Lugagnano Off Road, la storia di Carlo Zuccolini

 

Una grande passione per la mountain bike. Lo vediamo da anni sui campi di gara; anche nel ciclocross. Ci mette sempre tanto impegno, determinato a dare il massimo per ottenere il meglio. Dopo aver ascoltato la voce di due giovani biker, abbiamo intercettato un biker, Carlo Zuccolini, che nella sua carta d’identità rimarca con orgoglio la sua classe d’appartenenza: 1968. Ma Carlo ha ancora tanta voglia di mettersi in gioco. Nato a Fiorenzuola d’Arda (PC), Zuccolini, risiede a Lugagnano Val D’Arda, professione artigiano (tecnico installatore impianti tv, reti internet).

 

Ho iniziato ad avvicinarmi allo sport come quasi tutti i giovani. Ho giocato a calcio dall'età di 10 anni fino ai 17. Poi uno stop di svariati anni, ritornando a giocare a calcio tra gli amatori. Una parentesi anche nella pallavolo facendo qualche campionato super amatoriale”.

 

 

Un altro stop. Ma, indubbiamente, Zuccolini non amava stare troppo fermo. “Siamo nel 2000 quando verso fine anno, per scherzo compro una Marin usata del team Hard Rock grazie a Domingo Copelli. L’anno successivo inizio a fare qualche giro. Mi ero posto anche un obiettivo: Lugagnano/Chiavari. Detto, fatto”.

 

Carletto s’innamora del movimento.Nel 2002 prima gara ufficiale: Gran Fondo Paola Pezzo. Da lì nasce la mia passione per le competizioni amatoriali agonistiche dalle granfondo/marathon e ultimamente le gare xc”.

 

Nella sua storia, Zuccolini, ha avuto tre team molto importanti.In questi anni ho avuto anche due esperienze esterne alla Lugagnano Off Road. La primra il 2005 e il 2007 nel team Todesco, dove ho potuto incontrare persone fantastiche da Valerio Festi al mitico Gianni Munari e anche a tanti atleti di alto livello come Zaglio, Dimitri Modesti, Federica Piccoli e tanti altri. Poi ho avuto l’esperienza con il Team Olubra di Castel S.Giovanni(PC)”.

 

Veniamo ai risultati.Subito all’inizio arrivavano buoni risultati a livello provinciale, trovando anche delle vittorie di carattere regionale. Grande soddisfazione quando vinsi la classifica finale dei circuiti Ima Scapin ed Emilia Bike Cup. Voglio rimarcare, perché per il sottoscritto è molto rilevante, il quarto posto ottenuto ai campionati italiani di Genova”.

 

C’è anche una curiosità simpatica che interessa il biker emiliano.Ho avuto anche una parentesi podistica partecipando per 3 anni consecutivi alla maratona di New York (2005-06-07): tempo migliore 3h 10 minuti”.

 

Nel 2007 la tua passione cresce per il movimento del ciclocross.Esatto. Ho iniziato questa avventura che mi ha conquistato anno dopo anno anche se purtroppo non posso allenarmi in maniera precisa per questa specialità. La adoro”.

 

Cosa significa per te praticare mtb?È un toccasana: sia fisicamente che mentalmente, mi ha fatto rinascere a livello personale”.

 

Come ti mantieni in forma?Come fanno un po' tutti: i rulli, che comunque sono il mio mezzo di allenamento nel periodo invernale”.

Ritorniamo alle gare. Il percorso che apprezzi di più?Il percorso più bello? Non è facile stabilirlo. Però posso dire che il percorso di Niardo, siamo nel bresciano, per le gare XC è al top. Per le Marathon dico Capoliveri Legend all’Isola d’Elba”.

 

La più bella soddisfazione che hai provato?Di aver terminato la mia prima gara a Lugagnano. Era il lontano 2002. Breve storia: il primo amatore passò sotto al traguardo 20 metri dopo di me non doppiandomi. Quindi io andai avanti. Dopo un paio di km mi raggiunse la scopa sulla salita più dura; “la canala”. La persona in questione disse che il giudice anche se non facevo il giro, mi metteva in classifica lo stesso. Dissi no! La volevo concludere quella gara, e così feci. In quell’occasione ho capito la mia forza mentale, e la mia determinazione. Da lì in poi iniziò un percorso anche di allenamenti decisamente più serio”.

 

Delusioni?Di delusioni particolari non ne ho. Ma semplicemente perché tutte le cose negative, sportivamente parlando, mi hanno sempre stimolato per fare e dare di più. E poi parlare di delusioni quando sei un semplice amatore e devi solo divertirti…”.

 

Il tuo idolo?Un solo nome: l’amico Marco Aurelio Fontana. Lo conosco da quando era ragazzino, e non ancora maggiorenne, veniva a fare degli stage a Fiorenzuola con l'Hard Rock. Sempre con il sorriso, molto educato. Quante volte, l’ho incontravo sui campi di gara. Quando sentivo un tocco sulla spalla, pensavo fosse lui. ”Hey Carlos! questo il mio nome d'arte quando suonavo, come va?” Fantastico. Poi ha una storia da raccontare come atleta che ti porta immancabilmente ad affermare che è stato un grande della mtb”.

 

Un messaggio che vuoi dare a tutti i biker.Dobbiamo stare a casa e soprattutto non uscire in bici. Ce la faremo”.

 

Un saluto ai tuoi compagni di squadra.Dopo questa situazione, continuate a fare mtb o sport in generale. Non mollate. Lo sport fortifica e rende maturi. Questo lo voglio dire ai ragazzi visto che sono il nostro futuro. Continuate così perché, noto che nelle gare, nelle trasferte, siete un bel gruppo grazie anche alle persone che vi seguono. Dall'allenatore Andrea Rampini, al mitico Ilario Silva. Un plauso anche ai genitori che seguono costantemente ed economicamente i propri figli. Forza Lugagnano off road e a presto”.

 

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