proprio in questa ultima parti di gara che l'austriaco Herman Pernsteiner è riuscito a staccare il gruppo che poi si è frazionato in due gruppetti.

 

La maglia rossa e nera del team Centurion Vaude, indossata da Pernsteiner si è presentata trionfalmente dopoo 4 ore 29'47'' mentre per aspettare il secondo si è dovuto attendere un minuto e mezzo. Lo svizzero Urs Huber, vincitore dell'edizione 2016, allo sprint ha regolato Alban Lakata, uno stripitoso Riccardo Chiarini e dopo pochi istanti è arrivato anche Roel Paulissen. Dopo quasi tre minuti è arrivato un terzetto con Juri Ragnoli che ha chiuso all'ottavo posto. Dietro di lui ma molto più staccati sono arrivati prima Samuele Porro e poi Damiano Ferraro.

 

Riccardo Chiarini - NOB Selle Italia

 

"È successo di tutto, ma è stata una battaglia dura e fisica - ha commentato al traguardo Riccardo Chiarini - dispiace molto per la volata persa così, per pochi centesimi, poteva essere argento ed invece mi ritrovo ai piedi del podio. Ovvio, dispiace, ma poi mi guardo attorno e mi rendo conto che qui stiamo parlando di livello mondiale ed allora anche un 4º posto può avere peso e significato! 

 

Sull'ultima salita lo svizzero Pernsteiner ci ha staccato tutti di ruota - prosegue nel suo racconto il portacolori del team NOB Selle italia - abbiamo provato a resistergli ma andava troppo forte. Poi negli ultimi dieci chilometri è successo di ogni. Huber è caduto in discesa e ci ha rallentato tutti, quindi Lakata in rimonta ci è rientrato da dietro e così siamo arrivati sulla linea del traguardo in quattro a giocarci due gradini del podio. In volata è sempre un terno al lotto, chiudo ad un soffio dall'argento ma a questo punto della stagione con un parterre del genere per me è già una vittoria. Un bel risultato che fa bene al morale."

 

Samuele Porro

 

Il commento finale del comasco Samuele Porro che fa emergere il problema del freddo: "Malgrado abbia perduto un po' di brillantezza nel finale ho avuto sensazioni migliori sotto il profilo fisico rispetto alla Tiliment di una settimana fa e posso affermare di essere completamente guarito dall'infortunio alla mano che mi ha costretto al ritiro alla Cape Epic. Nella gara odierna il problema principale è stato il freddo, un piazzamento tra i dieci è comunque un buon risultato in vista dei prossimi impegni". Proprio il freddo ha costretto al ritiro Fabian Rabensteiner ed ha messo in crisi Tony Longo sulla prima discesa.

 

Ordine d'arrivo ufficioso Ronda Extrema maschile


1. Pernsteiner Hermann (AUT) Team Centurion Vaude 4:29.47,8 
2. Huber Urs (SVI)Team Bulls  + 1.33,2 
3. Lakata Alban (AUT) Topeak Ergon Racing Team + 1.33,6 
4. Chiarini Riccardo - Team Nob Selle Italia + 1.33,8  
5. Paulissen Roel (BEL) Cannondale Rh-Racing + 1.37,5 .
6. Geismayr Daniel (AUT) Team Centurion Vaude  + 2.56,6  
7. Hochenwarter Uwe (AUT) Craft-Rocky Mountain Factory + 2.56,8 
8. Ragnoli Juri - Scott Racing Team + 2.57,5 .
9. Porro Samuele - Team Trek Selle San Marco  +4.30,6 
10. Ferraro Damiano - Team Trek Selle San Marco +5.26

 

Ordine d'arrivo ufficioso Ronda Extrema femminile

 

1. Elferink Hielke (SVI) Craft - Rocky Mountain 5:49.31,4 
2. Ziólkowska Michalina (POL) Wroclawskie Volkswagen Samochody Uzytkowe + 10.21,5 
3. Schwing Katrin (GER) Kathrin-Schwing-Trek-Team + 23.47,0  
4. Krenslehner-Schmid Verena (AUT) Conway Racing Team + 28.39,0  
5. Favery-Costa Viviane (BRA) ROSE Vaujany fueled by ultraSP + 33.23,8 W 6.

 

9. Mandelli Chiara - Team Spacebikes  +56.46,0

10. Bertok Elisabetta - No Surrender + 2:17.16,8

 

 

Photo Roberto Vuilleumier

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