Raid Vauban: Turcat vince nel forte di Montdauphin. 8° Alessandro Rostagno

Il nazionale francese Emeric Turcat e la pluricampionessa mondiale di scialpinismo Laetitia Roux si sono aggiudicati la nona edizione del Raid Vauban, una classica delle marathon di mtb di alta montagna delle Hautes Alpes francesi. Nella top ten si è piazzato il torinese Alessandro Rostagno della Sixs Boscaro, ottavo assoluto.

 

 

Risultati a parte, vogliamo catalizzare l'attenzione su varie sfaccettature dell'evento Raid Vauban. Partiamo dalla location di grande prestigio, patrimonio mondiale dell'UNESCO, Mont-Dauphin. Piazzaforte situata sul rilievo che domina la confluenza tra il Guil e la Durance, fu costruita dal famoso architetto militare Vauban a partire dal 1693 per opporsi ai ripetuti attacchi del duca di Savoia.


Dietro ai suoi bastioni in marmo rosa, si trovano le caserme dove vivevano i soldati di Luigi XIV, le garitte sul precipizio, la polveriera, l'arsenale. Ad oggi è un incantevole paesino di 140 abitanti, che vivono in un scenario straordinario.

 

 

Una giornata calda e ventilata ha accolto i 350 bikers (numero chiuso), che si sono sfidati sul percorso marathon di 70Km per 2700m di dislivello positivo e 3500m di dislivello negativo. Si, perché la partenza era fissata alle ore 7.30 ai 1.850m diRisoul, nota località sciistica divenuta famosa anche nel ciclismo per i numerosi passaggi del Tour De France e del Giro d'Italia. L'arrivo era invece nel cuore della Roccaforte di Mont-Dauphin.


Una gara dai tratti tipicamente francesi, che soddisfa le voglie di alta montagna dei bikers, dopo i lunghi mesi invernali. La corsa a inseguire lo scioglimento della neve, dalla quale riprendono forma ogni anno spettacolari single track in quota, trova la sua prima espressione agonistica proprio al Raid Vauban. Ben tre scollinamenti oltre i 2.400 mt, fino a toccare un massimo di 2.524 mt, risalendo le piste da sci, oppure su ripidi single track, quasi completamente ciclabili. In cima, su Lescrêtes de Martinat e il col de Coulette, giusto un attimo per godere del panorama mozzafiato sul Queyras, e poi giù concentrati, perché le discese al Raid Vauban esigono preparazione tecnica, ma regalano tanto divertimento e adrenalina.

 


Tutte le discese sono in single track, in quota tra laghetti azzurri, ruscelli alimentati dallo scioglimento della neve, verdi pascoli e bianche rocce; oppure su bike park, come quella dell'enduro n.1 della Foret Blanche che porta al Col di Vars. Più in basso nelle pinete, passando per rifugi alpini e malghe, ma sempre con rocce e radici a fare da padrone.


L'atmosfera che si respira è molto amichevole e rilassata, dall'ingresso in griglia al pasta party, passando per i ricchissimi ristori a base di pane, salame e crostate. Pur essendo una gara a tutti gli effetti, non è tangibile come in Italia quel clima, talvolta esasperato, di competizione estrema.


Parallelamente al percorso marathon, è stata offerta una vasta scelta di alternative in termini di distanze e percorsi creando come sempre, un evento ricco di partecipazione ed adatto a tutte le tipologie di bikers: due percorsi agonistici di 40 e 20 km, e tre percorsi "rando", le nostre cicloturistiche per intenderci, di 50, 40 e 20 km.


Una gara/avventura per gli amanti della pura mountain bike, dell'alta montagna e delle discese tecniche, per la quale è consigliata una full-suspended.

 

 

 

 

 

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