A fine 2022 avevamo parlato della nuova Battery Bottle di Polini, ovvero il range extender sviluppato direttamente dall’azienda di Alzano Lombardo (Bg) che permette di aumentare di 250 Wh la capacità delle Ebike motorizzate Polini EP3+.
Questo range extender, utilizzabile sulle biciclette Gravel e strada motorizzate Polini, proprio come quelle che abbiamo visto trionfare al Giro-E, aggiunto alla batteria principale da 500 Wh crea una riserva da 750 Wh, immensa per il settore gravel, che potenzialmente offre un range di quasi 250 km di autonomia.
SIAMO ANDATI A PROVARLA
Incuriositi da questo range enorme siamo andati ad Alzano Lombardo (Bg), dentro la sede di Polini Motori, per andare a fare un giro con la loro gravel elettrica equipaggiata con la nuova Bottle Battery e vedere se effettivamente il range della batteria è così ampio.
POLINI BOTTLE BATTERY ED EP3+ EVO
Polini è andata ad implementare e ottimizzare quello che era il sistema EP3+ con la volontà di fornire ancora più divertimento ancora più autonomia, questo è stato possibile abbinando la nuova Bottle Battery al motore Ep3+ Evo.
Non una semplice range extender, ma un sistema, originale Polini, da 250 Wh che dialoga in contemporanea con le batterie da 500 Wh , in pratica si crea una bicicletta da gravel con batteria da 750 Wh.
La Polini Bottle Battery non è un semplice power bank, ma una batteria attiva vera e propria tanto che, (ma è una cosa che Polini non consiglia affatto) in caso di emergenza, si può utilizzare la sola Bottle Battery come batteria principale. Questo significa anche che quando la Bottle Battery è collegata il motore prende energia contemporaneamente dalle due batterie, proprio come se fosse un’unica riserva da 750 Wh.
COME FUNZIONA IL SISTEMA
Polini ha cercato di rendere il sistema il più facile e semplice possibile, creando una Bottle Battery che si connette tramite la porta di ricarica della batteria attraverso un cavetto a baionetta.
Il sistema funziona in modo molto molto semplice. Prima di un giro particolarmente lungo, colleghiamo la Bottle Battery alla porta di ricarica, poi andiamo ad accendere la batteria principale così che il sistema comincerà ad avviare automaticamente le varie parti, tra cui il display, ma anche la Bottle Battery.
In questa configurazione il sistema Polini EP3+ Evo montato sulla e-gravel ha una capacità incredibile di 750 Wh e un’autonomia stimata massima di 250 km.
SISTEMA CUSTOMIZZABILE
Il motore Polini EP3+ Evo mantiene i classici 5 livelli di assistenza, ma anche le 3 mappature preimpostate: Touring, Dynamic e Race, oltre alle 2 customizzabili dal ciclista attraverso la App Polini.
Un sistema totalmente customizzabile attorno a quelle che sono le esigenze di chi lo utilizza, ma anche in base anche al tipo di giro che si pensa di affrontare.
Sul display, quando le batterie sono connesse, si avrà l’informativa di entrambe le cariche residue, ma c’è anche la possibilità di visualizzarle su una schermata unica con due icone leggermente diverse, una che rappresenta la batteria principale da 500 Wh e l'altra che rappresenta la percentuale della Bottle Battery da 250 Wh.
Scorrendo il menù attraverso il trigger remoto a doppio bottone posizionato sotto al manubrio, abbiamo la possibilità di vedere il calcolo di watt/ora consumati con il livello selezionato. La E-gravel di Polini, con le due batterie totalmente cariche, da una stima di percorrenza di 265 km.
PROVATA SULLA CICLOVIA DELLA VAL SERIANA
Abbiamo provato la bici gravel elettrica di Polini equipaggiata con la Bottle Battery partendo proprio dalla sede di Polini e percorrendo tutta la Ciclovia della Val Seriana, un tracciato gravel facile di 70 km e circa 500 metri di dislivello, che ci ha permesso di avere una stima della durata della batteria, ma soprattutto di avere un primo approccio al motore Polini EP3+ Evo.
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Il motore EP3+ Evo è diverso dal Polini EP3+ MX che avevamo provato sulla mountain bike, perché ha una coppia massima di 75 Nm mentre quello da Mountain Bike spinge 90 Nm. Quindi un motore leggermente meno potente, ma pensato per l'utilizzo gravel e strada.
Una cosa che ci ha devvero fatto piacere del Polini EP3+ è il fatto che il motore quando non lavora, ovvero quando si è sopra i 25 km, è incredibilmente fluido. Sostanzialmente si pedala come se fosse bicicletta tradizionale senza attriti. Su strade scorrevoli e ben battute è talmente facile pedalare e si hanno talmente pochi attriti che ci si trova molto spesso fuori motore senza accorgersene e questo va anche ad allungare la vita della batteria perché il fatto di avere un motore senza drag fa sì che nelle parti pianeggianti si pedala senza problemi fuori motore, non andando a consumare energia delle due batterie.
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Il display è molto ampio e completo, chiarissimo e con una grande luminosità che permette di vedere anche in pieno sole. Si ha la possibilità di navigare dentro al menù con un controllo remoto minimale a due tasti, che si posiziona sotto al manubrio. Molto comodo, ma sulla bici che avevamo in testa era posizionato un po’ troppo verso l’esterno e dava fastidio in presa alta, spostato di 10 cm più verso l’interno sarebbe stato perfetto.
Tocchi contemporaneamente i due tasti con pollice ed indice e cambi schermata, premendo un solo pulsante aumenti o abbasso i livelli di assistenza.
I livelli di assistenza sono 5 per ogni mappatura. Noi abbiamo utilizzato per la maggior parte del tempo la mappatura Dynamic, quella che si regola in autonomia a seconda di quanta potenza metti sui pedali, mentre come livello di assistenza siamo stati su un 3, una via di mezzo che ci ha permesso di avere un motore con una spinta piuttosto “morbida”, soprattutto perché passavamo spesso da fuori motore ad assistenza, visto la scorrevolezza e la facilità della ciclovia della Val Seriana.
CONSUMI CHE ABBIAMO STIMATO
Se parliamo di consumi durante il nostro test abbiamo fatto tutta la ciclovia della Val Seriana, circa 70 km e 500 metri di dislivello chiudendo con il 68% di batteria in quella principale e il 74% nella Battery Bottle.
In pratica abbiamo consumato 225 Wh, su 750 Wh totali, per fare 70 km e 500 metri di dislivello, cosa che ci porta a calcolare a spanne la possibilità di fare appunto 210 km e 1.500 metri di dislivello, ovvero molto vicino a quanto dichiarato da Polini.
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