SC Triangolo Lariano, un pensiero per Osvaldo Villa

 

Erba (Como) - Purtroppo, alcuni giorni addietro, uno dei nostri storici sponsor (mister Diavolina) ci ha preceduto in Cielo e, soprattutto, è salito “in braccio” al Buon Dio. Ci ha lasciato, infatti, il signor Osvaldo Villagrande appassionato di ciclismo, unitamente all'amico fraterno Gianni Torriani (figlio del celeberrimo Vincenzo Torriani) e che da parecchi anni con la “loro” blasonata Diavolina ci sostenevano in qualità di sponsor.

 


Il suo, nel lungo “cammino” che abbiamo percorso insieme, non è stato solo un prezioso sostegno economico che ci ha permesso di condividere con tanti altri amici e sponsor la passione per le ruote grasse, ma è stato anche una vera condivisione di un progetto ad ampio respiro.

 

Infatti, Osvaldo Villa, ci è sempre stato vicino (fraternamente) in molteplici occasioni e lo abbiamo avuto (ospite graditissimo) accanto a noi nei momenti più importanti di convivialità; lo ricordiamo (attraverso queste poche righe di saluto e di commiato) con immenso affetto e immutata stima; non ha mancato mai di ringraziare tutto lo staff del Lariano per gli inviti ricevuti e - soprattutto - di complimentarsi con tutti noi per la bella, gioiosa, vera e sincera atmosfera familiare che ha sempre contraddistinto la grande e blasonata “famiglia” del nostro sodalizio sportivo.

 

Amava molto le montagne del Triangolo Lariano (il San Primo, i Corni di Canzo, il Moregallo, il Palanzone, il Bollettone e il Cornizzolo… tanto per ricordarne alcune tra le più famose), il Muro di Sormano e il Ghisallo (templi storici del ciclismo “stradale” mondiale) e condividendo sempre, con entusiasmo, trasporto e tanta dedizione, tutte le nostre proposte.


Osvaldo Villa, tra l’altro, ci teneva moltissimo a ricevere i nostri comunicati che - puntualmente - lo tenevano informato sulla nostra attività che proveniva dai molteplici campi gara e al di là dei risultati aveva sempre parole di elogio- Inoltre, con orgoglio, si complimentava per i molteplici titoli italiani vinti negli anni passati, ma - con altrettanto entusiasmo - ci ha sempre sostenuto (e a ragion veduta) nell’attività a favore delle categorie giovanili, fermamente convinto che lo sport è palestrae scuola di vita, è sacrificio, è impegno, è soddisfazione ed è anche profonda passione.

 

Insomma, come la sua “necessaria” Diavolina (l’accendi-fuoco ecologico per eccellenza), così la sua verve, la sua squisita e disinteressata collaborazione e soprattutto il suo legame profondo con la pratica dello sport della bicicletta sono quegli elementi - di basilare importanza - che hanno sempre tenuto accesa la “fiamma” della collaborazione, dell’amicizia, della disponibilità e della condivisione e che ci hanno permesso di apprezzarlo come uomo e come amico! Grazie Osvaldo per avere tenuto sempre accesa questa “fiamma” che ci ha consentito di raggiungere importanti traguardi sportivi e non solamente; lascia la moglie Pucci e i figli Alessandra e Sergio.

 

“Quando perdi qualcuno che ti è caro, spendi molte energie nel tentativo di reagire nella maniera giusta; ma non esiste una maniera giusta! Forse, il modo migliore per onorare la memoria di chi se n'è andato, ècontinuare a vivere!”

 

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