L'ex elite Alberto Riva non è d'accordo con le nuove Norme attuative dell'attività amatoriale

All'inizio di dicembre sono state apportate delle modifiche alle Norme Attuative Amatoriali 2014, in sintesi, gli ex atleti agonisti M/F ex Professionisti, ex Elite, ex Under 23 ed ex Donne Elite, ricompresi in determinati periodi, potranno tesserarsi per il 2014 solo come "Cicloturisti". Oggi abbiamo ricevuto la presa di posizione di un'ex elite, il ligure Alberto Riva che ha corso per il team Brooks Kona Nissan Bike O'Clock.

 

 

Gentile redazione,

scrivo questa lettera in seguito alla notizia, riportata da più fonti, dell'introduzione nelle Norme attuative 2014 del settore cicloturistico e amatoriale nazionale di un articolo che limita la partecipazione all'attività agonistica amatorialeda parte degli atleti ex-agonisti (ex-Professionisti, ex-Elite, ex-Under23 e ex-Donne elite) (articolo 1.1.02).

 

La norma è stata interpretata da più parti come riguardante sia la partecipazione alle gare amatoriali su strada/pista, che la partecipazione alle gare amatoriali in fuoristrada: l'impressione è che però non sia stata analizzata sufficientemente nel merito e negli effetti.

 

Premetto che sono stato tesserato Elite dal 2008 al 2012, pur continuando a vivere la MTB al 100% da amatore in quanto: a) non ho mai ricevuto alcun tipo di compenso, anzi ho coperto di tasca mia ogni spesa; b) ho continuato a svolgere il mio vero lavoro da (almeno) 8 ore la giorno, allenandomi nel tempo libero.

 

Come persona direttamente coinvolta da questa nuova situazione che si è  venuta a creare, mi permetto quindi di affrontare ed approfondire il discorso secondo due ragionamenti principali:

 

1) E' corretto, analizzando i vari regolamenti della FCI, ritenere che la norma in oggetto debba essere applicata anche alle competizioni amatoriali fuoristrada?

2) Ha senso applicare questa norma al fuoristrada o si rischia di creare più danni che altro?

Inizio con l'affrontare il primo punto:

  • Il sito della Federciclismo divide l'attività ciclistica nei seguenti settori, ognuno dei quali prevede un suo proprio regolamento:
    • Attività cicloturistica e amatoriale
    • Attività fuoristrada
    • Attività giovanile
    • Attività paralimpica
    • Attività su pista
    • Attività professionistica
    • Attività su strada (Esordienti, Allievi, Juniores, Under23, Elite senza contratto).
  • La norma che limita la partecipazione all'attività agonistica amatoriale per gli ex atleti delle categorie agonistiche è contenuta all'internodelle Norme attuative 2014 del settore cicloturistico e amatoriale nazionale.
  • Nello stesso regolamento vengono elencate e regolamentate le diverse tipologie di competizioni dell'attività cicloturistica e amatoriale: strada (in linea, a circuito, a cronometro, a tappe), miste (con percorso in parte agonistico e in parte cicloturistico), pista, tipo pista, a staffetta. Non viene citata né regolamentata alcuna tipologia di competizione fuoristrada, facendo desumere che si tratti di attività completamente al di fuori dell'ambito di azione del regolamento in questione.
  • Il regolamento, inoltre, stabilisce precisi vincoli sulla partecipazione delle categorie agonistiche alle manifestazioni amatoriali (su invito, con permesso scritto da parte della propria società, al di fuori di ogni classifica assoluta o di categoria, vederearticoli 1.1.04 e 3.2.03). Evidentemente questa limitazione, che era già presente nel regolamento del 2013, è destinata alle competizioni amatoriali nelle specialità su strada/pista sopra elencate ma non alle competizioni del settore fuoristrada, dove gli atleti agonisti rientrano abitualmente nella classifica assoluta.

Ora, o valgono per il fuoristrada entrambe le limitazioni oppure nessuna delle due: è del tutto evidente che, a titolo di esempio,  se fosse validal'esclusione degli atleti ex-agonisti dalle classifiche assolute delle granfondo fuoristrada (per l'articolo 1.1.02), dovrebbe essere valida anche l'esclusione degli atleti delle categorie agonistiche in attività (articoli 1.1.04 e 3.2.03).

 

Sarebbe del tutto curioso (se non assurdo) se gli ex-agonisti fossero soggetti a maggiori limitazioni nella partecipazione rispetto a coloro che sono tuttora tesserati come agonisti.

 

  • Il fatto che il settore cicloturistico/amatoriale non comprenda, di fatto, l'attività fuoristrada è testimoniato anche dal suo calendario: consultando ad esempio il calendario nazionale/internazionale 2013, si nota che sono presenti solamente competizioni su strada o pista mentre sono del tutto assenti le competizioni fuoristrada.
  • Ulteriori dubbi sorgono dal fatto che, a corollario della norma che limita la partecipazione all'attività agonistica amatoriale per gli atleti ex-agonisti, viene specificato che tali atleti devono essere tesserati come Cicloturisti ma questa categoria non è prevista dal Regolamento tecnico 2014 del Settore fuoristrada.
  • Tale regolamento del Settore fuoristrada prescrive inoltre che il passaggio dalle categorie agonistiche a quelle amatoriali possa avvenire in fase di rinnovo annuale della tessera ma non pone vincoli di altro genere.
  • Il Settore cicloturistico/amatoriale e il settore fuoristrada costituisconoinfine settori tecnici distinti, come indicato nell'articolo 21 del regolamento organico federale, e hanno commissioni distinte, a ulteriore dimostrazione di una netta separazione fra gli stessi.

Per quanto riguarda il secondo punto, vorrei invitare a riconsiderare l'esclusione dall'attività amatoriale fuoristrada degli atleti ex-agonisti con alcune valutazioni:

  • Ciclismo su strada e fuoristrada rappresentano ancora due realtà molto differenti, in particolare quando si parla di categorie agonistiche.

Nel fuoristrada la maggior parte degliElite e Under23 è rappresentata da atleti che sono a tutti gli effetti degli amatori ma che hanno voluto mettersi alla prova andando a competere contro i pochi fortunati che possono permettersi di fare i ciclisti di professione. Tutto questo senza ricevere compensi, anzi andando in perdita ogni anno, investendo quasi tutto il proprio tempo libero e rinunciando ai premi che avrebbero potuto vincere se fossero rimasti nelle categorie amatoriali, alle quali per stile di vita di fatto appartengono.

 

Se passa la linea che il ritorno fra gli amatori implica 2 anni di stop, paradossalmente come avviene per molte squalifiche per doping, sarà un ulteriore deterrente per tutti coloro che sono disposti a mettersi alla prova nonostante tutto e si rischierà fortemente di tornare ad avere Campionati Italiani Elite e Under23 con 30 partenti a dir tanto.

  • La due logiche portate a motivazione della nuova norma, ovvero rendere meno esasperata l'attività e, al contempo, aumentare la sicurezza nelle manifestazioni sembrano anche un po' deboli: la carica agonistica degli atleti non dipende dalla presenza o meno di ex-agonisti in corsa, anzi molto spesso sono gli amatori a vivere il ciclismo in maniera ancora più esasperata (molti ritengono ad esempio che il doping fra gli amatori sia più diffuso e selvaggio che fra i professionisti, come riportato in data 14/12/2013 da un noto quotidiano sportivo). Inoltre mi riesce difficile pensare che siano quei pochi ex-agonisti a costituire un fattore di rischio rilevante per la sicurezza nelle manifestazioni amatoriali.
  • L'impressione è che l'obiettivo reale di questa norma sia piuttostodare una risposta a quanto avvenuto fino ad ora nel mondo del ciclismo amatoriale su strada, dove atleti che avevano da poco smesso di praticare il ciclismo di professione (praticamente esclusivamente su strada) sono andati ripetutamente a "rubare le caramelle ai bambini" nelle gare amatoriali.

In campo fuoristrada questo fenomeno è stato molto limitato per due ragioni:

 

I. I ciclisti di cui sopra, provenendo dal mondo della strada, sono andati a gareggiare nelle gare amatoriali su strada

 

II.Come già detto, i ciclisti agonisti della mountain bike, almeno in Italia, solo in pochi casi sono veri e propri professionisti; si tratta per la maggior parte di amatori tesserati come agonisti, che negli anni successivi all'attività agonistica "non vivranno di rendita" e non godranno di quel back-ground atletico che costituirebbe un elemento di forte disparità nei confronti di chi si è sempre tesserato come amatore: la loro competitività dipenderà invece dall'impegno che sapranno mantenerenell'allenamento, così come per ogni amatore.

 

  • Il fatto che la presenza di ex-agonisti non sia esclusa nel gruppo, anzi sia molto apprezzata dal movimento amatoriale ma solo su invito, fuori dalle classifiche e senza alterare la manifestazione è grottesca per il settore fuoristrada: quanti sono gli ex-agonisti del fuoristrada che riceveranno un invito e magari un rimborso spese per partecipare come testimonial a una manifestazione, senza rimetterci di tasca propria? Stiamo parlando di un contentino che nella realtà non varrà quasi per nessuno!
  • Un'ultima considerazione riguarda la retroattività della norma in questione: se la si guarda pensando al mondo del fuoristrada, è chiaro che la decisione presa in passato da alcuni amatori come il sottoscritto di tesserarsi Elite avrebbe potuto essere diversa se si fosse saputo che, in aggiunta a tutti i sacrifici legati a questa scelta, il ritorno fra gli amatori avrebbe poi comportato 2 anni di interdizione. Trovarsi ora di fronte a questa situazione appare decisamente ingiusto.

Concludendo, una proposta potrebbe esserecircoscrivere l'applicazione della norma in questione alla partecipazione alle competizioni cicloturistiche e amatoriali su strada/pista, lasciando invece agli ex-agonisti la possibilità di partecipare e fare classifica nelle competizioni fuoristrada (così come garantito agli atleti tuttora tesserati come agonisti). Se necessario, sul tesserino potrebbe essere riportata, accanto alla categoria, la dicitura "solo fuoristrada" (es. Master 2 solo fuoristrada).

 

Questo permetterebbe, fra le altre cose, di applicare con la stessa logica e senza contraddizioni gli articoli 1.1.02 , 1.1.04 e 3.2.03 delle Norme attuative 2014 del settore cicloturistico e amatoriale, come descritto in precedenza.

 

Nella speranza di ottenere una risposta dagli organi competenti, ringrazio per lo spazio concessomi.

 

Cordiali saluti

 

Alberto Riva

 

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