Dalla Spagna sono arrivate le immagini della prima e-bike di Cupra, l'ultimo marchio premium di automobili nato all'interno del gruppo Volkswagen, dietro al quale ci sono gli ingegneri di Seat. Le fotografie sono state postate sulla pagina Facebook di Unno, quello che potremmo definire un atelier delle mountain bike con telaio in fibra di carbonio.
«A quei tempi, i ragazzi di Cupra ci sfidarono: volevano una bici elettrica, compatta e pieghevole. Abbiamo pensato che una ruota anteriore di dimensioni adeguate mantiene la bici comoda e stabile, mentre la parte posteriore mantiene la piattaforma piccola. Et voilà: è nata la bici Cupra.»
La prima impressione è quella di trovarsi di fronte ad una concept e-bike, con telaio in carbonio, tubo piantone integrato lunghissimo e ruote a cinque razze. Unno non ha dato nessun dettaglio, non se ne conosce nemmeno il nome e non c'è nemmeno una conferma ufficiale da parte di Cupra.
CHI È UNNO
Noi conoscendo il background di Unno non siamo rimasti stupiti dalla scelta che avrebbe fatto la casa automobilistica. Una ha sede a Martorell, l'altra a Barcellona, due città che distano solo 26 chilometri. Unno è il sogno artigiano made in Spain nato sette anni fa dall'ex downhiller Cesar Rojo, un marchio di bici che fin da subito ha mostrato di non avere preconcetti, di essere una voce innovativa nel mondo delle mountain bike. Hanno 3 modelli gravity (Ever, Burn, Rush) e 2 studiati per il settore XC e Marathon, Aora e Horn. Quest'ultima forse è la full suspended con il carro più corto del mondo.
CONCEPT EBIKE
In questa concept e-bike pieghevole per uso cittadino si vede chiaramente il DNA di Unno che noi associamo a innovazione (basta guardare la forma del manubrio), a Barcellona hanno cercato di seguire lo stile di Cupra e secondo noi ci sono riusciti.
Saremmo curiosi di capire bene dove è il motore, probabilmente nel mozzo, ma inserirlo in una ruota con 5 razze in carbonio non sappiamo se è possibile. Il contenitore scuro posizionato sopra il movimento centrale immaginiamo sia la batteria, ma sono solo ipotesi.
Di una cosa siamo certi con il passaggio dai motori endotermici a quelli elettrici vedremo sempre più spesso la convergenza tra il mondo auto e quello delle bici. Ultimo esempio l'investimento di Posche nel marchio Greyp.