La prima gara nell'era COVID-19. Samuele Porro ci spiega cosa è cambiato

Le linee Guida per la gestione di una gara ciclistica durante l'emergenza sanitaria causata da Covid-19 le hanno lette in tanti. La logistica degli eventi deve essere suddivisa in tre zone: bianca, verde e rossa però questo era tutto sulla carta, solo domenica 20 luglio per la prima volta le disposizioni della FCI sono state messe in pratica ed è successo al Warm Up - Extra Giro che si è corso a Riolo Terme (RA).

 

 

Noi ne abbiamo approfittato per chiedere ad un top rider presente di Romagna di spiegarci cosa di diverso dal solito ha dovuto fare o cosa non ha potuto fare. La scelta è caduta sul campione italiano marathon Samuele Porro che prontamente ci ha ragguagliato su quanto è successo domenica a Riolo.

 

 

"C'è stato un rapido check pre partenza (prima del riscaldamento) con controllo temperatura, firma dell'autocertificazione che non abbiamo contratto il coronavirus e ci hanno consegnato il braccialetto". Il tutto si è svolto nella zona bianca, sotto un gazebo, sia i corridori che gli addetti portavano la mascherina.


E nella zona gialla? "L'ingresso in griglia con chiamata normale ma con la verifica del braccialetto. Le griglie erano formate da 4 e non da 8 bikers, distanziati."


E durante la corsa?  "Gara identica al solito, rifornimenti dal team e tavolo con bottigliette (che non vengono "passate") sigillate".


Cosa hai notato di diverso dopo aver tagliato il traguardo? "In zona premiazioni i corridori erano distanziati, non c'erano pasta party e ristori fine gara. La doccia siamo andati a farla nell'albergo".

 

 

Photo Archivio ©Michele Mondini

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