Arriba España! I brand spagnoli negli ultimi anni sono sempre più presenti nella Coppa del Mondo Cross Country. Ai già affermati Orbea, Mondraker e BH che partecipano alle UCI MTB World Series con team ufficiali da quest'anno si è aggiunto un nuovo brand emergente: Berria Bikes. Un'azienda giovane che ha poco più di 10 anni ed è stata fondata dai fratelli José e David Vitoria. Ha sede a Villarrobledo, ossia nella Comunità autonoma di Castiglia La Mancha, vicina a Albacete e non molto distante dalla capitale Madrid.
In Italia da quest'anno Berria Bikes è co-sponsor del team di Loredana Manzoni, il Berria - Polimedical. La squadra che manda alle olimpiadi Diego Arias. Nel nostro paese chi ha l'occhio attento all'aspetto tecnico si sarà accorto che lo juniores Giulio Peruzzo in sella ad una Berria Mako di penultima generazione si è imposto sia a Courmayer sia a Chies d'Alpago.
©Gasparini
Ma è con il tedesco Julian Schelb che il marchio spagnolo ha avuto maggiore risalto e sempre su percorsi in condizioni estreme. Agli europei corsi all'inizio di maggio in Romania sotto il diluvio si è messo al collo l'argento nello short track e il bronzo nel cross country.
Poi l'abbiamo visto tutti nella quinta prova delle UCI Mountain Bike World Series, quelle corse sul contestatissimo percorso di Crans Montana, quello dove è caduto N1no e dove il suo connazionale Max Bradl si è rotto la mandibola cadendo sul temutissimo rockgarden.
Invece, vedendo le immagini su Eurosport in quel punto del tracciato Schelb in sella alla sua nuova Berria Mako scendeva con una facilità imbarazzante. È stato un week end che si ricorderà per tutta la vita, secondo nello Short track dietro a Pidcock, quinto la domenica, è salito sul podio insieme a N1NO, Luca Braidot, Mat Flückiger e Pidders.
Dopo questo suo exploit la scorsa settimana abbiamo deciso di guarda più da vicino la bici di Julian, lo abbiamo fatto a Les Gets in Francia dove si è corsa l'ultima prova della Coppa del Mondo prima delle olimpiadi di Parigi 2024.
STESSE SOSPENSIONI DI PIDCOCK MA NON ELETTRONICHE
La sua squadra, lo STOP&GO Marderabwehr-MTB Team, equipaggia la sua Berria Mako BR con le stesse sospensioni che usa Tom Pidcock, però non nella versione elettronica TACT. Forcella Axon Werk da 120 mm e con steli da 34 mm.
E l'ammortizzatore Suntour Edge? Non si vede perchè è semi integrato nella base del tubo piantone ed è coperto da una apposita cover sulla quale si vedono due viti.
Lo si può vedere bene sulla Mako del colombiano Pena che non era sporca di fango quando stava facendo il riscaldamento sui rulli.
Li uno che corre nelle marathon, volendo può montare un secondo portaborraccia. Il sistema ideato da Berria Bike per la Mako ha un funzionamento diverso rispetto alle soluzioni tecnologiche adottate da Scott sulla Spark e da Olympia sulla F1X.
TRASMISSIONE & FRENI
Trasmissione SRAM Eagle XX SL Transmission con misuratore di potenza Quarq, i freni sono marchiati Shimano ma non sono gli XTR bensì gli XT. La sigla XTR però la troviamo sui pedali di Schelb.
RUOTE & COPERTONI
Le ruote fabbricate a mano sono di un marchio tedesco che non conoscevamo, TD CarbonTec di Hofstetten nel Baden Württemberg. Lo stato federale che confina con la Svizzera. Loro con orgoglio scrivono in inglese "Handbuild in black forest". TD sta per Thomas Dodenhöft, il proprietario del marchio fondato nel 2015.
Queste ruote hanno un cerchio hookless in carbonio con larghezza interna da 28mm, esterna 33mm e altezza di 24,5 mm. Utilizzano 28 raggi Sapim CX-Ray, pesano 1.265 grammi e costano 2.199 euro. Su questo set di ruote TD CarbonTec lo STOP&GO Marderabwehr-MTB Team monta una coppia di gomme Schwalbe.
TELESCOPICO
Infine il reggisella telescopico usato sulla Berria Mako di Julian Schelb è il DT Swiss D232 One che ha 60 mm di corsa. Il comando remoto il top rider tedesco lo ha montato sulla destra del manubrio.
PARIGI 2024
Julian Schelb a Crans Montana è andato forte anche per un motivo non indifferente, il CT della sua nazionale doveva scegliere chi mandare a Parigi 2024. Ha scelto lui. Chissà se Berria Bike gli preparerà una bici speciale? Lo scopriremo nei prossimi giorni.
Fotografie Alessandro Di Donato