Capoliveri Legend Cup in chiaroscuro per SOUDAL-LEE COUGAN Racing Team

Nessuno nella top ten, due ritiri, ma anche due ottimi risultati e buoni segnali in una gara che ha visto al via tutti i migliori specialisti delle lunghe distanze.

Non è stata la giornata di SOUDAL-LEE COUGAN Racing Team alla Capoliveri Legend Cup (75 Km e 2.700 metri di dislivello), ma nonostante tutto, la seconda gara italiana delle UCI Marathon Series, non è stata così avara di spunti per la formazione toscana.

Per la prima volta quest'anno nessuno nella top ten e, dopo nove gare un doppio ritiro, due segnali di una giornata sotto le aspettative che invece ha confermato l'affidabilità della squadra in una gara che ha visto al via tutti i migliori specialisti delle lunghe distanze.

 

"La stagione è lunga e capitano anche giornate in chiaro scuro" - ha dichiarato il manager Stefano Gonzi - "Questa, all'apparenza sembrerebbe una di quelle, ma guardando al concreto ci fa pensare che anche in questo confronto con il meglio del panorama internazionale non siano mancate le soddisfazioni"

 

Le soddisfazioni a cui si riferisce Stefano Gonzi sono il 12° posto di Luca Ronchi e il 13° di Daniele Mensi.    Autore di un buon recupero nel finale, il 28enne di Stresa a fine gare era molto contento di aver fatto meglio del 2016 e della sua crescita di risultati nelle gare UCI, che gliLuca Ronchi, 12° alla Capoliveri Legend Cupdanno grande fiducia per i prossimi appuntamenti.


Un'altra notizia bella per il manager di SOUDAL-LEE COUGAN Racing Team è il recupero di Daniele Mensi che dopo 20 giorni senza corse, ha risolto il fastidioso problema alla schiena che lo ha perseguitato per tutto il mese di aprile.  Secondo assoluto lo scorso anno, Daniele, ha fatto una prima parte di gara in attesa e poi, con Tony Longo è rientrato nel gruppo dei primi rimanendoci fino ai -20, quando il ceco Kristian Hynek ha forzato il ritmo e deciso la gara.

 

"Sono contento di aver risolto il problema con la schiena e questa è la notizia più bella.  Ora posso guardare avanti con fiducia ai prossimi appuntamenti, sicuramente è stata una gara che mi da morale.  Sono stato a lungo nel gruppo di testa, sapendo che necessariamente nel finale dovevo adottare una condotta di gara guardinga perché non ho ancora il ritmo per competere con i migliori atleti del lotto", ha detto Mensi.

 

Ha forzato subito all'inizio invece Giovanni Chiaiese che ha scollinato al primo GPM della Garitta con i migliori, poi ha imposto alla sua gara un ritmo regolare, con gli occhi rivolti sempre sul suo SRM PC8.  Una condotta di gara che ha pagato e che ha regalato al corridore campano la 31ª posizione assoluta, soddisfatto della sua prestazione, migliore di quella del 2016, ma soprattutto entusiasta del comportamento della sua Lee Cougan Rampage Air che si è rivelata una vera arma su un percorso tecnico come quello dell'Isola d'Elba.


Le conseguenze di una brutta caduta in allenamento il giovedì, mentre provava il percorso di gara, ha costretto al ritiro Cristian Cominelli, molto dispiaciuto per aver rinunciato ad una gara in cui era arrivato in perfette condizioni e in cui ambiva ad un grosso risultato.  Fino a metà gara Cristian ha stretto i denti ed è rimasto nel primo gruppo, ma purtroppo non è bastato e ha dovuto alzare bianca.  Ai box anche Stefano Valdrighi, che nonostante non si sentisse bene fin dal mattino, ha voluto comunque provare a gareggiare, ma si è dovuto arrendere, ha provato a non mollare, ma non è bastato.

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