UN GIOVEDÌ NOSTRANO CON TITICI, METI E CARBON-TI

Si dice che sia necessario riscoprire le aziende italiane in questo periodo, PianetaMTB vuole metterci un po’ del suo e da oggi propone secondo trittico di aziende NOSTRANE interessanti e innovative.

Per cercare di dare una spinta in più al mondo del ciclismo italiano, PianetaMTB.it vuole fare una carrellata di aziende italiane del settore del ciclismo. Aziende piccole e a carattere ancora artigianale, ma che riescono a trasmettere passione per il mondo del ciclismo.


Naturalmente non potevamo presentare tutte le aziende del nostro territorio, ma ne abbiamo selezionate alcune, quelle che a nostro modesto parere rappresentano qualcosa di innovativo e che per qualche ragione hanno attirato la nostra attenzione. Gli abbiamo chiesto di presentarsi e presentarci il loro prodotto più interessante, nonché di darci il loro personale sguardo sul futuro della bici in Italia.


In questa seconda puntata (clicca qui per scoprire il primo Giovedì nostrano) parleremo di artigiani, di quelli veri. Parleremo di Titici, Meti e Carbon-Ti.

 

TITICI


www.titici.com


TITICI nasce nel 1961 e da allora non ha mai smesso di produrre telai per bici, "inventandosi" sempre qualcosa per differenziarsi dalla massa. Un tempo i telai erano di ferro, da quasi vent'anni siamo passati al carbonio, ma l'anima è sempre restata la stessa: produzione italiana completamente artigianale unita ad un forte desiderio di innovazione.

 

Da tre anni il brand TITICI è entrato a far parte della storica azienda Trere Innovation srl, che da sempre crede nell'innovazione tecnologica come unica via di sviluppo e crescita. In questo contesto la nuova pagina TITICI ha trovato nuovi stimoli per portare in tutto il mondo l'unicità, la tecnologia, e l'artigianalità del vero "fatto a mano in Italia".

 


Dove si trova l'azienda? Siamo nati e cresciuti ad Asola in provincia di Mantova ed attualmente siamo ancora qui. In realtà grazie alla forza distributiva della Trere Innovation Srl, siamo presenti in tutto il mondo, con un'importante forza vendite world wide. Atleti, team ed Ambassador, sono il braccio operativo per far conoscere i nostri prodotti in ogni luogo.


Quanti siete in azienda? Il reparto TITICI, operativo in sede, è composto da 5 persone che si dedicano alla produzione, al montaggio, al marketing ed alla gestione commerciale. La produzione TITICI, nel suo complesso, crea un indotto di lavoro per circa 20 persone. Alle spalle di TITICI, la casa madre Trere Innovation Srl è una grande famiglia con circa 200 dipendenti presso la sede di Asola e più del doppio in altre sedi Italiane ed Europee.

 


Perché è nata l'azienda? TITICI nasce nel 1961, perchè Alberto Pedrazzani, il fondatore, non si accontentava di saldare tubi di ferro per l'agricoltura. Era convinto che quei tubi di ferro potessero essere utilizzati per costruire qualcosa di più, qualcosa che coinvolgesse anche la parte più poetica di un innato animo imprenditoriale. Così, a 24 anni, dopo aver aperto la partita IVA, iniziò a produrre le prime bici giocattolo per bambini. Da lì a diventare una delle più grandi realtà europee nella produzione dei telai in acciaio, il passo era stato breve. L'evoluzione successiva della azienda, si è poi spostata sul carbonio, anche grazie alla volontà dei figli di continuare con prodotti di alta gamma.


Il prodotto di cui siete più fieri? Senza dubbio TITICI può ritenersi fiera di essere stata la prima azienda ad aver presentato la mtb 29" in carbonio completamente fatta in Italia. Eravamo nel 2007, quando parlare di 29" era veramente da pazzi. L'esperienza fatta nel mondo race, sempre a stretto contatto con atleti professionisti, ha permesso di azzeccare le giuste geometrie per questo nuovo formato, offrendo al mercato una 29" leggera, agile e veloce, quanto, o forse più di una 26", raccogliendo velocemente i favori di moltissimi bikers.

 

 

La storia della 29" ora è sotto gli occhi di tutti e senza dubbio TITICI ne ha fatto parte. Lo sviluppo successivo si è concentrato sulle tecnologie di produzione finalizzate alla miglior performance di guida. Ora l'indiscutibile firma di TITICI, che rende ogni telaio unico e riconoscibile è il PAT, quel tubo orizzontale sottilissimo, pochi millimetri di piacere per uno comfort di guida esclusivo.


Cosa c'è nel futuro del settore ciclo in Italia? Unicità, produzione italiana, qualità. Per noi la produzione custom, italiana, unitamente ad alcune peculiarità tecnologiche sono l'unica strada per affermarsi nel settore (non solo Italiano). Questo sia che si parli di bici muscolari (che non andranno mai in pensione), che di bici elettriche (settore di altissimo interesse anche per TITICI).

 

 

Non possiamo permetterci di inseguire e rincorrere le scelte dei big brand, corrono più veloce, hanno gambe più lunghe. Di certo possiamo percorrere strade diverse, che vanno ad incontrare i bisogni di quei bikers che non si accontentano del prodotto di massa uguale per tutti, ma vogliono qualcosa di più, di unico, di personale di costruito davvero partendo da un'idea, da un colore, da una misura o più semplicemente da un sogno.

 

METI


www.metireggioemilia.it


Meti di Dante Codeluppi è una piccolissima realtà artigianale che svolge lavorazioni conto terzi di componenti dei settori più diversi e questo ci ha portato nel tempo ad ampliare le nostre esperienze con i materiali più disparati. Nel settore mountain bike si è fatta conoscere per i perni passanti.

 


Dove si trova l'azienda? Siamo a Bibbiano ai piedi delle prime colline dell'Appennino reggiano; la collocazione ideale per costruire un componente per bici, montarlo e testarlo immediatamente.


Perché è nata l'azienda? Meti è nata sotto la spinta di una passione fortissima per le lavorazioni meccaniche, le stesse che avevano motivato la scelta degli studi. La stessa passione ci ha fatto investire in tecnologia per cercare di essere in grado di realizzare i progetti dei tecnici più esigenti.

 


Il prodotto di cui siete più fieri? La soddisfazione dei nostri clienti, che ci scelgono per trovare qualcosa di unico e performante, personalizzato e affidabile. Cercheremo di porre sempre questo 'prodotto' come risultato dei nostri sforzi.


Cosa c'è nel futuro del settore ciclo in Italia? Un numero sempre crescente di appassionati, che godono della sensazione di totale libertà che la bici sa dare, sia essa una mtb, strada, o gravel.

 

CARBON-TI


www.carbon-ti.it


Carbon-Ti è un marchio italiano dedicato alla produzione di componenti ciclo di altissima gamma nato dall'esperienza di LLS Titanium, azienda leader nella lavorazione di leghe speciali e fibra di carbonio. I componenti Carbon-Ti equipaggiano da anni le biciclette di campioni impegnati in gare di rilievo di World Cup XCO, importanti competizioni Marathon internazionali e gare a tappe massacranti come la Cape Epic. La collaborazione attiva con grandi team internazionali, inoltre, consente da anni lo sviluppo di soluzioni all'avanguardia, in grado di assicurare performance ed affidabilità al massimo livello.

 


Dove si trova l'azienda?
La sede è situata a Cazzago San Martino (Brescia), nel cuore della Franciacorta, poco a sud del Lago d'Iseo.


Quanti siete in azienda? I dipendenti "diretti" di Carbon-Ti sono undici, ma abbiamo diversi fornitori affezionati, ormai storici, che consideriamo come stretti collaboratori.


Perché è nata l'azienda? La "mother company" LLS Titanium ha il suo core business nel motorsport, ma, sin dalla sua nascita, ha spesso lavorato come terzista anche nell'ambito ciclistico per molte note aziende europee. Nel 2005 nasce il marchio Carbon-Ti, prodotto del know how dell'azienda madre, e si presenta sul mercato mondiale offrendo prodotti con costruzione e materiali eccezionalmente innovativi per il periodo.

 

 

Sono infatti introdotte le prime corone con struttura interna in fibra di carbonio e dentatura in lega di titanio; una combinazione in grado di assicurare leggerezza, rigidità e resistenza all'usura, oltre che offrire un design esclusivo e accattivante. Lo stesso concetto caratterizza anche i primi dischi freno a struttura composita, con pista frenante in titanio (con uno speciale rivestimento ceramico) e corpo centrale in fibra di carbonio. Segue la realizzazione di una completa gamma di mozzi caratterizzati da un peso incredibilmente leggero ed una struttura rigida ed affidabile.

 

A quindici anni dall'origine del nostro brand, il 1° gennaio 2020 ha origine l'azienda Carbon-Ti srl, indipendente dall'azienda madre LLS Titanium, ma con staff e location invariati. La progettazione e la realizzazione dei prodotti Carbon-Ti rimangono 100% made in Italy.

 


Il prodotto di cui siete più fieri? Nell'ambito fuoristradistico i mozzi sono sicuramente il prodotto Carbon-Ti più conosciuto e diffuso. L'esperienza quindicennale e la continua evoluzione hanno consentito uno sviluppo maniacale di un prodotto estremamente complesso. Nel corso degli anni ogni singolo componente meccanico è stato costantemente monitorato e migliorato sulla base dell'esperienza di diversi atleti sui campi di gara. Anche gli appassionati più esigenti sono un grosso stimolo perché si aspettano da Carbon-Ti prodotti con le caratteristiche più innovative presenti sul mercato.

 


Cosa c'è nel futuro del settore ciclo in Italia? Oggi giorno produrre 100% in Italia è un grosso sacrificio economico. Sappiamo benissimo che, a parità di prodotto, non possiamo essere competitivi con le produzioni di massa asiatiche, dunque dobbiamo realizzare quanto altri non sono disposti a fare per costo, complessità meccanica e cura artigianale. La strategia, al momento, sta pagando; siamo adeguatamente posizionati non solo nella rete commerciale interna; i nostri prodotti vanno a ruba anche all'estero, soprattutto sui mercati americani ed asiatici, che costituiscono una parte importante del nostro fatturato.

 

 

In determinati paesi il "Made in Italy" non solo è molto richiesto, ma deve essere spesso garantito. Questo accade specialmente nel "far East", laddove si produce la stragrande maggioranza dei prodotti su scala globale. Chiaramente il mercato nazionale è molto importante e presenta sempre nuove sfide, poiché l'appassionato italiano si presenta come estremamente esigente, tecnicamente e atleticamente molto preparato. Insomma, una volta che i nostri prodotti piacciono e sono apprezzati in Italia, siamo portati a credere che possano avere un buon successo anche nel resto del mondo.

 

 

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