La Thuile fa sul serio, la pista di downhill è già pronta per il debutto della località valdostana nella Coppa del Mondo 2025, alcuni dei rider più forti al mondo hanno già effettuato le prime ricognizioni sulla nuova pista che mancava a La Thuile.
I trail builders di La Thuile hanno voluto raggiungere il compimento della pista prima dell'inizio dell'inverno con l'obiettivo di avere tutto pronto per la prima volta in Coppa del Mondo, a luglio 2025.
Il percorso è un mix di sezioni lavorate e tratti naturali con passaggi come Shanghai, una serie di curve spondate artificiali su un tratto molto ripido e il road gap, un salto da 13,5 metri con stacco da 5,5 metri di altezza. La partenza avviene dalla stazione di arrivo della Telecabina DMC.
CARATTERISTICHE
La pista si estende per 2.9 chilometri con un dislivello negativo di 685 metri, la prima sezione della discesa è veloce con pendenza moderata e grandi salti, la parte che segue invece si contraddistingue per pendenze molto più ripide e tratti di radici che si alternano a contropendenze.
La parte finale conduce alla base da cui partono gli impianti di risalita ed è in comune con il percorso dell'enduro.
5 RUN DI TEST
A testare per la prima volta la traccia sono stati rider del calibro di Loic Bruni, Loris Vergier e Mylann Falquet, alcune delle figure più titolate della downhill mondiale. I primi feedback dei rider sono arrivati dopo 5 prove sulla traccia, un track walk insieme a Trail Works che ha collaborato alla costruzione del tracciato ed Enrico Martello che ha seguito sin dall'inizio i lavori: "Abbiamo iniziato a lavorare sul campo da giugno e ora, con la pista quasi ultimata, è giunto il momento di far girare le prime ruote e capire le sensazioni di guida."
Per i tre rider l'avvicinamento è stato progressivo con prove delle singole strutture e poi ricerca della velocità e infine della consequenzialità di tutti i settori, il tutto ancora su un terreno praticamente vergine.
Il commento di Loic Bruni al quale sembra piacere particolarmente questo tracciato: "Non capita tutti i giorni di girare e lavorare su una pista appena tracciata, con terreno vergine e con strutture e salti da aprire per la prima volta. È emozionante, siamo dei privilegiati. Vogliamo cercare di mettere in campo tutta la nostra esperienza e sensibilità affinché la pista si presenti già al suo debutto nelle migliori condizioni possibili".
Per Vergier la ricognizione è stata importante anche per capire come si evolverà nel tempo, con radici e sassi che verranno fuori discesa dopo discesa rendendo ancora più tecnica la pista.
A novembre proseguiranno i test con un pool di atlete, Veronica Widmann, Eleonora Farina e Myriam Nicole, che potranno offrire anche i loro feedback ai tracciatori e trail builder.