FOCUS BIKES RACCONTATA DAL SUO FONDATORE MIKE KLUGE: “TUTTO MERITO DI UNA GIORNATA DI SURF”

Abbiamo fatto 4 chiacchiere con l’istrionico fondatore di Focus Bikes e abbiamo scoperto che se quel giorno le onde fossero state buone, forse ora IronTibi e Il Bullo non correrebbero in sella a Raven Max 01E.

Quando pensi di intervistare il fondatore di una grande azienda ti immagini sempre di entrare in un bell'ufficio luminoso e fresco grazie all'area condizionata con un signore di una certa età ben vestito anche se in modo casual, ma con Mike "The Bike" Kluge, il fondatore di Focus Bikes, non dovete mai aspettarvi l'ovvio.

 

Al Bike Festival di Riva del Garda ci ha accolto a braccia aperte, ma allo stesso tempo ci ha detto che doveva iniziare a prepararsi per la gara di E-MTB quindi il bell'ufficio di cui sopra si è trasformato in due sedie da campeggio sul retro dello stand Focus e il bel vestito in una divisa da ciclismo e protezioni per ginocchia e schiena, insomma la situazione ideale per parlare di passato, presente e futuro della MTB.

 

Mike Kluge Focus Bikes

 

Ciao Mike! Sono passati 25 anni dal giorno in cui ha preso il via Focus Bikes, raccontaci un po' perché hai deciso di metterti a produrre biciclette.

 

Beh semplice, volevo gareggiare sulla bicicletta migliore del mondo. Non riuscivo a trovarla, così ho deciso di realizzarla e produrla.

 

 

Beh, in effetti ci sembra una motivazione piuttosto semplice, ma anche assolutamente valida.

 

Tutto è iniziato alla fine degli anni ‘80, all'epoca ero un ciclocrossista professionista con una squadra Italiana, la Guerciotti-Falcon-Campagnolo, ma gareggiavo anche su strada. Mentre mi stavo prendendo una pausa facendo surf sulle spiagge della California, ho sentito parlare delle MTB, delle biciclette da ciclocross con le gomme più grosse. Volevo vederle con i miei occhi, provarle e usarle. Così sono tornato da Paolo Guerciotti chiedendo una MTB performante, lui mi disse che la stavano progettando e che sarebbe arrivata nel giro di poco... circa uno o due anni. Il problema era che io la volevo SUBITO.


Nonostante fossi molto legato a Guerciotti ho deciso di provare a cambiare e legarmi al brand che all'epoca era il più blasonato per la Mountainbike, ovvero Specialized. Con loro ho corso una stagione, ma qualcosa nella bicicletta non andava, non ero a mio agio, non trovavo il giusto feeling era come se mancasse qualcosa. Sono tornato in Germania per gareggiare con Wheeler, ma non riuscivo a essere soddisfatto del materiale con cui gareggiavo.


Nel 1992 per cercare di ovviare a questa lacuna ho realizzato una coppia di freni idraulici a pattino e sono stato l'unico ad utilizzare un sistema di quel tipo, anticipando non poco i tempi. Eppure continuavo a pensare che nonostante tutti i miei sforzi e le vittorie (nel 1992 è stato Campione del Mondo Ciclocross) continuavo a pensare che il materiale non mi aiutava, anzi mi limitava.

 

 

A quel punto hai pensato di realizzare direttamente la TUA bicicletta?

 

Esattamente. Indossavo la maglia iridata Ciclocross, gareggiavo sia nel cross country sia nella downhill, insomma ero al massimo della mia carriera, ho pensato "O adesso o mai".  Ho quindi dato fondo a tutti i miei risparmi e ho creato Focus insieme ad altri due soci. Naturalmente ho praticamente smesso di allenarmi e gareggiare in quel periodo, ero super stressato e non avevo mai tempo per me stesso. Non possiamo certo dire di averci guadagnato fin da subito, ma a poco a poco la reputazione della bicicletta (la prima Focus naturalmente è stata una bici da ciclocross) è cresciuta e sono iniziati ad arrivare i primi guadagni. Il sogno si stava avverando.

 

Da dove nasce il nome Focus?

 

Quando ho iniziato a pensare al mio brand di biciclette cercavo un nome davvero accattivante e che facesse subito capire quale fosse l'anima del marchio. All'epoca facevo anche molte fotografie e mi sono accorto che tramite l'obiettivo potevi mettere a fuoco le cose che più ti interessano e nelle immagini di bici la maggior parte delle volte metti a fuoco il telaio. Ecco perché ho usato il nome Focus, perché le nostre biciclette si concentrano sulle cose importanti.


(Focus ha anche avuto una piccola diatriba legale con Ford per il nome del famoso modello "Focus". NdR)

 

Mike Kluge Focus Bikes

 

E qual'è il "focus" del futuro per il mondo del ciclismo?


Senza dubbio le e-bikes. Quando correvo avevo deciso di utilizzare una cassetta posteriore con corone molto grandi sul posteriore, proprio in quel tempo Shimano lanciò il Microshift che andava esattamente all'opposto. Pensavo di aver sbagliato tutto e di non capire l'evoluzione, ma invece ecco che ora quella tendenza è cambiata completamente.


Questo per dire che spesso l'innovazione ci mette un po' a prendere piede. Pensiamo ai freni a disco o alla full nella MTB, all'inizio era ostacolati e guardati male, ora invece sono lo standard. Oggi sono qui a Riva del Garda e parteciperò a una gara di E-Enduro, mi diverto ed è questo l'importante. Le E-Bike hanno avvicinato al mondo del ciclismo chi prima non pensava nemmeno di salire in sella a una bicicletta e questo è sempre un bene non solo per chi produce, ma anche per tutto il movimento.


Sono innamorato della bicicletta in ogni sua forma, ma se un giorno non sono al 100% o non sono al 100% motivato allora scelgo di pedalare sulla e-bike. Mi permette di uscire sempre anche in quei giorni in cui faccio fatica ad alzarmi dal divano e questa è già di per sé una grande motivazione, in più mi permette di percorrere itinerari che fino a poco tempo fa ritenevo troppo faticosi o con salite troppo ripide, ora invece li percorro regolarmente senza finirmi sulla prima salita ed essere costretto a tornare a casa.


Credo che ancora tanto ci sia da innovare, forse anche la tipologia di energia che si utilizza andrebbe cambiata
...

 

 

Mike addenta una banana e si allaccia il casco, è pronto per gareggiare nella e-enduro, ci saluta cordialmente e ci invita per una birra allo stand attorno alle 18, prende la sua bici, schiaccia, mette in ECO mode e si avvia alla partenza: la e-bike la userà anche in ECO, ma la usa attitudine e la sua inventiva sono davvero TURBO.

 

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