Fabio "Pagnotta" Sartori (Trek Selle San Marco) racconta la Cape Epic dal punto di vista del meccanico

E' il meccanico vicentino che da diversi anni scende in Sudafrica per prendersi cura delle Trek Top Fuel. Polvere e spine sono i due principali problemi.

Wellington (Sudafrica): All'inizio di gennaio quando lo avevamo intervistato, lo avevamo definito il mago della Cape Epic, non perché Fabio "Pagnotta" Sartori ha poteri magici ma perché si occupa con cura delle Trek Top Fuel dei 5 ragazzi del team Trek Selle San Marco che in questi giorni stanno partecipando alla più selettiva gara a tappe del mondo.

 

Fabio Pagnotta Sartori

 

Fabio Sartori è il meccanico italiano che vanta la più lunga presenza alla Cape Epic, per questo ci siamo fatti raccontare quali sono i principali problemi che incontra nel suo lavoro in questi giorni.

 

LA POLVERE

"Fino ad ora per fortuna non abbiamo avuto problemi particolarmente importante dal punto di vista tecnico e meccanico. I nostri materiali rispondono bene alle sollecitazioni e i mezzi nel complesso fanno il loro sporco lavoro... ma proprio sporco, infatti a farla da padrone, fra i problemi nei quali possono incorrere i concorrenti che corrono questa gara Epica, c'è proprio il fattore sporco che può causare malfunzionamenti di trasmissione e sospensioni.

 

Fabio Sartori meccanico Trek Selle San Marco

 

Ogni giorno è necessario lavare a fondo le Trek Top Fuel e poi controllarle bene, stringere le viti che inevitabilmente si mollano a causa delle continue vibrazioni, sostituire eventualmente cavi o guaine compromesse dalla polvere o dal fango".

 

 

UN CAMPO MINATO DA SPINE

"In secondo luogo, ma non meno importante, c'è il continuo rischio di forare. Ci sono vari sistemi per provare a difendersi dalle subdole spine che si nascondono ovunque perché, purtroppo, il Sudafrica è terra di cespugli e alberi che hanno nelle spine la loro difesa e queste ricoprono intere zone a terra, creando un campo minato dal quale è impossibile uscirne illesi".

 

Tutti i giorni troviamo e togliamo decine di spine più o meno grosse e talvolta tocca cambiare il copertone. Qui un po' tutti cercano di difendersi da questa insidia con l'utilizzo di copertoni più pesanti, lattice speciale e con l'utilizzo dei famosi "salsicciotti" che riescono a proteggere parzialmente dalle forature, infatti fanno il loro lavoro ma nulla possono contro 20-30-40 spine, contribuiscono se non altro a proteggere il cerchio dai colpi più forti che potrebbero romperlo.

 

 

IL PESO NON CONTA, BISOGNA ARRIVARE AL TRAGUARDO

"Alla Cape Epic per avere una bici efficiente e competitiva non bisogna guardare il grammo, le bici qui sono messe a dura prova e quindi si devono rispettare certe accortezze".

 

PICCOLI DETTAGLI CHE FANNO LA DIFFERENZA

"Tutti i giorni controlliamo le ruote e poi i copertoni, la trasmissione e tutto il corredo sospensioni. Le nostre Trek Top Fuel sono dotate di 2 portaborraccia per non far correre il rischio agli atleti di restare senza acqua o sali, le manopole installate sono abbastanza morbide così da togliere una parte delle vibrazioni sulle mani, non può mancare invece il Dynaplug che permette di riparare al volo forature più importanti". 

 

 

Fabio ti ringraziamo per le interessanti informazioni e buon lavoro per le prossime tappe.

 

Se siete curiosi di sapere perché lo hanno soprannominato "Pagnotta" leggete l'intervista di gennaio

 

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