SPECIALIZED EPIC COMP CARBON: IL FASCINO DELLA PIU’ TITOLATA FULL XC 29” ALLA PORTATA DI TUTTI

La prova completa di una delle bici che negli ultimi anni ha maggiormente rivoluzionato il lato tecnico della mountain bike. Una front, una full rigid, una softail e una full, la Epic riesce a essere automaticamente tutto questo. Xc, Marathon, Trail sono il campo di battaglia di questa mountainbike che si adatta sempre nel migliore dei modi a più tipi di bikers e di percorsi.

"Avremmo pensato di inviarvi una Epic Comp Carbon. Non è un'alta gamma, ma ci piacerebbe fare un test su una bici più alla portata di tutte le tasche, o quasi. Dare in test sempre le S-Works è giocare facile, forse troppo facile. Così ci piacerebbe dimostrare che anche la media gamma offre prodotti più che ottimi...."

 


 

Queste sono state le parole di Specialized Italia quando ci ha comunicato la possibilità di testare questa versione della bici che con lo Specialized Factory Team e in particolare con Jaroslav Khulavy, domina dal 2011 gran parte del panorama Xc e Marathon della mountainbike internazionale. Il fatto che lo stesso telaio abbia trionfato in una corsa a tappe come la Cape Epic, la coppa del mondo Xc, il mondiale e addirittura l'Olimpiade la dice lunga sulle potenzialità e sulla versatilità di questo progetto di Specialized.  

 

Avendo a che fare da tempo in redazione con la versione S-Works è stato stimolante verificare quanto l'allestimento più "umano" Comp Carbon possa influenzare il rendimento generico di questa bici. La versione della nostra prova differisce da quella ufficiale a listino Italia per la colorazione (un rosso/nero speciale riservato alle Bike Test Specialized) e per il cambio posteriore, uno Shimano XTR Shadow Plus in luogo dell'originale XT. In Italia viene distribuita nella colorazione carbonio/bianco. Le taglie disponibili sono S/M/L/XL (M quella del test) mentre il prezzo di listino è di 3.690 euro.

 

 

IL TELAIO E L'ALLESTIMENTO


Inutile dire che l'anima della Specialized Epic è il telaio. Per la versione Comp Carbon troviamo il triangolo principale in carbonio FACT 9m (QUI un documento sulla tecnologia Functional Advanced Composite Technology) e il carro in lega di alluminio M5, dotato di 100 mm di escursione che si muovono su cuscinetti sigillati secondo lo storico schema FSR di Specialized (cioè la sospensione riesce a restare indifferente alle sollecitazioni derivanti dalla frenata e dal tiro catena). A coordinare il tutto ci pensa poi l'ammortizzatore, un FOX/Specialized dotato di sistema Mini-Brain (lo si riconosce dal serbatoio separato posto nei dintorni del perno ruota posteriore) e AUTOSAG, la tecnologia che ne facilita il setting, introdotta nel 2012 sulla SJ FSR e nel 2013 su tutte le full, Epic inclusa.

 

 

Come vedremo la tecnologia Brain è alle base del rendimento di questa bici, essa riconosce quando la forza applicata proviene da variazioni del terreno o da forze indotte dal ciclista. Questo sistema permette di passare automaticamente da "hardtail firm" (quasi bloccato) su terreno scorrevole a completamente "attivo" sul terreno sconnesso, offrendo al rider una maggiore efficienza e il massimo controllo. Il tutto senza agire su alcun comando durante il riding.

 

 

Angolo sterzo di 70,5°, piantone di 74°, tubo sterzo compatto e interasse di 1109 mm (per la taglia M, addirittura 1075 mm per la Small) sono solo alcune quote del frame che mettono in chiaro il carattere corsaiolo di questa full 29er, pensata prima di tutto per dare il massimo in gara e per donare al biker un assetto in grado di farlo rendere al meglio in tutte le situazioni. Non manca naturalmente il perno passante 142x12 per il fissaggio della ruota posteriore e la scatola movimento centrale PF30 BB

 

Come da tradizione Specialized per il settore off-road, almeno finora, il passaggio dei cavi è esterno. Il tubo del freno idraulico e le due guaine cambio sono fissati sotto al tubo obliquo, soluzione che mira più alla facilità di montaggio e manutenzione che all'estetica. Addirittura, sotto l'orizzontale, è presente un fermacavo per alloggiare l'eventuale guaina del comando remoto del reggisella telescopico.

 

 

La forcella scelta per questa versione  è una Rock Shox Reba RL, 100 mm di corsa con molla pneumatica Solo Air,  tubo tapered (conico) in lega, lockout manuale sullo stelo e rebound adjustment. L'ancoraggio della ruota anteriore è affidato al classico sistema QR9 (sgancio rapido con perno da 9 mm).

 

Il reparto ruote è composto da Cerchi Roval in alluminio, 26mm di larghezza per 32 fori, mozzi Specialized con cuscinetti sigillati e raggi in acciaio DT Swiss. Un set in linea con l'allestimento, di indubbia qualità e affidabilità ma dal peso elevato per questa tipologia di mountain bike. Superiore ai 2,1 Kg quello rilevato per la coppia di ruote nude.

 

 

La trasmissione della Specialized Epic Comp Carbon è una 2x10 velocità mista SRAM/Shimano, guarnitura SRAM in alluminio S-1250 BB30 con corone 38/24t, comandi trigger Shimano SLX, cambio XT Shadow Plus (Xtr quello in test) e cassetta Sram PG-1030 11/36t, sempre di SRAM il deragliatore X7.

 

 

Della frenata se ne occupa il nuovo impianto idraulico MTS della tedesca Magura, che lavora su dischi con 160 mm di diametro su entrambe le ruote.

 

 

Il montaggio è completato da un cockpit interamente di casa Specialized, reggisella Ø30.9 arretrato, piega flat  da 680 mm e attacco manubrio lungo 90mm e con un inclinazione di -6°, il tutto in alluminio.

 

 

La sella, una Phenom comp Body Geometry da 143 mm, porta sempre il marchio della grande "S" così come le coperture, entrambe Fast Trak 29"x2.0, 2Bliss Ready. All'anteriore troviamo però la versione S-Works (120 tpi) e al posteriore quella Control (60 tpi).

 

 

Sulla bilancia: La Epic del nostro test ha fatto segnare un peso di 11,980Kg, senza pedali e con le ruote dotate di camere d'aria (12.05 Kg il peso con i pedali Exustar Ep-M 215 della prova).  Non un peso piuma ma comunque buono considerando che si tratta di una Full 29er nell'allestimento di media gamma.

 

 

IN SELLA


Una volta seduti è facile sentirsi a proprio agio sulla Epic, la posizione del Biker risulta neutra e bilanciata, ben inserita tra le ruotone. E' sufficiente regolare l'altezza sella per sentirla già propria. Lavorando infine sull'arretramento e sull'attacco manubrio si riuscirà ad ottenere la posizione giusta che garantisce la massima spinta senza risultare scomoda o allungata. L'attacco di serie da -6° permette di caricare sufficientemente l'avantreno per un utilizzo a 360°, probabilmente l'agonista puro preferirà una maggior negatività dello stem (attacco manubrio). Perfetta la larghezza della piega, 680mm è la giusta quota per un utilizzo sia race che trail di questa 29er.

 

 

La regolazione delle due sospensioni si è rivelata più semplice del previsto. Il sistema AUTOSAG dell'ammortizzatore posteriore da davvero una mano in questo. Una volta disattivato il Brainfade (questa operazione facilita la compressione dell’ammo durante l’autosag) è sufficiente eseguire un gonfiaggio elevato dell'ammortizzatore (circa 300 psi), sedersi sulla bici e premere il pulsante che farà fuoriuscire l'aria in eccesso. Il sag che ne deriva si è rilevato azzeccato per far lavorare correttamente l'unità per tutta la sua corsa.  

 

 

Una volta sistemato il sag è il momento di pensare al Brainfade, questo si regola tramite sei posizioni agendo sul pomello del serbatoio separato dell'ammortizzatore posto in prossimità del perno ruota posteriore. Noi lo abbiamo utilizzato quasi sempre o tutto "Firm" o al max. due scatti verso "Soft". In questo modo la sospensione posteriore è praticamente bloccata quando il fondo è liscio o le asperità sono minime. Per la forcella Rock Shox Reba RL, dotata della molla Solo Air (da quest'anno si regola gonfiando solo una camera) , è bastato osservare la tabella del fodero per ottenere il giusto valore di psi e il quindi un buon setup.  Per entrambe le sospensioni abbiamo privilegiato infine un Rebound (ritorno) tendenzialmente veloce.

 

 

 

LA PROVA SUL CAMPO

 

Pronti via e primo trasferimento su asfalto. Rotatorie, qualche slalom tra le auto che obbliga a brevi rilanci e un paio di "ollie" dal marciapiede ci fanno capire che abbiamo a che fare sì con una full ma un po' atipica. La prima sensazione su asfalto è quella di pedalare su una front, anzi una full rigid non fosse per quei millimetri di gioco tipico delle forcelle Rock Shox con lockout azionato. Questo grazie al Brain e alla rigidità torsionale del carro e del retrotreno che, almeno in questo contesto, non danno quella sensazione di serpeggiamento e mancata complicità del posteriore rispetto al triangolo principale.  La bici risponde rapida al colpo di pedale e segue tutt'uno il biker, scorre bene e fa velocità in attesa della prima salita.   

 

 

Se le pendenze dolci si superano di slancio e senza difficoltà è quando queste diventano a due cifre che ci ricordano che siamo sopra ad una 29er da 12kg nella quale un terzo del peso è concentrato nelle masse rotanti. Nell'asfalto ripido o nello sterrato battuto la velocità cala facilmente e gli scatti per rilanciarla si rendono vani in breve tempo, in questi casi è consigliabile cercare un'andatura il più possibile costante restando seduti.

 

 

Quando però la salita si fa tosta, sconnessa e di difficile interpretazione la situazione cambia e questa Epic da il meglio di sé. Senza togliere le mani dal manubrio, (solo se si vuole sbloccare la forcella) una sorta di rumore simile ad un "clack" proveniente dal posteriore ci fa capire che il Brain è entrato in azione e che la Epic è in grado di "spianare" le asperità della salita permettendoci di restare sempre seduti e di concentrarci sulla pedalata. In questi tratti di ascesa, il confort, la trazione e la facilità di tenuta delle linee riescono in gran parte a mitigare il limite derivante dalla massa del mezzo.

 

 

Una volta scollinato poi è inevitabile farsi prendere la mano. Le ruote da 29" unite alla doppia sospensione invitano subito a mollare i freni e ad aggredire la discesa. Abituati alle front ci si accorge presto che abbiamo a che fare con una sorta di rullo compressore, la ruota posteriore non si stacca da terra, si può passare sopra tutto (o quasi) con la consapevolezza e il gusto di avere pieno controllo del mezzo. Il bilanciamento generale, il mantenimento delle linee sono i punti di forza nei tratti veloci, sempre pronto e reattivo il telaio ai richiami e ai cambi improvvisi di linea. La maneggevolezza, considerando il tipo di bici, è da riferimento, complici sia le geometrie che la posizione e l'inserimento del biker nel telaio.

 

Solo nei tornanti dal raggio ridotto e dalla bassa velocità è emerso qualche limite di manovrabilità e di feeling con l'anteriore, a volte anche perché la confidenza porta a frenare tardi e ad inserirsi frenati e "impiccati". In tutto questo poi va ricordato che abbiamo utilizzato la bici con camere d'aria e pressioni spesso superiori ai 2 Bar, perdendo sicuramente un po' di quel feeling e del grip tipico del sistema tubeless. Sugli pneumatici Fast Trak 29"x2.0 nulla da dire, il compromesso ideale tra scorrevolezza, trazione e tenuta. Un test dettagliato lo si può leggere QUI.

 

L'impianto frenante Magura MTS, nonostante un'elevata corsa a vuoto delle leve, ha dimostrato un bel carattere, il giusto mix tra potenza e modulabilità con un rendimento costante al variare dello stress e della temperatura di esercizio. Cosa fondamentale e mai scontata per un impianto frenante.

Sincera e sempre precisa anche la trasmissione con il cambio posteriore a farla da padrone. La versione Plus di Shimano (XT quello di serie, XTR quello del test) identifica le versioni con gabbia a oscillazione controllata (si aziona con il pulsante On-Off sulla gabbia). Questo sistema controlla ed elimina il fastidioso sbattimento della catena sul fodero basso del telaio rendendo le discese ancor più gustose.

 

 

IL NOSTRO GIUDIZIO

 

Una front, una full rigid, una softail e una full, la Epic riesce a essere automaticamente tutto questo. Xc, Marathon, Trail sono il campo di battaglia di questa mountainbike che si adatta sempre nel migliore dei modi a più tipi di bikers e di percorsi. La versione Comp Carbon della prova rappresenta la porta di ingresso al mondo Epic carbon, se da una parte l'allestimento non sarà il più ambito dagli agonisti puri che fanno del peso un elemento fondamentale, dall'altra riesce a far emergere e apprezzare in toto le sfaccettature e le performances di questo progetto Specialized. Con la Epic Comp viene in gran parte smentito il luogo comune che una 29er per essere performante e gustosa debba essere di altissima gamma. In ogni caso, dato il rapporto qualità/prezzo/rendimento, potrà essere un'ottima base per piacevoli upgrade futuri.

 

Durante il lungo test non ci sono stati inconvenienti se non una foratura (altamente probabile quando si utilizzano le camere d'aria). Per cercare il pelo nell'uovo invece avremmo preferito, se non il sistema Brain come per gli allestimenti superiori, almeno un lockout remoto per la forcella, così come il perno passante sulla ruota anteriore anche se le battute oversize OS28 del mozzo riescono in parte a mitigare questa mancanza.

 

Riccardo Checcaglini

 

 

 

 

LA SCHEDA TECNICA

 

PREZZO:

3.690 euro

Colori:

Carbonio/bianco

Distributore:

Specialized Italia

Sito internet:

www.specialized.com

 

 

Tipologia:

Mtb full suspended 29"

Escursione anteriore:

100 mm

Escursione posteriore: 100 mm

Taglie disponibili:

S/ M / L / XL

Tubo orizzontale virtuale:

55,4 / 58,9 / 61,5 / 64,1

Angoli sterzo:

70,5°/70,5°/70,5°/70,5°

Angoli piantone:

69,5°/69,5°/70°/70°

Altezza movimento centrale:

33,1/ 33,1/ 33,1/ 33,1 cm

Carro posteriore:

44,8

Altezza tubo sterzo:

9 / 11 / 12 / 14 cm

Interasse:

107,5/ 110,9/ 113,6/ 116,3

Materiale Telaio:

Fibra di Carbonio FACT IS 9Me carro posteriore in M5

Peso rilevato (pedali esclusi):

11,98 Kg (con camere d'aria)

 

 

Forcella:

Rock Shox Reba RL 29", corsa 100mm con nuova cartuccia Solo Air, lock-out e regolazione del ritorno.

Ammortizzatore Specialized/Fox remote Mini Brain w/ AUTOSAG, valvola inerziale, 187x47 mm

Comandi:

Shimano SLX10

Cambio post.:

Shimano XTR Shadow Plus (di serie XT Shadow Plus)

Deragliatore ant.:

Sram X7

Guarnitura:

Custom Sram S-1250 PF30 38/24

Cassetta pignoni:

Sram PG1030 11/36 10 speed

Catena:

KMC X10

Cerchi:

Roval 29er, alloy disc, 32h

Raggi:

DT Swiss Industry, stainless, 14g

Mozzo anteriore

Specialized Hi Lo disc, OS28 end caps, sealed cartridge bearing, QR, 32h

Mozzo posteriore
New Specialized Hi Lo disc 142mm, 4x-sealed cartridge bearing, 12mm thru-axle, 32h

Coperture

anteriore: S-Works Fast Trak, 2Bliss Ready, 120 TPI, aramid bead, 29x2.0"

 

posteriore:Specialized Fast Trak Control, 2Bliss Ready, 60 TPI, aramid bead, 29x2.0"

Manubrio:

Specialized XC flat, 2014 butted alloy, 680mm wide, 8-degree backsweep, 31.8mm

Attacco manubrio:

Specialized XC, 3D forged alloy, 4-bolt, 31.8mm clamp, 6-degree rise, S: 75mm, M: 90mm, L/XL: 105mm

Reggisella

Specialized 2014 butted alloy, single bolt setback, 30.9mm, 400mm

Sella:

Body Geometry Phenom Comp, hollow Cr-Mo rails, 143mm

Pedali del test:

Exustar Ep-M 215

 

 

Altre News