Un fiume di mountain bike che si riversa alla Base Nature di Fréjus è uno spettacolo normale all'inizio di ottobre per la famosa cittadina della Costa Azzurra. Circa 150 partecipanti hanno preso parte oggi alla Génération Roc Sport, un evento riservato ai membri dell'organizzazione, per dare il via alla 36ª edizione del Roc d'Azur. Da oggi fino a domenica, quasi 20.000 ciclisti di mountain bike di tutte le età, livelli (dai principianti, all'Elite mondiale) e discipline, spingeranno su i pedali sui tracciati del massiccio di Les Maures nei 35 eventi in programma.
Il Rallye Roc XC, una gara di enduro su una distanza di 33 Km, con 12,3 Km di settori cronometrati, ha calato il sipario il primo giorno di gara con oltre 530 bikers che si sono iscritti al nuovo evento al suo debutto.
Giovedì, il Tri Roc sarà uno dei momenti della seconda giornata della Roc d'Azur, insieme alla seconda tappa del Roc Trophy, il Masters Roc, il Rando Roc Enduro, il Roc Light e il Rando Roc Altitude . Una certa squadra, sarà senza dubbio al centro dell'attenzione, quella formata dalla medaglia d'oro olimpica del 2012 e detentore del record mondiale di salto con l'asta, Renaud Lavillenie, che gareggerà nella frazione della mountain bike di 23 Km, dopo quella del nuoto completata da Frédéric Belaubre, tre volte Campione Europeo di triathlon che è arrivato quinto alle Olimpiadi del 2004. Il saltatore passerà quindi il testimone al Campione Europeo triathlon 2018, Pierre Le Corre, uno dei migliori triatleti del mondo, che affronterà la frazione della corsa di 11 Km in chiusura.
A partire dalle 10 di giovedì, i 300 espositori che riempiono la sede di 20.000 m² si incontreranno e saluteranno i 100.000 visitatori che dovrebbero visitare il salone fino a domenica. Sarà una grande opportunità per i fans desiderosi di vedere le ultime novità e per entrare in contatto con i marchi leader nel mondo della mountain bike. Come sempre, una vasta gamma di attività e aree ricreative faranno della Roc d'Azur un'enorme celebrazione della mountain bike e delle persone che la adorano.
Dietro ai numeri impressionanti di partecipanti e visitatori, ci sono altrettanti numeri che da soli spiegano cosa giri intorno al più grande evento di mountain bike al mondo, ospitato dalla Base Nature, un parco giochi nell'entroterra di Fréjus di 12p ettari, la porta verso il massiccio di Les Maures sui cui 150 km di trails, vengono tracciati i percorsi delle 36 gare in programma.
Lo scorso anno con 19.919 iscritti di 38 nazionalità, di cui il 34% per la prima volta, la Roc d'Azur è andata ancora verso il tutto esaurito, con gli italiani come terzo gruppo tra i partecipanti, preceduti ovviamente dai biikers francesi e dai belgi.
Per gestire tutto questo la Roc d'Azur mette in campo un'organizzazione che fa capo a 72 persone, con il dispiegamento di 1.200 volontari nei quattro giorni dell'evento, di cui 200 dedicati alla sicurezza. Per soddisfare le esigenze dei 20.000 bikers, i ristori distribuiscono 10 tonnellate di alimenti e 65.000 litri di bevande! Interessanti anche le statistiche del salone, in cui nel 2018 sono transitati 100.000 visitatori, con una presenza media di 2 ore 55' ciascuno.
Numeri da campione anche nella diffusione digitale dell'evento, che ha una comunità di 60.000 followers su Facebook, Twitter e Instagram e quasi 360.000 visite sul sito internet. La presenza su Youtube di un evento di questa portata non poteva certo mancare e con 275.593 visualizzazioni il video "Best of 2018" è stato tra i più visti tra quelli della mountain bike.
Per concludere con i protagonisti, i più giovani vincitori dell'evento clou che domenica calerà il sipario sull'edizione 2019 sono stati Victor Koretzky, primo nel 2015 a 21 anni e Margot Moschetti, vincitrice a 19 anni dell'edizione Roc Dames del 2014. I più vecchi sono stati Miguel Martinez, vincitore a 37 anni dell'edizione 2013 e la canadese Alison Sydor, vincitrice nel 2006 all'età di 40 anni.
Il record di vittorie è di Miguel Martinez con tre (1997, 2004 e 2013) e di Laurence Leboucher, quattro volte in trionfo tra le donne nel 1998, 1999, 2001 e 2002.
Photo credit : A.S.O. / Aurélien Vialatte