TEAM TODESCO. GIANLUCA BARILANI UN TIPO DI POCHE PAROLE, MA TANTI FATTI.

Gianluca Barilani, anno dopo anno, stagione dopo stagione, è diventato una colonna portante del Team Todesco, come atleta, come segretario e come vicepresidente. Insomma un punto di riferimento indispensabile, da tutti i punti di vista. Architetto, vive a Desenzano, dove svolge la sua professione, ma dal punto di vista sportivo è un atleta veronese a tutti gli effetti.


"Da giovane giocavo un po' a calcio - racconta - ma una volta distrutti i menischi mi hanno consigliato di fare ciclismo come riabilitazione. Così sono salito sulla bici da strada. Facevo giri lunghissimi, tantissimi chilometri ogni anno." Poi è arrivata la svolta: l'arrivo alla mountain bike.

 

Gianluca Barilani


"Mio fratello mi ha suggerito l'acquisto di un telaio Specialized e di un cambio, venduti a un prezzo vantaggioso. Li ho presi. Poi abbiamo recuperato il resto dei pezzi e quella è stata la mia prima bici fuoristrada." È iniziata così la sua passione per le ruote grasse e l'iscrizione in una squadra di Peschiera. "La mia prima gara è stata nel 1996: la prima edizione di Lessinia Legend. Quella che partiva da piazza Bra. Ho portato a termine il percorso corto, perché al bivio della scelta pioveva così tanto che non me la sono sentita di rimanere in sella ancora tante ore."

 

Poi, nel 2002, il cambio di società e l'arrivo al Team Todesco. Inizialmente la sua scelta è stata fatta più per la marca della bici che per altro. Gianluca infatti non ha mai lasciato la Specialized e mentre ne parla ricorda con precisione i vari modelli e i particolari che le hanno contraddistinte.

 

Nel tempo però a legare Gianluca al Team Todesco, è subentrato soprattutto l'aspetto umano. Il rapporto di amicizia nato con i compagni e con il presidente Valerio Festi, si è rafforzato, al punto che proprio Valerio, capito il potenziale del suo atleta, non ha esitato a farlo diventare il suo segretario di fiducia e poi anche il suo vice, che lo sostituisce ogni volta che, per motivi di lavoro, non può essere presente alle cerimonie ufficiali di premiazione.

 

Valerio, così come gli altri atleti del team, si fidano ciecamente di lui. Nel tempo si è fatto conoscere bene: è un tipo di poche parole e tanti fatti. Si occupa della maggior parte delle pratiche burocratiche e amministrative del team, cioè di tutto ciò che è più noioso, ma indispensabile. Questa attività lo impegna molto, ma non per questo trascura la parte sportiva.


Dopo un inizio con le marathon, la piacevole sorpresa del cross country. "Perché lo preferisco?" Gianluca ci pensa un po' su, e poi risponde: "Perché mi diverte di più." E non sceglie i cross country semplici, predilige le gare impegnative, quelle competizioni che assegnano punti Top class. Anche se si svolgono in luoghi lontani. "Guardo il calendario della federazione. Vedo le gare e poi controllo dove si trovano. Se il tempo di percorrenza per arrivarci è sotto le tre ore di auto, vado in giornata, se oltre, mi sposto il giorno prima."


Non gli dispiace muoversi da solo. "Poi là trovo tanta gente che conosco - racconta -. Ormai dopo tanti anni nel giro della mountain bike ci conosciamo un po' tutti." E proprio grazie ai punti delle Top class, dove si classifica quasi sempre nei primi cinque di categoria, Gianluca ha la possibilità di partecipare ai campionati italiani partendo in prima fila. Ormai ha preso parte a ben sette edizione degli italiani cross country e due eliminator, a cinque mondiali e un europeo.


Pur potendo vantare una carriera importante, Gianluca, proprio per il suo carattere umile ed equilibrato, non si sbilancia mai e parla di sé e dei suoi risultati solo a domanda diretta, per non essere sgarbato. A chi non lo conosce può sembrare introverso e chiuso.

 

Solo dopo che hai avuto l'opportunità di frequentarlo un po', lo puoi apprezzare veramente e i due aggettivi cambiano e diventano: rispettoso e riservato. Una bella persona insomma, che mai si lascia andare a comportamenti o discorsi inopportuni e raramente elargisce i suoi sorrisi spontanei, ma quando te ne regala uno, ti fa sentire immediatamente bene, perché sai che è un sorriso sincero.

 

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