Lissone MTB, intervista ad Alessandro Maiuolo

Il 20 aprile ha compiuto 39 anni. Avrebbe voluto festeggiare il suo compleanno, anche con gli amici ed i compagni di squadra del Lissone Mtb. Purtroppo, non sarà così. Ma, lui, Alessandro Maiuolo, promette che appena si ritornerà alla normalità, metterà in atto quel piccolo (ma importante) gesto di pagare da bere. "Lo farò sicuramente anche perché significherebbe che saremo tutti vicini e potremo ritornare a scherzare e pedalare". Nato a Cuggiono (MI), classe 1991, residente ad Inveruno (MI), professione operaio metalmeccanico, Maiuolo è uno di quei biker arrivato alle gare della FCI troppo tardi, ma che in poco tempo, ha fatto capire di che pasta è fatto.


Proviamo a conoscerlo. "Da giovane giocavo a calcio nella squadra di paese. Poi nell'età adolescenziale ho smesso di fare sport. Nel 2008 mi sono avvicinato alla mtb, così per caso, tramite un amico, e così ho iniziato a partecipare a qualche gara di paese. Da lì in poi è nata una forte passione per questa specialità".


Raccontaci bene come ti sei avvicinato alla mtb. "Io ed un amico avevamo acquistato due mtb da Cicli Battistella. Esclusivamente per fare giri turistici nei fine settimana. Percorsi nella valle del Ticino. Grazie ad Enzo Battistella ho conosciuto Carmelo Cerutto, che mi ha insegnato a correre e mi sono tesserato per la società".


Maiuolo entra poi in casa Lissone. Ottiene subito grandi consensi, ed importanti risultati. "Quando ero al Cicli Battistella, tesserato ACSI, avevo vinto l'Italiano XC e Marathon; il regionale, l'europeo e vari circuiti. Nel team Lissone ho vinto il Trek Zerowind nel 2018 e 2019, la Coppa Lombardia nel 2018, il regionale Marathon 2019, podio all'italiano marathon nel 2018 al Sestriere".

 

La giornata che ricordi con maggior orgoglio ed entusiasmo? "Il terzo posto all'italiano marathon all'Assietta Legend. Giornata fantastica".


La peggiore? "La GF da Piazza a Piazza a Prato, dove ho avuto un grave infortunio al ginocchio, situazione che mi ha compromesso gran parte della stagione 2019".


Da quanti anni sei in Lissone mtb ed un tuo giudizio sul team. "Questo sarebbe il terzo anno. Sono arrivato grazie a Fabio Montanari. In Lissone Mtb sono a casa, è la mia seconda famiglia. Mi sento bene. La dirigenza mi ha accolto come uno di loro: sin da subito. Mi sento parte di loro, e devo dire, che tutto questo mi manca moltissimo".

 

Il percorso che ami di più. "Basta che siano lunghi e con tanta salita".

 

Come ti mantieni in forma in questo periodo? "Prima dell’emergenza, abitando in pianura, mi spostavo spesso sul Lago Maggiore per allenarmi in salita e su percorsi di mtb. Adesso faccio un po' quello che fanno tutti".


Una cosa che avresti voluto fare in ambito sportivo e nella tua vita quotidiana? "Iniziare a praticare il ciclismo da giovane".

 

Il tuo sogno nel cassetto in ambito sportivo? "Il mio sogno rimane sempre conquistare il tricolore Marathon".

 

Un tuo pregio, un tuo difetto? "Che non mi sono mai montato la testa, consapevole che non sono migliore di nessuno. Difetto? Forse di essere una persona di poche parole e riesco molte volte di isolarmi. È il mio carattere".

 

Veniamo alla tua bici. "Penso che la Trek Supercaliber, che ci ha fornito Cicli Conti, sia la bici adatta per il genere di gare che pratichiamo. Una vera bici da Marathon. Ho avuto modo di testarla bene sui miei abituali sentieri, e posso dire, che in salita è rigida come una Front. Nelle salite più tecniche, aprendo l’ammortizzatore, si riesce a superare tutte le più difficili asperità. In discesa, invece, è una Full a tutti gli effetti. Il feeling con questa bici l’ho avuto subito sin dalla prima uscita. Ora non resta che farla andare più forte, ovviamente in gara".

 

Alessandro vuoi mandare un saluto ai tuoi compagni di squadra? "Certamente! Ragazzi spero di rivedervi sui campi di gara il primo possibile. Mi manca tutto ma sono fiducioso. Come lo spirito che si vive in casa Lissone Mtb".

 

Altre News