ULTRA RAID LA MEIJE, IL SOGNO DI OGNI BIKER

Stanchi, dopo una settimana di lavoro e un lungo viaggio, finalmente ci sdraiamo nel nostro letto e ci abbandoniamo tra le braccia di Morfeo. Poco dopo inizia il sogno...

 

 

Sogniamo di pedalare in sella alle nostre mtb scalando colli mitici, dalle cui vette vediamo albeggiare, e i primi raggi del sole illuminare ghiacciai scintillanti. Saliamo ancora, tra montagne vertiginose, e poi ci buttiamo giù a capofitto, su single track incredibili, che solo in un sogno possono esistere... Saliamo e scendiamo, ora l'alba è diventata una splendida mattina di fine estate, la temperatura è perfetta, e continuiamo a cavalcare la nostra mtb su infiniti single track che attraversano praterie dorate d'alta quota, laghi alpini splendenti, casermette militari, malghe attorniate da tranquille mandrie. Ma qualcosa non torna, sentiamo fatica, in un sogno così bello non dovremmo faticare così tanto... Caspita, non è un sogno, è tutto vero! Siamo all'Ultra Raid de la Meije!

 

La gara si è svolta lo scorso week-end del 15-16 settembre a La Grave e Villar d'Arene, due graziosi villaggi alpini francesi situati tra due luoghi mitici del ciclismo mondiale come il Col du Galibier e l'Alpe d'Huez.

 


Il risveglio, in realtà, più che un sogno è stato un mezzo incubo: con la partenza fissata alle 6:00, per molti la sveglia è suonata intorno alle 4:00. In questo periodo dell'anno le 6 del mattino significa buio pesto, quindi tutti schierati sulla piazza principale di Villar d'Arene muniti di lampada frontale, luce posteriore e giubbino rifrangente, materiale obbligatorio e indispensabile per affrontare la prima scalata al Col du Lautaret, totalmente in notturna. Una particolarità unica, una lunga processione di luci veramente suggestiva.

 

 

E' obbligatorio anche uno zainetto con un minimo di riserva idrica e altre dotazioni tassative come la giacca antivento, coperta termica, fischietto e benda. Lo zainetto viene controllato e punzonato all'atto dell'iscrizione, e deve obbligatoriamente essere indossato per tutta la gara. La temperature alla partenza era di 9° gradi, quanto di meglio si possa chiedere a metà settembre per una partenza notturna a 1.600m.


Dopo il Col du Lautaret una breve discesa, ed ecco la scalata completamente off road al Col du Galibier, dove pian piano il giorno ha preso il sopravvento sul buio, illuminando il vicino ghiacciaio de la Meije di una luce magica. In cima al Galibier è stato possibile lasciare la luce posteriore e il giubbino rifrangente, mentre sarà ancora indispensabile la luce frontale. Per la cronaca, sul Galibier è transitato in testa il nostro Filippo Barazzuol (Sixs Boscaro) insieme ai francesi Sert e Chenevier.


Il primo anello della gara è continuato, sempre quasi esclusivamente su tecnici single track, passando per il Col de la Ponsonniere e il massiccio des Cerces, in un contesto alpino da favola, toccando il bordo di diversi laghi alpini, costruzioni militari, alpeggi, e infiniti pascoli d'alta quota. In questa fase purtroppo il nostro Barazzuol ha dovuto abbandonare il gruppo di testa a causa di una foratura.

 


Dopo un secondo passaggio al Col du Lautaret, frontali di nuovo accese per attraversare un tunnel di quasi 3km di proprietà dell'EDF, la società francese leader nell'energia. Dopo il tunnel è stato possibile lasciare all'organizzazione anche la luce frontale.


La seconda parte della gara, dopo il bivio per il traguardo della 70km, si è sviluppata invece sul Plateau d'Emparis, un'altra splendida balconata di fronte al ghiacciaio de la Meije, una sorta di altopiano attraversato da una miriade di single track, uno più divertente dell'altro.

 

Alla fine, il contachilometri ha segnato 110 con ben 4.800m di dislivello positivo. Il vincitore finale è stato il francese Yoann Sert, che dopo 8h35' di battaglia con il campione di enduro Alexis Chenevier lo ha distanziato di poco più di 5 minuti. Gli italiani "finisher" sono stati 4 sui 75 totali: il primo è stato Emiliano Amalberti 15°, poi 18° Alessandro Rostagno, 27° Riccardo Valle, 28° lo sfortunato Filippo Barazzuol. Tra le donne si è imposta l'atleta di Lourdes Sophie Borderes.

 


Il tempo clemente di questa edizione ha permesso che molti portassero a termine la prova, cosa non semplice. Le giornate a settembre sono corte, e l'organizzazione imposta i cancelli orari in modo che l'ultimo concorrente non arrivi dopo le 19, ossia 13h di gara, tempo che richiede una preparazione importante alle spalle.

 

E' una gara che si definisce "il raid di mountainbike più bello d'Europa", che lascia un segno indelebile in chi vi partecipa. Qui la mtb ritrova la sue vere origini, di evasione, avventura, sfida e scoperta in uno degli ambienti più maestosi delle Alpi. Le due cose che fanno impazzire i partecipanti sono il percorso e i panorami mozzafiato, dove domina incontrastato il ghiacciaio de la Meije. Sui 110km totali abbiamo contato non più di 2km di asfalto, circa 40 di strade bianche, e tutto il resto solo ed esclusivamente single track!

 


Un percorso provante, che i giorni seguenti lascia il segno non solo alle gambe, ma a tutti i muscoli del corpo, messi a dura prova dalla sforzo tecnico.

 

Parliamo anche di un evento che vuole mantenere alla sua base la convivialità e la semplicità, il far sentire a casa ogni atleta, dalle iscrizioni, ai ristori, il pasta party e per finire alle premiazioni finali dei finisher. Sorprende la gentilezza dei 100 "bénévole", i volontari francesi, che ti salutano ed incitano sorridenti su tutto il percorso. Un evento che non vuole ambire a grandi numeri, ma che vuole continuare a coccolare un numero ristretto di concorrenti. Quest'anno erano 603 alla partenza, in rappresentanza di 12 nazioni.


Per chi non se la sentisse di completare i 110 km in un giorno, ci sono due opzioni. Ci si può iscrivere direttamente alla prova su due giorni, oppure alla prova Elite Ultra +, che da l'opportunità a chi non è sicuro di completare la gara in un giorno solo, di valutare sul momento se fermarsi al traguardo della 70 e poi ripartire il giorno successivo per i restanti 50km, sempre godendo delle bellezze dell'intero percorso.


In questa gara la full suspended è praticamente d'obbligo, e bisogna mettere in conto qualche breve tratto di portage su alcune salite.

 

Per capire meglio cos'è l'Ultra Raid La Meije ecco il video riassuntivo dell'edizione 2018 appena svolta: 

 

Ultra Raid de la Meije 2018 from 1628films on Vimeo.

 

Photo ©Aron Cortes, B.Boone

Altre News