La Coppa del Mondo a Snowshoe è ancora nella mani di Nino Schurter. La tappa la vince Lars Forster

Gara stranissima, mai visti così tanti corridori davanti in una gara di Coppa del Mondo. Fughe e ricompattamenti per tutta la gara. N1NO vince la CDM per la settima volta. Nadir Colledani vicino al podio (7°), immenso Nicholas Pettinà decimo.

L'ultima tappa di Coppa del Mondo XCO si è corsa a Snowshoe, una stazione sciistica immersa nelle montagne dell'Ovest americano, in una zona con nomi che portano alla memoria film e canzoni famosi: Pocahontas County nella regione della West Virginia.

 


Se la gara femminile ha regalato emozioni incredibili proprio perché in gioco c'era la Coppa del Mondo, in campo maschile i giochi erano ormai fatti, un po' perché Nino Schurter ha dimostrato ancora una volta di essere sempre il più forte e regolare finendo sempre a podio, ma soprattutto a Snowshoe non si sono presentati al via i due principali contendenti di N1NO, Mathieu Van Der Poel (concentrato sulla preparazione per il mondiale su strada in Inghilterra) e Mathias Fluckiger (Impegnato nella preparazione del mondiale Marathon di Gränchen).

 

 

Il tracciato della West Virginia, che lo scorso anno ha ospitato i Campionati Nazionali Statunitensi, misurava 3,7 km e non presentava lunghe salite, ma nemmeno un singolo metro di pianura. Dalla partenza in poi era un vero e proprio ottovolante, un continuo su e giù su un terreno spesso erboso e scivoloso, per poi entrare nel bosco con radici e sassi taglienti e infidi, poi ancora su strada larga e veloce, di nuovo dentro i single track nel bosco e infine un rock garden di quelli da brividi.

 

Insomma, niente di impossibile, ma messo tutto assieme forse uno dei tracciati più duri e per di più in altura (1,478 metri).

 

Partenza a 1000 all'ora

Partenza a "fuoco" perchè in questo percorso prendere le posizioni di testa per non rimanere imbottigliati era a dir poco fondamentale. Da subito si è capito che nonostante avesse già vinto la Coppa del Mondo, Nino Schurter non avrebbe lasciato questa ultima tappa ad altri. Voleva abbattere il record di vittorie in World Cup de Le Roi Absalon.

 


Al termine del primo giro i migliori erano però tutti lì davanti. 11 uomini, i soliti noti tra cui però spiccavano due nomi inediti: il brasiliano Cocuzzi e il norvegese Haegstad. A fianco di questi due Carneadi ecco appunto Schurter, Avancini, Sarrou, Koretzky, Forster e Carod, tutti racchiusi in 1". Con loro anche i nostri Luca Braidot e Nadir Colledani. Gerhard Kerschbaumer transitava 14º, Daniele Braidot 22º.

 

Giro 2, il ritmo si abbassa, il gruppo si ricompatta

Il ritmo calava e il gruppo si ricompattava, sembrava quasi una gara su strada perchè erano davvero tutti insieme, almeno 30 atleti compatti. Avancini e Schurter facevano il ritmo, ma alle loro spalle la maglia azzurra di Luca Braidot. Seguiva Forster, che sembrava aver ritrovato il colpo di pedale d'inizio stagione e la French Armada (Koretzky e Sarrou). Sempre lì anche la maglia celeste e nera di Nadir Colledani che sicuramente voleva regalare alla formazione italiana un'ultima gara di Coppa da fuochi d'artificio.

 


Verso la fine della tornata Schurter accelerava, chiaramente voleva scremare il gruppo, troppi galli in un pollaio non vanno mai bene, soprattutto se il pollaio è stretto come quello di Snowshoe.

 

Giro 3, Luca Braidot davanti a fare il ritmo

Ancora una volta dopo la sfrustata di N1NO il gruppone si ricompattava. Nella prima parte del circuito il campione del mondo abbassava il ritmo e tutti tornavano sotto. Avancini e Luca Braidot rimanevano a fare il ritmo insieme allo svizzero, così come i due francesi e Colledani non lasciavano le ruote del terzetto.

 

 

E poi ecco quello che volevamo vedere, la maglia azzurra (quella della nazionale che l'ha portato in America) di Luca davanti a tutti, il friulano sembrava davvero in forma, come lui anche Lars Forster, che seguiva come un angelo custode Schurter, su questo tracciato il gioco di squadra poteva essere fondamentale.

 

Giro 4, secco attacco di Avancini. Lo tiene solo N1NO

Tutto regolare anche all'inizio della quarta tornata, quando ne mancavano 5 al termine. I biker giravano davvero veloci, circa 9 minuti e 30" a giro e a 23km/h di media, si volava insomma. Le acque iniziavano a diventare agitate e Avancini, vedendo l'ultima opportunità per conquistare una vittoria in Coppa in questo 2019, lanciava un secco attacco in salita. L'unico che riusciva a tenere la sua ruota era Schurter.

 

 

Dietro si lanciavano all'inseguimento della coppia che ha lottato tutta la stagione Sebastian Fini, Jordan Sarrou e Nadir Colledani. Pou dietro Koretzky, Luca Braidot e Lars Forster. Schurter e Avancini avevano circa 10" sugli inseguitori, ma dietro il gruppo si era ricompattato e ingrossato.

 

Giro 5, colpo di scena. La gomma di N1NO si sta sgonfiando

Il quinto giro iniziava con il colpo di scena. Nino passava con un evidente ruota posteriore sgonfia, la prima foratura in Coppa per il campione del mondo che era costretto a fermarsi ai box, dove un cambio ruota da record gli ha fatto perdere meno di 25". Avancini si trovava da solo al comando a 3 giri dal termine, con la possibilità di andare a conquistare la prima vittoria in Coppa della sua carriera, ma alle sue spalle c'era una mandria imbizzarrita che aveva un solo colore da rincorrere: il verde/oro.

 

Giro 6, Henrique Avancini in fuga

La cavalcata solitaria di Avancini continuava, ma dentro la sua testa non era sicuro di cosa fare infatti spesso si giurava per controllare gli avversari. Nino intanto si portava in seconda posizione in testa al gruppone, lasciavano al campione del mondo il compito di ricucire e alle sue spalle una scena che si vede pochissimo in Mtb: Manuel Fumic (compagno di squadra di Avancini) a rompere i campi e cercare di "disturbare" il recupero di N1NO.

 


Colledani manteneva saldamente la Top10 transitando in 7ª posizione, mentre poco dietro transitava anche Pettinà, con una solida 13ª posizione. Nino era davvero scatenato. Voleva a tutti i costi anche questa vittoria.

 

Giro 7, N1NO si avvicina pericolosamente

Un gel al volo per Avancini al passaggio sotto allo striscione di inizio 7º giro, per lui un vantaggio di 19". Il gruppo di inseguitori era ora composto da Lars Forster che come un gregario dava tutto per aiutare il suo capitano, Manuel Fumic che invece rompeva i cambi del Team Scott, Schurter, la French Armada (Koretzky, Marotte. Tempier) e il nostro Colledani.

 


I 19 secondi erano però pochi perchè Nino davvero stava dando il 110% per assottigliare il distacco e a metà del giro ecco che il fuggitivo veniva ripreso. Stupefacente Manuel Fumic che non lasciava neanche per un millesimo di secondo la ruota di Schurter, la sua miglior gara degli ultimi anni senza dubbio. Sul tracciato americano si stava riproponendo un duello che avevamo visto all'inizio della stagione, alla Cape Epic, infatti Avancini davanti solitario, ma dietro c'erano Schurter e Forster, con Fumic, le esatte coppie di Scott e Cannondale che si sono giocate la gara a tappe africana, mancavano solo Porro e Ferraro del Trek Selle San Marco per sentirsi alla Cape.

 


Alla fine dell'ultima salita del tracciato ecco Nino rientrare sulla ruota di Avancini. Ora la domanda era: lo sforzo per rientrare Schurter lo avrebbe pagato oppure il Golden Boy svizzero avrebbe dimostrato ancora una volta la sua supremazia?

 

Giro 8, la fuga è terminata

All'inizio dell'ottavo giro si era ritornati come al 5º, El Presidente e N1NO davanti, con Forster e Fumic a fare l'elastico a seconda delle menate dei due di testa. Dietro passava un gruppo di tre con Tempier, Sarrou e un sorprendente Colledani.

 

Il francese della Bianchi con le sue lunghe pedalate riportava gli altri due sul quartetto di testa, ma soprattutto sembrava avere il passo giusto per un finale di corsa scoppiettante. Colledani stringeva i denti e rimaneva lì a ruota di Sarrou.

 

 

Il ritmo era calato un po', probabilmente dopo lo sforzo Schurter voleva rifiatare, ma Tempier proprio sulla salita più dura lanciava un attacco che faceva male. Dopo il bronzo mondiale ora andava a cercare qualcosa di più, forse anche per regalare un ultimo magico sussulto al team Bianchi, dopo 29 anni di storia.


Tempier, Schurter, Avancini, Forster, Marotte, Colledani e Sarrou, questo il gruppo di testa a metà della penultima tornata. Che gara quella di Colledani, il percorso forse più adatto a lui di tutta la Coppa.

 

Giro 9, cade Fumic. Una parata svizzera, con l'attacco che non ti aspetti

Ancora un colpo di scena. Attacco di Fumic proprio sotto l'arco d'arrivo, ma sbaglia la prima curva e va per terra, fortunatamente è l'unico a cadere, ma che paura per tutti gli altri. Schurter sembra aver recuperato le forze e spinge fortissimo sui pedali seguito da Forster, con Avancini e Tempier che perdono qualche metro. N1NO sembrava avere il fuoco dentro. FLAT OUT urlavano in telecronaca. Tutti i watt dello svizzero erano scaricati sui pedali e tra la coppia del team Scott e Avancini ora c'erano 4", pochi ma sufficienti a regalare un preziosissimo 1-2.


Ormai sembrava che la vittoria sarebbe stata una cosa interna al Team Scott. Nino avrebbe fatto il cannibale o lasciato la vittoria al giovane compagno di squadra? Da come continuava ad attaccare l'idea era quella di essere cannibale fino alla fine. Alle loro spalle Avancini, Tempier e Marotte a circa 10". Tempier a 12", Fumic, Colledani e Sarrou a 40".

 

 

 

Guerra fratricida sull'ultima salita con Forster che attacca all'interno il suo Capitano, senza alcun timore reverenziale, Nino non riesce a rispondere e Lars Forster conquista la sua prima vittoria in carriera. "Non riesco ancora a capacitarmi. Avevo la sensazione che oggi sarebbe andata bene, ma pensavo in un buon piazzamento, mai avrei pensato a una vittoria. È stata una stagione davvero pessima e finire con una vittoria mi riporta a vedere le cose in moda diverso. Non avevo notato che Nino aveva bucato, poi me lo sono visto passare di fianco a tutta e allora gli sono andato dietro. Questa vittoria davvero mi risolleva il morale."

 

 

 

Schurter è secondo a braccia alzate, contento per il suo compagno di squadra. "Oggi è stato difficile, ma è bellissimo vedere Lars vincere, se lo meritava dopo una stagione come quella che ha passato. Ho bucato, ma sono rimasto calmo e ho cercato di rientrare. È stata una gara emozionante e durissima. Questa è la mia settima Coppa del Mondo, ma è tutto merito del team e stasera (e quella dopo) andremo a festeggiare sia la mia sia quella di Kate".

 

 

Marotte terzo, Avancini 4º e Tempier 5º. Gare superlative per Fumic, che ritrova la pozione dell'eterna gioventù e chiude al sesto posto.

 

Mamma mia cosa hanno combinato Nadir Colledani e Nicholas Pettinà

IMMENSO Nadir Colledani settimo, nella sua migliore prova tra gli Elite, ma prova magistrale anche per Nicholas Pettinà che conquista la sua prima Top 10 in World Cup con il 10º posto. Per Nicholas questo risultato (54° alla fine del primo giro...) ha un sapore particolare visto che praticamente negli Usa era venuto da solo e centrare un risultato così importante è un vero e proprio sogno. Solo 17º Gerhard Kerschbaumer a cui probabilmente ancora brucia la foratura del mondiale. Difficile riprendersi in una settimana da un colpo del genere. 36° Daniele Braidot, 59° Gioele Bertolini. Ritirato Luca Braidot.

 

I commenti post gara

 

 

Photo ©EGO Promotion (Braidot), ©Michele Mondini (Avancini, Marotte, Colledani, Tempier), ©Marcelorypl (Schurter), ©UCI MTB, ©Sven Martin Photo | ©Bartek Wolinski/Red Bull Content Pool

 

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