Al campionato italiano di ciclocross Jakob Dorigoni ha lottato fino all'ultimo giro per confermare la maglia tricolore indossata fino ad oggi. A Ostia Antica Dorigoni è stato l'atleta più forte del gruppo di testa, l'unico ad avere in ogni momento il polso della situazione capace di mettere in difficoltà nei tratti più veloci tutti gli altri favoriti e pronto a dare accelerazioni brucianti.
Il percorso che non si prestava perfettamente per le caratteristiche del campione italiano 2022, non lo ha minimamente messo in difficoltà e con grande lucidità ha condotto la sua Torpado nelle curve del circuito di Ostia Antica con grande audacia e con i favori dei pronostici.
Sin da inizio gara Jakob ha fatto la differenza insieme a un piccolo gruppo che ha segnato la sfida al tricolore elite 2023, la condizione di Jakob era indiscutibilmente quella migliore per giocarsi il titolo di campione italiano e lo ha dimostrato ai suoi avversari con alcuni poderosi e incontrastabili scatti nelle sezioni veloci di questo tracciato.
Il rider bolzanino ha misurato la febbre in più di un'occasione ai suoi avversari, in particolare nei tratti più veloci, si è messo in testa e ha controllato cercando di risparmiare energie utili per il finale. La bagarre arrivata fino all'ultimo giro ha relegato Jakob a un terzo posto che non da merito alla prestazione superlativa del rider del Torpado Factory Team, rallentato e messo fuori dai giochi per la vittoria a causa di alcune cadute avvenute proprio davanti a lui.
La forma fisica e l'impeccabile gestione tattica erano quelle del migliore in gara, Jakob esce a testa alta da una sfida in cui è stato il grande protagonista e ha dimostrato la superiorità portando a casa la medaglia di bronzo.
L'appuntamento alla riconquista del titolo tricolore è solo rimandato al prossimo anno, questa gara anche se dal finale amaro, è la dimostrazione che Dorigoni è ancora l'uomo più temuto del ciclocross italiano.
Queste le dichiarazioni di Jakob Dorigoni, terzo al campionato italiano ciclocross elite 2023: «La gara è stata molto tattica, c'erano scatti continui poi rallentamenti, ci guardavamo molto. Era un terno al lotto poterla spuntare oggi, io mi sentivo veramente bene e sui rettilinei aumentavo sempre mettendo gli altri in difficoltà, nel penultimo giro sono rimasto dietro al gruppetto per controllare mentre all'ultimo giro la posizione scelta era perfetta per gestire le fasi finali. Volevo giocarmi la maglia allo sprint entrando sul penultimo rettilineo ma purtroppo sono stato un po' rallentato da alcune cadute proprio davanti a me.»