Ciclocross: Caroni e Valsesia padroni a Jerago (VA)

Jerago (VA) - Carlo Boschini è da sempre innamorato di ciclismo e la bici gli è entrata nel sangue contaminandone tutti gli organi  vitali che, come una metastasi non lascia scampo, ti resta dentro e basta, anche se hai subito sei bypass e il cardiologo ti consiglia di stare tranquillo. Di stare tranquilli in Jeraghese non se ne parla nemmeno, e infatti alle gare organizzate su strada si aggiunge la storica  gara di ciclocross, Trofeo Finord, su un percorso vero, completo e selettivo e con una cornice di pubblico di livello che si gode lo spettacolo. La prova di Jerago di domenica 30 ottobre era anche valida come quarta tappa del Master Garbo/ GM Ceramiche, la seconda in due giorni, dopo la gara di Egro, nel verbanese, del giorno prima. 

 

 

Primi a partire i Cadetti/Junior e per Mamo Pagani è quasi una formalità battere i pur generosi Fabio Trezzi e Simone Cipolla. Discorso diverso invece per Luca Camarella che ha dovuto sudare le classiche sette camicie per liberarsi della scomoda compagnia dell’ex federale e figlio d’arte Andrea Bonollo. Mala gara dei Senior è quella più entusiasmante. Neanche il tempo di abbassare la bandierina e Caroni, il "folletto di Arluno" di tricolore vestito, è già in fuga. E’ come se un lampo attraversasse il percorso con le sue traiettorie pulite e illuminate che, sostenuto da una condizione già eccellente, infligge distacchi nettissimi a tutti gli altri sconsolati avversari dai quali si “salvano” solo Alessandro Monetta, Roccia Toniolo e Virginio Pinato. Nei Senior le ha provate tutte Edoardo Romanò e sovvertire il pronostico ma oggi, Gabriele Guidali, campione italiano strada, ha corso con testa, ed ha prima lasciato sfogare Marco Colombo, poi fermato da guai fisici, e poi  ha aspettato gli ultimi due giri per sferrare l’attacco sulla prima salita che lo portano dritto alla vittoria che ne consacrano la statura dell’atleta. Terzo il suo allenatore, quel Claudio Pivotto che in fatto di maglie non teme l’inverno.

 

Quando parte la seconda manche, il profumo delle caldarroste e le salamelle invade già il percorso, aggredito come una furia dall’altro fenomeno tricolore, Massimo Valsesia, il quale si esibisce in un assolo  devastante, in due giri ammazza la gara. Impressionante, un’altro lampo  preceduto da un tuono che ha stordito tutti, solo Denny Savio e Roby Stagnoli limitano i danni ben sapendo che c’è chi studia  la storia e chi, come Valsesia, la scrive. Nell’emisfero femminile “A”, il percorso di Jerago restituisce il sorriso anche allo scricciolo biondo Silvia Barbero che lo sfoggia ai fotografi e ai loro flash piazzati sul traguardo e illuminano anche Janine Jackson, Marka Paoletti e Alessia Della Valle. Ma la gara delle gare è stata quella delle donne “B” con lo scontro diretto Etossi/Fanchini che ha deliziato tutti, sempre vicine col fiato grosso, ed alla fine è Barbara Fanchini che si prende la rivincita, alla sua maniera. Ma Super Simo c’è, esattamente come il Super “B” Vincenzo Vezzoli che su percorsi duri come questo fa un pò quello che vuole e lo sanno anche Angelo Pagani e lo sponsor Antono Garbo.

 

Per il Super “A” Lucio Pirozzini possono cambiare i percorsi ma non cambia mai il suo feeling con la vittoria. La sua classe innata e la sua determinazione lo portano a primeggiare e anche a Jerago è la stessa  istantanea  che dà  l’ennesima dimostrazione di forza che lo porta a recuperare anche quasi tutti i Gentleman partiti un minuto prima ricevendo i consensi di tutti, anche da Franco Buttò e Aldo Allegranza , i suoi più temibili avversari. Buone sensazioni nei Debuttanti con Fabrizio Buttò, gran fisico, che si esibisce in una gara di livello battendo Edoardo Bertrami, e nei Primavera con il nostro Riccardo Rimoldi che dimostra grinta e forza ma è insidiato da Biagio Borella fin sull’ultimo ostacolo ed entrambi strappano applausi. Come quelli che hanno investito il Sindaco Dott. Giorgio Gimelli quando annuncia in sede di premiazione che una società come quella di Carollo e Boschini va aiutata e sostenuta, non solo per quanto fanno durante l’anno ma anche e soprattutto perchè  impregnati di passione e attaccamento al ciclismo.

 

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