Lugagnano Off Road, il giovane El Meskali si presenta

Ci crede molto in questa disciplina. Prende la mountain bike in maniera molto seria, con la speranza di fare grandi esperienze, e chissà, togliersi tante soddisfazioni. Ecco Rayan El Meksali, giovane bike classe 2007, che fra l'altro, il 25 aprile, compie 13 anni: tanti auguri Rayan! Purtroppo ha iniziato questa avventura agonistica nella mountain bike in maniera sfortunata. Non solo per l'emergenza sanitaria. Rayan è nato, e risiede, a Fiorenzuola d'Arda (PC), studente di seconda media all'Istituto comprensivo G.Gatti. "Ho iniziato a praticare sport a 5 anni, giocando a calcio, ma mi distraevo molto e, non prendevo seriamente gli allenamenti. L'anno successivo ho provato il Qwan Ki Do (un'arte marziale cino - vietnamita ndr), ma richiedeva molta concentrazione e pazienza".


Non si riesce a trovare la disciplina giusta per questo ragazzo. Finchè... "I miei genitori decisero di farmi fare un altro sport, il ciclismo. Mossa azzeccata. Mi piaceva un sacco e da lì ho deciso di prendere questo sport seriamente. Nelle gare avevo buoni risultati, arrivavo tra le prime 5 posizioni ma il mio obiettivo era sempre arrivare al primo posto. Dopo un anno sono riuscito a raggiungere il mio obiettivo; la prima posizione. Ero molto fiero di me stesso".


Il tuo debutto con quale società? "Inizialmente ho corso con la scuola ciclismo Fiorenzuola iniziando proprio con la mountainbike, cimentandomi sul campo di allenamento che era vicino a casa, situazione logistica che mi permetteva di allenarmi molto spesso. Poi, da quest'anno, il passaggio nel Lugagnano Off Road. Ho notato che gli allenamenti sono più duri, le gare anche, ma sono sempre pronto a dare il meglio di me nonostante le difficoltà".


Cosa significa per te praticare la mtb? Cosa ti regala questa specialità? "Significa divertirmi, imparare parti tecniche e teoriche importanti per la tua crescita, passare da momenti seri, a quei spazi di divertimento con i miei compagni di squadra, sempre graditi".


Come ti stai allenando a casa? "Seguo le indicazioni del mio allenatore Andrea Rampini facendo esercizi e soprattutto i rulli".


Cosa ti manca di più in questo momento? "Mi manca la squadra, la routine che avevo appena iniziato a instaurare tra gli allenamenti in piscina, la palestra e la mtb. Ora che sono in casa non so più come scaricare la mia energia. Purtroppo fare i rulli non dà la stessa sensazione che può dare un giro in bici tra i campi piacentini con la mia squadra".


Il percorso dove ti sei divertito di più? "Mi piace molto il percorso di Tabiano dove ogni anno correvo almeno una volta con i giovanissimi".


Rayan sei ancora molto giovane. Ma in questo periodo ti sei tolto qualche soddisfazione a livello personale? "Certamente. Quando sono arrivato secondo ad un meeting regionale".

 

Giornata deludente? "Nella mia prima gara a Campochiesa in Liguria con la mia nuova squadra purtroppo mi si è rotto il cambio e non ho terminato la gara".


Ci fai una carrellata dei migliori risultati ottenuti? "Come avevo anticipato ho vinto, nei G2 a San Giorgio. Poi a Tabiano sono arrivato quarto tra i G3, a Canneto Pavese mi sono classificato secondo quando ero G4 e a Crema sono arrivato terzo ed ero G3".


Vuoi ringraziare qualcuno in particolare? "Sicuramente mio padre che ci tiene moltissimo. Lui è sempre vicino a me sia nei momenti belli sia nei momenti difficili. Ma anche i miei allenatori sia quelli del passato che quelli attuali perché è grazie a loro che sono il ciclista che sono oggi".

 

C'è un ciclista o biker che stimi moltissimo? "Van Der Poel, perché ammiro la sua capacità nella multidisciplina che è considerata come il futuro del ciclismo".

 

Un messaggio a tutti i biker "Vorrei dire, che anche in questo periodo difficile, bisogna essere speranzosi e continuare ad allenarsi rimanendo a casa. Presto torneremo tutti alle gare, saliremo sulle nostre amatissime bici, divertendoci ancora, e facendo tanta fatica, sui nostri percorsi preferiti".

 

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