Lissone MTB, intervista al grande ex Riccardo Milesi

Campioni di oggi, campioni di ieri. Il Lissone Mtb è una delle società amatoriali più vittoriose in ambito nazionale. Fatti, risultati e traguardi raccontati anche alla festa del trentennale vernissage che si è tenuta questo inverno. In questo periodo di “stop forzato”, ci piace, noi del Lissone Mtb, raccontare quelle storie, quei successi, quei traguardi, che hanno fatto grande la società Lissone, e che hanno evidenziato il valore, ed il potenziale, di molti nostri biker.

 

Uno di questi è Riccardo Milesi atleta nato a San Giovanni Bianco (BG) il 23/06/1971, residente a Roncobello in Alta Valle Brembana professione di tagliatore di diamanti industriali. Raccontiamo la storia di Riccardo. "Incuriosito e attratto da una gara Udace, che la proloco del mio paese organizzava. Così ho iniziato ad andare in mtb. Per due anni spettatore alle gare poi come concorrente tesserato con il team Polti diretto da Claudio Oprandi. Avevo comprato un rampichino Olimpia, da poco tempo era iniziato l'era dell'alluminio e delle tubazioni overzise chiaramente con forcella rigida".

 

Il racconto prosegue. "Dopo un tentativo andato male, l'anno seguente 2005 troviamo l'accordo e finalmente mi trovo ad essere atleta del Lissone Mtb. Venivo da un impegno in una squadra dove noi atleti eravamo liberi di decidere come e quando correre, quindi la prima differenza l'ho provata ancora prima di iniziare la stagione agonistica, quando in tardo autunno avevamo già stabilito una bozza di calendario. Tutto pianificato e stabilito: ruoli, compiti, calendario e contratto. Quasi credo come un team professionistico. Per ben sette stagioni ho vestito orgogliosamente la maglia del team brianzolo".

 

 

Cosa ha significato per te correre con il Lissone Mtb? "La mia fortuna è stata quella che la mia maturazione atletica è combaciata proprio quando mi sono trovato con chi mi ha dato la tranquillità per correre, i mezzi adeguati e le giuste motivazioni. Quando tutti questi fattori si uniscono allora ci sono le possibilità di raggiungere e dare il massimo. Questo mi è successo più volte nel corso della mia permanenza nel Lissone mtb. Quindi ecco che sono arrivati risultati e giornate che ricordo con piacere ancora adesso".

 

Raccontaci quelle emozioni. "Le vittorie ai mondiali amatori 2007, 2008 e alcune maglie tricolori nei campionati italiani Marathon dove non sfiguravo neppure nella categoria assoluta e infine il terzo posto assoluto alla Hero 2010. Una carriera fantastica Riccardo. Tante ed importanti soddisfazioni personali. Da rimarcare la stagione 2008. Campione del mondo, campione italiano, vincitore Internazionali d’Italia".

 

Ma c’è stata anche quella giornata che vorresti dimenticare? "Per mia natura cerco di esaltare il buono e quindi alla domanda rispondo che ho dimenticato".

 

Tre aggettivi per descrivere quei momenti trascorsi con il Lissone Mtb? "Per la mia esperienza che ho vissuto posso senz'altro dire accogliente, premuroso, riconoscente".

 

Una persona che ti ha aiutato molto nella tua carriera? "Non c'è solamente una persona che mi ha aiutato. Prendo l'occasione per ringraziare tutte quelle persone che nei limiti delle proprie possibilità, tanto o poco, in modo disinteressato dedicano il loro tempo a promuovere lo sport ad ogni livello. Ne ho incontrate molte e tante ce ne sono. Un grazie sincero va a loro".

 

Una cosa che avresti voluto fare, o vincere, e che non sei riuscito a fare o realizzare? "Non ho avuto particolari sogni o progetti personali che poi mi hanno portato a una delusione o fallimento. Unico mio rammarico è non essere stato capace o credere di crescere con un gruppo di bambini che praticassero questo meraviglioso sport nel mio paese".

 

Quando hai smesso di correre e per quale motivo? "Nel 2013 con la maglia del team Valcavallina. Ho deciso di concludere e di lasciare le gare. Vedevo che sottraevo troppo tempo ai miei bimbi per dedicarlo agli allenamenti. Oltretutto il lavoro mi prendeva già più tempo di quello che volevo. Non è stato facile ma il taglio è stato netto e senza ripensamenti".

 

Vai ancora in mtb? "Certamente la passione per questo mezzo è rimasta. Così come la voglia di muovermi in velocità su qualsiasi tipo di terreno. Per questo nella bella stagione mi piace ancora pedalare su sentieri e l'inverno praticare lo sci alpinismo".

 

Un messaggio che vorresti dare in questo momento difficile? "La mia terra è stata duramente colpita da questa pandemia. Le notizie che si susseguono mi lasciano quasi rintontito e incapace di fare progetti a breve scadenza. Credo quindi che per chi non ha avuto in famiglia o tra i propri cari una perdita, si può considerare fortunato e da questo pensare che tutto questo un giorno sarà un brutto ricordo. Magari noi che siamo stati o voi che siete tuttora atleti riusciremo a trovare dei modi più efficaci per reagire a questo problema. Ognuno a modo suo".

 

Ciao Riccardo e grazie. Grande biker e bella persona. Un grazie dal Lissone mtb.

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