TEST PATAGONIA DIRT ROAMER STORM, L’ARISTOCRAZIA DELL’OUTDOOR ARRIVA NEL MONDO MTB

Sapevi che Patagonia aveva un completo da mtb contro la pioggia? Il Dirt Roamer Storm è realizzato con materiali riciclati pronti alle condizioni più estreme. Taglio morbido e perfetto come guscio per le uscite nel fango, lo abbiamo testato…

Magari in pochissimi sapevano, prima di leggere quest'articolo, che Patagonia producesse anche abbigliamento da mountain bike. La loro offerta di abbigliamento da montagna non si limita quindi all'arrampicata, allo sci o all'escursionismo a piedi, ma si estende a una gamma dedicata unicamente alla pratica in mtb.

 

 

Con il know how che hanno non è stato molto complicato e addirittura Patagonia è arrivata a sviluppare proprio i capi per le situazioni più estreme. Abbiamo avuto in dotazione il completo giacca e pantaloni Dirt Roamer Storm e siamo andati a danzare sotto la pioggia con la nostra mtb.

 

 

GIACCA DIRT ROAMER STORM BIKE

La giacca Dirt Roamer di Patagonia progettata per la pratica offroad condivide con l'intero catalogo di Patagonia le specifiche cardine dell'azienda. La giacca, infatti, è realizzata per il 68% con materiali riciclati, vale a dire che il Nylon utilizzato arriva direttamente da fibre di scarti post-industriali e scarti di tessiture. Inoltre, anche questa collezione per la mountain bike viene realizzata utilizzando cuciture Fair Trade Certified a sostegno delle condizioni di lavoro migliori per i dipendenti.

 

 

CARATTERISTICHE GIACCA DIRT ROAMER STORM

Andare in mountain bike nella stagione che si sta presentando alle nostre porte richiede un abbigliamento estremamente resistente e la giacca Patagonia Dirt Roamer Storm nasce proprio per migliorare l'esperienza in sella anche nelle condizioni più avverse. La Dirt Roamer Storm è realizzata a tre strati, ognuno da 119 g/m2 in 100% nylon per essere impermeabile ma anche traspirante.

 

 

Nella parte più esterna è impiegato il tessuto H2No Performance Standard con una superficie morbida interna, grazie a un trattamento DWR, e un'elevata resistenza esterna, oltre a essere elasticizzato. Le parti più scure sulla giacca Dirt Roamer Storm poi rappresentano dei rinforzi resistenti alle abrasioni, perché la certezza di non baciare il terreno non l'ha mai nessuno. Un capo quindi che può resistere fino a 20.000 colonne d'acqua.

 

 

DETTAGLI GIACCA PATAGONIA DIRT ROAMER STORM

All'esterno del Patagonia Dirt Roamer Storm si possono notare diverse cerniere termosaldate per non far penetrare neanche una goccia d'acqua attraverso la giacca. Nella parte davanti è presente una cerniera a 3/4 che può essere utilizzata in entrambe le direzioni per ventilare l'interno.

 

 

Lateralmente invece sono presenti due cerniere lungo tutto il fianco che nascondono una rete anch'essa introdotta per offrire traspirazione, mentre nella parte posteriore è collocata una piccola tasca, raramente si vede su giacche di questa tipologia, utile per trasportare piccoli strumenti oppure lo smartphone.

 

 

PANTALONI DIRT ROAMER STORM

La parte inferiore del completo Dirt Roamer Storm è un pantalone che condivide le stesse caratteristiche di materiali, realizzazione e rinforzo. I pantaloni Patagonia Dirt Roamer Storm sono realizzati in tessuto esterno H2No Performance Standard a 3 strati, con trattamento DWR e rinforzi nelle zone delle ginocchia, contro le abrasioni.

 

 

In vita il sistema di regolazione è brevettato da Patagonia stessa, si chiama Vita OppoSet e offre un ampio range di regolazione. Anche sui pantaloni Patagonia Dirt Roamer tutte le cerniere sono termosaldate, nella parte bassa due cerniere che si estendono fino a metà stinco permettono una calzata comoda e adattare la parte del gambale anche a calzature alte per l'inverno.

 

 

TEST COMPLETO PATAGONIA DIRT ROAMER STORM

Abbiamo avuto il completo Patagonia Dirt Roamer Storm in test per la prima parte di un pazzo autunno, entrambi i capi in taglia S per un rider di 173 centimetri, elemento che ci ha permesso immediatamente vestiti i due pezzi, di capire che si tratta di indumenti da indossare con come ultimo strato, all'interno sono molto abbondanti.

 

 

Nelle lunghezze però ci sono subito sembrati molto coerenti con la taglia. La giacca ha un taglio allungato nella parte posteriore per proteggere dagli schizzi e i residui alzati dalla gomma posteriore, mentre la parte anteriore si alza fino a coprire parte di mento e bocca.


I pantaloni hanno un taglio molto sfinato e aderente, per la nostra altezza non li abbiamo trovati troppo lunghi, cadendo circa a metà del tallone, aspetto che evita di ritrovarseli sotto alla suola rovinandoli in un nonnulla.

 

TENUTA E COMODITÀ

Indossare la giacca Patagonia Dirt Roamer Storm farà a molti di voi fare un salto di una quindicina d'anni, per indossarla infatti bisogna infilarla come una t-shirt. Le cerniere laterali permettono infatti unicamente di allargare di una manciata di centimetri la giacca ma non aprirla del tutto, un aspetto a cui ci siamo dovuti riabituare. Il taglio della giacca è abbastanza squadrato ma in fasi di guida il taglio così morbido non ha limitato i movimenti, che è una delle cose più importanti.

 

 

Anche i polsini, regolabili attraverso un piccolo velcro hanno un'ottima tenuta. Il tessuto è al tatto molto pesante, ma di fatto è una delle giacche così resistenti, più leggere sul mercato. L'abbiamo indossata con una maglia secondo strato sotto di essa, ma anche con solo con una maglia a manica corta per le discese e in ogni situazione, anche quando particolarmente sudati abbiamo notato che non si appiccica alla pelle, nelle parti tecniche di discesa il tessuto all'interno non ci ha dato quella sensazione di sentirci legati o tirati ma è sempre sembrato scorrere fluidamente.


Se la salita è molto lunga noi ci sentiamo di consigliare di sfruttare tutte le cerniere per lasciar traspirare perché è una giacca che tende a mantenere molto il calore interno, lateralmente è molto comodo poter sfruttare i due intagli retati da cui passa molta aria.

 

 

Abbiamo avuto modo anche di trovarci ad affrontare una pioggia battente per una discesa e siamo tornati a casa con il solo sudore sulla pelle, senza che la pioggia fosse riuscita ad entrare, in tale occasione abbiamo anche sfruttato il cappuccio che può essere esteso sopra al casco e ha lasciato mobilità anche in fase di curva.

 


Con la zip a 3/4 è stato amore e odio, bisogna dire che il fatto che non arrivi fino in fondo la mantiene più morbida e per questo anche nelle parti tecniche non si formano onde e deformazioni dovute allo spanciamento, allo stesso modo si ripiega molto facilmente, certo è che la zip totale offre più libertà e velocità nell'indossare e rimuovere questa giacca. Infine ci è sembrato molto utile poter richiudere tutta la giacca all'interno della tasca posteriore nel momento in cui ci si ritrova ad avere troppo caldo o non doverla utilizzare.

 

TEST PANTALONI DIRT ROAMER STORM

I pantaloni Patagonia Dirt Roamer Storm hanno un tessuto rigido nella parte della vita, con alcuni inserti che evitano all'acqua di poter penetrare, e anche nella parte più in basso per offrire il massimo della protezione. In totale però sono molto morbidi e aderenti. In fase di pedalata non abbiamo percepito attriti e impedimenti anche ad alte cadenze.

 

Pantalone mountain bike Patagonia Dirt Roamer Storm


Il sistema di regolazione a scomparsa della vita è molto preciso, basta tirare una linguetta di tessuto grigio per stringere, mentre per allargare basta rilasciare la fibbia bloccante. Sono pochi centimetri di regolazione ma molto precisi.

 

Pantalone mountain bike Patagonia Dirt Roamer Storm


Le tasche nei pantaloni Patagonia Dirt Roamer Storm sono in una posizione forse troppo ribassata, a metà delle due cosce, non comodissime secondo noi, mentre molto comoda è la parte inferiore della gamba con la cerniera che permette di vestire al meglio scarpe anche alte, regolare calze e anche ginocchiere con velcro.

 

Pantalone mountain bike Patagonia Dirt Roamer Storm


La resistenza all'acqua è davvero elevata anche per questi pantaloni e anche dopo diverse ore di riding sotto la pioggia non ci siamo trovati con le gambe inzuppate, abbiamo indossato questo pantalone sia con ginocchiere, ed è molto comodo perché si possono indossare in un secondo momento, e anche con una salopette al suo interno. Anche per la parte inferiore non si percepiscono attriti eccessivi quando si suda, è un pantalone da pioggia puro, di quelli con cui shreddare nel fango pesante per ore e tornare a casa senza trovarsi i calzini di un colore non originale.

 

Pantalone mountain bike Patagonia Dirt Roamer Storm

 

COSA CAMBIEREMMO

Il taglio della giacca ci è piaciuto molto, così come la possibilità di chiuderla all'interno della tasca, ma sulla Dirt Roamer Storm ci piacerebbe una cerniera completa. Le cerniere in generale oppongono un po' di resistenza e spesso bisogna usare due mani, nelle situazioni più fredde non ci hanno agevolato molto.

 

QUANTO PESANO I CAPI DIRT ROAMER STORM

È un punto a favore dei due indumenti, perché la giacca Patagonia Dirt Roamer Storm pesa 343 grammi, mentre il pantalone Patagonia Dirt Roamer Storm pesa 295 grammi, grazie ai tessuti utilizzati dall'azienda.

 

 

QUANTO COSTA IL COMPLETO PATAGONIA

Chi conosce Patagonia sa che le elevate tecnologie e la qualità dei capi si pagano, i pantaloni Dirt Roamer Storm costano 290 euro, mentre la giacca Dirt Roamer Storm ha un prezzo di 320 euro.

 

 

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