TEAM TODESCO:GIOVANI RIDERS CRESCONO.

Michele Menegatti ha solo 19 anni e una grande passione per la bici. Per la mountain bike. E gli piacciono soprattutto le gare di enduro. Da tre anni fa parte del gruppo Todesco ed è seguito da vicino da uno che di ciclismo fuoristrada se ne intende, uno che sulle due ruote grasse le ha provate tutte: Dimitri Modesti.

 

È stato proprio un bravo maestro Dimitri, e Michele è stato proprio un bravo allievo. La sua è stata una crescita costante, fino ad arrivare a vincere la sua prima competizione, nella classifica assoluta: la sesta edizione della E ben sa ghe enduro, che si è svolta a Lugo di Grezzana.

 

"È stato bellissimo - racconta Michele -. Ero emozionato. Vincere in casa è davvero una bella soddisfazione." A Lugo Michele, che vive a Quinzano e frequenta il primo anno di ingegneria gestionale, è riuscito a passare anche davanti al suo maestro, il forte Dimitri, e a un altro compagno di squadra, Michele Stanzial. Un podio tutto Todesco dunque.

 


"Pur non togliendo nulla alla gara di Lugo - continua Michele - devo però dire che fino ad ora la manifestazione in cui ho avuto più soddisfazione è stata quella di domenica scorsa a San Remo. Era una tappa del circuito Superenduro e mi sono classificato molto lontano dal podio, 42esimo assoluto e nono di categoria, ma in una gara così dura e così importante, aver tagliato il traguardo nei primi dieci è motivo di grande appagamento. Evidentemente il lavoro fatto quest'inverno insieme al "mio guru", Dimitri, sta portando i suoi frutti."

 

Michele è proprio uno sportivo, oltre alla bici pratica infatti anche sci e wind surf. "Il mio papà è un appassionato di ciclismo e ha trasmesso la passione anche a me. Prima di approdare in casa Todesco, ho praticato per otto anni il bmx." Michele ha alcuni obiettivi di stagione. "Vorrei far bene al campionato regionale enduro che si svolgerà domenica prossima a Lamon, vorrei portare a termine tutte le tappe del Superenduro e poi via, a Finale Ligure, per il mondiale."


Il giovane rider sa che il suo impegno e la sua determinazione sono fondamentali per far bene, ma non dimentica chi lo aiuta ogni giorno. "Dedico queste mie prime "vittorie" personali a Dimitri -conclude - perché è sicuramente merito suo se riesco a migliorare in bici. Ma anche a mia mamma Luisa e a mio papà Claudio, che mi sono vicini, mi supportano nelle trasferte e nella mia passione, mi hanno trasmesso la voglia di far bene e mi prendono tutto ciò che mi serve per lo sport e per lo studio. Grazie di cuore."

 

 

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