SRAM GRIP SHIFT 2x10: FINALMENTE IL TEST VERITÀ, COME È FATTO E COME SI COMPORTA

Una primavera a dir poco umida ci ha permesso di provare a fondo e “maltrattare” a dovere i nuovi comandi rotanti in versione X0 che il colosso d’oltre oceano ci ha consegnato al Bike festival di Riva del Garda.

 

Due anni di progettazione da parte di Sram per i nuovi comandi Grip Shift, non hanno fatto altro che accrescere l'attesa e le aspettative da parte nostra e di molti bikers riguardo il sistema di cambiata che ha fatto la storia del marchio Americano, stavolta progettato appositamente per i propri gruppi 2x10 e 3x10 velocità.

 

Ricordiamo che la versione 3x10 (per guarnitura tripla) è disponibile solo per la serie X0, la XX nasce esclusivamente per doppia corona. Il meccanismo interno e il movimento delle due versioni è invece lo stesso. A differenziare la versione più prestigiosa troviamo la cover in carbonio copri cavo (invece che in alluminio) e il kit guaine Gore Ride On, a differenza di quello standard con cavi in acciaio teflonati della X0.

 

Una volta presi in mano è stato irrefrenabile il desiderio di riascoltare il tipico "clack-clack" che per anni ha accompagnato il faticoso silenzio delle uscite in fuoristrada. Per fortuna (o purtroppo a seconda dei gusti) il tipico rumore si è notevolmente affievolito, soprattutto in fase di tiro del cavo.

 

Dopo il nostro articolo di presentazione delle scorse settimane (da leggere QUI), abbiamo analizzato nel dettaglio tutti gli aspetti che ci possono essere dietro ad un componente tanto semplice nel funzionamento quanto meccanicamente avanzato, cercando di capire quanto le dichiarazioni di prodotto rivoluzionario da parte di Sram fossero realmente fondate.

 

Come anticipato è stata testata la versione X0 2x10, installata da noi su gruppo con cambio posteriore e deragliatore XX, cassetta pignoni XX 11/36 e catena Sram PG 1091R.

 

Come sono fatti:

 

Semplicità, compattezza e qualità sono le prime sensazioni che si provano nel maneggiarli. Sia la parte in gomma che quella strutturale in composito plastico misto ad alluminio regalano la percezione di prodotto concepito e assemblato con intelligente ingegnerizzazione. A riprova di ciò anche il nuovo pomello di regolazione del cavo, non più in plastica come prima ma in lega, con un aspetto elegante e un funzionamento preciso e lineare.

Subito si nota l'assenza della lancetta indicatrice di rapporto, presente nella generazione precedente. Mancanza ben ponderata da Sram dato che l'omissione ha permesso di creare un corpo comando ben più compatto e affusolato rispetto a prima. L'utilità e la visibilità di tale lancetta aveva inoltre breve durata nei precedenti Grip Shift, purtroppo sporcizia e fango occultavano ben presto la finestrella trasparente.  

 

La curiosità di smontarli completamente e studiarne di persona tutti i segreti è invece stata presto soffocata dal sistema di assemblaggio degli stessi. In pratica i comandi sono completamente sigillati, gli accoppiamenti delle parti rimovibili sono ben nascosti. Tutto ciò per limitare al massimo le infiltrazioni di acqua e sporcizia nel tempo. Rimosso il collarino di fissaggio e la cover copri cavo in alluminio, non si notano incastri o viti se non una piccola con testa Torx che chiude solo la curva passaggio cavo. L'unica altra vite accessibile è quella esterna, M4x11 tce (testa cilindrica a cava esagonale), di serraggio del comando al manubrio.

 

La parte in gomma dell'impugnatura è disegnata e scolpita in maniera del tutto simile ai precedenti Grip Shift, numerose le creste e le zone puntinate che garantisco grip alla mano anche in caso di bagnato. Quello che invece cambia è la forma, adesso ha un andamento conico, partendo dalla manopola il diametro cresce dolcemente fino ad arrivare al massimo (da 33 a circa 40mm), qua però il raggio di raccordo della gomma con la parte alta del comando è ben più ampio rispetto a prima (non c'è più spigolo "vivo" nell'impugnatura), pregevole dettaglio che dona maggior confort.

 

Altro aspetto degno di lode di questi nuovi comandi è il sistema di serraggio "carbon friendly". Adesso il collarino in alluminio non stringe più direttamente sul manubrio ma agisce su una parte plastica del comando debitamente sagomata per serrare distribuendo circolarmente la forza. In questa maniera si evita di stressare (e segnare) oltremodo i manubri, soprattutto le sempre più diffuse pieghe in carbonio.


Il peso reale? In linea con quanto dichiarato da Sram, ecco ciò che abbiamo rilevato: 180gr. la coppia di Grip Shift (senza i cavi) e 28gr. i due cavi in acciaio teflonati. Rispetto ai vecchi X0 9 velocità sono lievitati di 10grammi la coppia, mentre risultano più leggeri di ben 41gr. rispetto ai "fratelli" X0 Trigger 10 velocità. Perfettamente in linea invece con il peso dei più blasonati Trigger XX.


Discorso a parte meritano le manopole dedicate (in dotazione con i comandi), denominate da Sram "Lock On" con sistema di aggancio ad incastro chiamato Jaws. Anche per questo componente ottima la finitura, la fattezza e la qualità della gomma utilizzata (la stessa del rotante).

 

Queste manopole hanno il pregio di rifinire al massimo il manubrio dotato di Grip Shift, raccordandosi perfettamente alla parte rotante e armonizzandosi nella grafica e nel tipo di gomma. Tutto ciò crea un ponte di comando della bici pulito e lineare, quasi si trattasse di una bici Single Speed, sprovvista di cambio. Importante anche il fatto che il sistema ad incastro Jaws (unito al collarino terminale) non permette alcun tipo di rotazione della manopola fissa in fase di cambiata, cosa banale quanto fastidiosa (non rara nel caso si utilizzino manopole standard).

 

C'è però anche il rovescio della medaglia riguardo le Lock On, il peso eccessivo per delle semimanopole (76gr. la coppia) e la notevole lunghezza (ben 10cm) che obbliga coloro che hanno mani medio/piccole a spostarle per raggiungere agevolmente le leve freno e la zona rotante. In ogni caso, come prevedibile, i comandi funzionano con qualsiasi tipo di manopola after-market, tagliata alla misura desiderata, peccato solo che l'effetto di continuità e pulizia estetica venga poi meno, come accadeva con i precedenti modelli.

 

Come si comportano:

 

Il montaggio è rimasto semplice come in passato. Oggi però va inserito nel manubrio prima il collarino di serraggio, poi la cover ed infine il comando con la posizione di non tiro inserita (quella sul pignone o sulla corona più piccola). Prima di unire le tre parti si infila il cavo nella sede che una volta in tiro andrà a bloccarsi. Tutto l'assemblaggio si esegue con la sola chiave a brugola di 3mm che serve a stringere la vite M4 del collare.

 

Il diametro contenuto della manopola e l'andamento conico dell'insieme permette a tutti di impugnare correttamente il manubrio. La gomma risulta della giusta consistenza, ne' dura ne' troppo cedevole, anche nelle lunghe discese "spacca palmo"  le mani arrivano a valle sufficientemente riposate.

Come anticipato però, il lato "oscuro" delle manopole Lock On è la lunghezza che costringe a spostare la mano per raggiungere correttamente le leve freno o per cambiare. In pratica restano quasi sempre uno o due centimetri di manopola inutilizzata alle estremità. La lontananza delle leve è stata riscontrata sia con l'impianto frenante Sram XX con posizione pompa tradizionale (parallela al manubrio) che con impianti a pompa radiale (tipo Formula o Magura).

 

 

(Impugnatura con impianto frenante XX)



(Impugnatura con impianto frenante Formula)

 

E la cambiata come risulta? Iniziamo dal comando sinistro, quello del deragliatore anteriore:

 

La prima cosa che si nota ruotandolo è l'assenza delle posizioni intermedie. I micro scatti di regolazione della posizione gabbia che erano presenti nella passata generazione non ci sono più, nemmeno nella versione per guarnitura tripla. Grave mancanza? Difetto? Assolutamente no, anzi è il contrario. Il comando risulta velocissimo con le due posizioni On-Off, ravvicinate e ben distinte. La gabbia si posiziona perfettamente in modo che la catena non vi vada mai in contatto, ciò vale per tutti i venti rapporti della trasmissione (compresi gli incroci estremi). La velocità di deragliata ne risente notevolmente, non si perde concentrazione nel regolare la gabbia a seconda del rapporto posteriore. La catena sale e scende in modo fulmineo, senza apparente sforzo, come ci fosse un riduttore meccanico tra comando e gabbia.

 

Passiamo al comando destro, quello del cambio posteriore dieci velocità:

 

Facilità di movimento, rapidità e silenziosità le caratteristiche che balzano subito alla mano destra. E' facile apprendere i benefici che la scala di indicizzazione metallica ha apportato rispetto al passato. Pur avendo dieci posizioni il movimento del comando risulta fluido, poco spaziato ma di una precisione imbarazzante. Capita a volte di dover guardare la catena nei pignoni per capire se effettivamente si è mossa, tanta è la silenziosa velocità con la quale lavora. Con un'unica "manciata di gas" si passa facilmente dall'undici al trentasei o trentadue e viceversa, quasi ad avere un cambio a variatore continuo di velocità.

 

Lodevole quindi, per entrambi, il lavoro di calibrazione del movimento e della durezza effettuato da Sram. Gli scatti sono ben distinti e decisi senza però richiedere troppa forza nel movimento, cambiate involontarie durante la guida sono così ridotte al minimo. Questa fluidità di funzionamento, dovuta probabilmente anche al movimento su sfere (a tre file), è rimasta invariata per tutto il test e in tutte le condizioni, a riprova dell'efficacia delle soluzioni meccaniche di movimento e dell' assemblaggio sigillato.

 

Il nostro giudizio finale:

 

Questi Sram Grip Shift X0 hanno lavorato per oltre 50 ore in tutte le condizioni, comprese granfondo corse sotto la pioggia. L'utilizzo prolungato non ha fatto altro che confermare la sensazione iniziale di prodotto di qualità, progettato e costruito per funzionare e durare a lungo nel tempo.

 

Rispetto ai precedenti Grip Shift non si tratta in effetti di un adattamento alle 10 velocità ma di un progetto tutto nuovo. Di uguale è rimasto solamente il concetto, per il resto ci si trova di fronte ad un prodotto differente, rifinito e curato sotto ogni punto di vista, almeno al pari dei rispettivi comandi a pulsante Trigger. A riprova di ciò anche i prezzi (listino di 206€ per X0 e 270€ per XX), non certo economici (come i precedenti) ma in linea appunto con i pulsanti di pari gamma.

 

Non è comunque difficile prevederne un gran successo, hanno tutte le carte in regola per diventare un must nei prossimi mesi. Fin dalle prime cambiate riescono a riconquistare immediatamente i "vecchi" affezionati al sistema Grip Shift (adattatisi giocoforza ai Trigger nel passaggio alle 10 vel.) e ad invogliare al rotante anche i fedelissimi ai sistemi tradizionali di cambiata.

 

E' infatti impresa ardua trovargli dei difetti oggettivi se non nelle manopole Lock On. Problema comunque arginabile con prodotti personalizzabili after market. Siamo inoltre certi che Sram non tarderà ad offrire manopole Lock On di varie lunghezze, colori e materiali.   

 

 

In Italia la distribuzione è curata da AMG di Lomagna (LC). Info www.sram.com

 

 

 

 

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