VAN DER POEL CRITICA BENIDORM: “NON DOVREBBERO ESSERCI PERCORSI COSÌ”

Domenica in Spagna Van Der Poel non ha trovato spazio per esprimersi, gli cade la catena, poi l’incidente contro il palo. Secondo lui il percorso così veloce e stretto di Benidorm non dovrebbe fare parte del circuito di Coppa del Mondo. Eppure anche gli altri sono caduti…

Prima la caduta della catena, poi una caduta conseguente a una spallata data a un palo, ieri a Benidorm Van der Poel ha dato grande spettacolo con accelerate spaventose, ma non era il più fresco che abbiamo visto in questa stagione di ciclocross. Ha dato dimostrazione di avere la gamba per accelerazioni fuori dal normale, ma come spesso accade, quando il campione del mondo non trova il colpo di pedale giusto a vincere, si lascia andare a critiche di vario genere, come successo in passato, ricordiamo la passerella di Tokyo. Problemi meccanici e cadute sono all'ordine del giorno e talvolta bastava anche dire che Wout Van Aert ieri era semplicemente più forte.

 


Tutti avrebbero voluto vedere i due duellare come successe proprio lo scorso anno a Benidorm, fino al traguardo, ma la caduta di VDP all'ottavo giro gli ha fatto perdere speranze e forse anche voglia.

 

NON UN PERCORSO DA COPPA

Dopo la Coppa di Zonhoven vinta da Van Der Poel, si era spostato al caldo della Spagna per prepararsi ai prossimi appuntamenti e sia nel pre gara che nel post aveva dichiarato ai microfoni dell'UCI, che questo non gli aveva comportato delle gambe freschissime. Parliamo di livelli inumani, da relazionare solamente a uno come lui perché è stato capace di sprintare a ogni giro (quasi) sulla salita della pista ciclabile con grande facilità.

 


Attraverso la testata olandese Wielerflirts abbiamo poi scoperto che Van der Poel ha dichiarato quanto un percorso come quello di Benidorm non sia utile nella stagione di ciclocross. Prima della gara aveva commentato la traccia come estremamente veloce e su cui era difficile fare la differenza e poi post gara, influenzato forse anche dal rimorso di non essere riuscito a vincere, ha commentato così: «Secondo me non dovrebbero più esserci percorsi di questo tipo nel ciclocross. Questo è quello che ho detto l'anno scorso quando ho vinto. Il pubblico ovviamente compensa molto, ma a livello di percorso non è certo una cosa di cui ho bisogno. Capisco che sia fantastico per gli spettatori, perché sarà sempre una battaglia all'ultimo sangue, perché è quasi impossibile liberarsi l'uno dell'altro».

 

 

Certamente quello di Benidorm è stato il circuito più veloce della stagione, si sono visti gli unici tempi su giro sotto ai 7 minuti, il miglior tempo l'ha fatto segnare proprio Van der Poel (6'34") a una velocità di 26.48 km/h di media, qualcosa che non si vede tutti i giorni nel ciclocross, ma che a dire il vero aumenta la variabilità del circuito.

 

L'INCIDENTE HA CONDIZIONATO?

Le telecamere non sono riuscite a cogliere l'esatto momento della caduta di Van der Poel, abbiamo appreso solamente dopo attraverso un video apparso sui social, che VDP uscito dalla sabbia dietro Vanthourenhout è andato a impattare contro un palo sulla destra che lo ha scaraventato dall'altra parte. Un palo ben segnalato, coperto con un'imbottitura e una grafica giallo nera. Questa dinamica potrebbe aver influito sul pensiero del campione del mondo, subito si è rialzato senza rilanciare l'azione decretando per sé stesso la fine della gara, come successe lo scorso anno nei duelli contro Van Aert (nel momento in cui VDP soffriva forti mal di schiena).

 


Eppure tutti e tre i grandi sono caduti, Pidcock sulle tavole e Van Aert ha impreziosito la sua vittoria con un incidente a piedi dopo le tavole, proprio mentre evitava il bunny hop per non rischiare, la fame di vittoria di Wout era talmente grande che non ha pensato a nient'altro che vincere. Nessuno degli altri due però ha affondato la lama così a fondo nella critica.

 

Ma cosa poteva essere veramente pericoloso? In un percorso così compatto è stata la velocità ad elevare la pericolosità delle singole curve, lo stesso Enrico Martello in commento tecnico su Rai Play lo ha sottolineato nelle curve in contropendenza con fondo sabbioso. Rettilinei e fondo compatto hanno portato dinamiche di guida anomale proprio per voler mantenere quella velocità. Infatti nello sviluppo  dell'incidente, VDP aveva stretto al massimo la curva per non perdere terreno e millesimi di secondo, per questo è arrivato all'impatto.

 

 

LO STRETTO HA PAREGGIATO IL LIVELLO

Van der Poel è parso quindi più che in altre occasioni un elefante in una cristalleria, non riusciva a trovare lo spazio per passare come invece riesce a fare tranquillamente in ogni altra tappa di coppa del mondo di ciclocross, questo lo avrebbe limitato e forse anche averlo portato a essere frustrato dal trovarsi in mezzo a tanto traffico. Ai fini della gara invece vedere atleti diversi ha arricchito questa competizione, Vanthourenhout era in gran forma, Iserbyt, Nys e Vandebosch si sono visti attivi anche nella seconda parte di gara, dove VDP non ha trovato spazio lo hanno trovato gli altri per farsi vedere.

 


Su un percorso come quello di Benidorm serviva mente fredda, Van Aert ha dimostrato di saper gestire il percorso e riuscire ad attendere, rimanendo sulle ruote per poi sferrare l'attacco decisivo sul tratto più largo. Atleti piccoli come Iserbyt e Pidcock hanno sfruttato l'abilità di guida e proprio gli spazi più stretti per passare, come ha fatto Van Empel tra le donne, a VDP non manca la malizia e l'inventiva, è tra i pesi massimi della categoria e forse le sue velocità e potenze richiedono semplicemente più spazio.

 

 

OBIETTIVO TABOR

Il campione del mondo Van der Poel ha gestito però una stagione impeccabile, 10 vittorie su 11 gare disputate e ci ha tenuto anche a sottolineare il fatto che le gambe poco fresche siano in funzione di una preparazione mirata all'appuntamento che andrà in scena tra 2 settimane vale a dire il campionato del mondo di Tabor.

 

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