Protagonisti dietro le quinte: Lorenzo Di Noto Massaggiatore e Biomeccanico del Soudal Lee Cougan RT

Dalla passione per il ciclismo, alla Laurea in Scienze delle attività motorie e sportive, al lavoro in Soudal-Lee Cougan Racing Team, conosciamo Lorenzo Di Noto.

Quando si guarda una squadra si osservano gli atleti, le biciclette, i risultati, ma dietro per far funzionare tutto in perfetta sintonia ci sono anche persone che con il loro impegno e la loro professionalità sono fondamentali per non lasciare al caso nessun dettaglio. Questa volta però cambia il punto di analisi: non più i corridori, ma coloro che contribuiscono ai loro successi, persone che vivono l'intera stagione di Soudal Lee Cougan Racing Team ad aggiustare biciclette, tonificare muscoli e assistere i corridori in gara, Lorenzo Di Noto è uno di questi.

 

Ciao Lorenzo, parlaci di te.

Sono nato a Firenze e vivo a Prato, ho sempre avuto la passione per lo sport e dall'adolescenza ho cominciato ad amare gli sport di endurance, in particolare il ciclismo. Questa passione mi ha permesso di scegliere un percorso formativo universitario in scienze motorie e cosi, conclusa l'università ho deciso, nel 2015, di aprire il mio centro di preparazione e laboratorio biomeccanico LDN a Montemurlo, entrando a far parte dal 2016 del team professionistico Soudal-Lee Cougan.

 

Lorenzo Di Noto delle staff di Soudal-Lee Cougan

 

Come e quando hai iniziato a collaborare con il team?

Cinque anni fa Stefano Gonzi venne in studio da me perché aveva deciso di fare l'Alpentour e per questa trasferta cercava un massaggiatore sportivo. Seppur la mia attività era ed è tutt'altra, sono preparatore atletico, allenatore e biomeccanico, per una coincidenza, all'epoca avevo appena concluso un corso di massaggio sportivo che frequentai assieme alla mia ragazza.  Stefano capitò proprio in quel periodo e insieme si decise di provare alla Piazza a Piazza di fare un messaggio a Daniele Mensi e a Cristian Cominelli, un mese prima dell'Alpen Tour.  Entrambi gli atleti valutarono bene i miei trattamenti e da allora ho sempre fatto parte della squadra.

 

Come si sviluppa il tuo lavoro nel corso del week end di gara?

La mia attività principale in trasferta è quella della fase di massaggio dei corridori, ma ci sono anche una serie di attività di contorno, come preparare gli integratori, le borracce e i gel che poi ai rifornimenti passiamo ai corridori. Sia durante gli allenamenti pre gara che in gara cerco sempre di rispondere alle esigenze dei ragazzi, la sera della vigilia di una corsa passo nelle loro camere e chiedo quello che vogliono ai ristori, cerco di seguirli anche per le loro cose: gli indumenti, la mantellina, gli occhiali di scorta, le scarpe che preparo negli zaini di ogni corridore e che porto con me per averli pronti in ogni momento della gara.


Supporti la squadra anche con i test biomeccanici di posizionamento in bici?

Il mio lavoro si svolge a stretto contatto e con continua collaborazione e dialogo con gli atleti del team sin dai primi momenti della stagione. Tutto è iniziato al termine del primo anno, quando Martino Tronconi che allora faceva parte della squadra, conoscendo della mia attività professionale di biomeccanico in vista del suo passaggio sul strada, decise di venire da me per una valutazione biomeccanica. Si trovò molto bene e ne parlò con Mensi che incuriosito mi chiese a sua volta una valutazione. Daniele fino ad allora si era sempre messo in sella da solo, ma in dicembre all'arrivo delle nuove biciclette venne da me, ero solo agli inizi e avevo anche un pò di timore, ma la cosa buffa è che mi resi conto che c'erano alcune cose che non andavano.


Spiegai a Daniele il mio punto di vista e provai a modificare la sua posizione abituale che ricordo variò abbastanza, questa differenza lasciò entrambi perplessi, ma una volta verificata in bicicletta lui si trovò subito bene e così da allora abbiamo solo cercato di affinare i dettagli. Avendo delle proporzioni corporee particolari ed una pedalata piuttosto singolare, siamo riusciti ad ottimizzare al meglio le sue caratteristiche, permettendogli di scaricare al meglio tutta la propria potenza. Questa cosa ha ripagato perché lui si è trovato molto bene e da allora ha sempre mantenuto queste misure.

 

Lorenzo Di Noto e Daniele Mensi in una pausa del test di valutazione biomeccanica

 

Ripeti ogni anno queste valutazioni per tutti gli atleti o vengono rivolte solo ai nuovi arrivati?

Ad inizio anno tutti i corridori vengono da me per fare la biomeccanica e cercare di trovare la posizione più adatta, di conseguenza scegliamo la taglia di telaio giusto e i componenti.  Ovviamente per i nuovi arrivati partiamo da zero per ricercare gli assetti biomeccanici più redditizi, mentre per i corridori che vengono confermati cerchiamo di raffinare le loro posizioni in funzione dei mezzi che da un anno all'altro possono variare, o magari del fornitore della sella, dell'attacco manubrio o del reggisella, cercando di adattarci al meglio a quelli che sono i nuovi componenti.


Soudal-Lee Cougan, una realtà concreta nella mountain bike, come è viverla da dentro?

Ci sarebbero tante cose da dire ma anche poche cose da spiegare perché è chiaro a tutti che nell'ambiente in tanti ci invidiano per la famiglia che siamo.  Siamo molto affiatati e confidenziali, ormai ci conosciamo tutti veramente bene e siamo diventati molto amici, a volte affrontiamo anche argomenti piuttosto personali della vita privata, le nostre moglie o ragazze a loro volta sono diventate amiche.


Abbiamo passato molti momenti belli tutti insieme da alcune trasferte particolari, al matrimonio di Mensi, insomma ci troviamo spesso tutti insieme e secondo me è una cosa bellissima perché non fa parte solo del lavoro. Questo è merito di Stefano Gonzi che ci permette di essere tranquilli e di goderci poi anche dei momenti di lavoro insieme, in questo lui ha una dote, riesce ad essere autorevole, diciamo ad essere il Boss, e ciò nonostante metterti sempre a tuo agio, questo aspetto ha sempre dato un bel tocco positivo alla squadra.

 

 

C'è qualche altro valore aggiunto?

Non posso fare altro che ringraziare Stefano per essersi fidato delle mie competenze e della possibilità di fare parte di questa realtà in cui ho potuto conoscere certe persone che hanno veramente tanta esperienza.  Per me fa parte di una crescita personale stare con loro e parlare anche di argomenti che magari non sembrano molto importanti.  Secondo me comunque quando fai parte di una squadra del genere e ne fai parte in questo modo, è una gran fortuna perché riesci avere delle cose che dal di fuori non si possono percepire.

Altre News