LORENZA MENAPACE TROVA IL SUO EVEREST NELLA SALITA DIETRO CASA

In tanti ci stanno provando, in pochi lo realizzano, stiamo parlando dell’Everesting. Pochi giorni fa, in sordina, anche la trentina ha conquistato la challenge che porta a scalare 8.848 metri su un’unica salita ripetuta più volte.

In questa stagione bislacca gran parte dei corridori sta cercando sfide alternative per tenersi impegnato non tanto fisicamente, quanto mentalmente, andare oltre per tenere la mente pronta a superare i propri limiti. Cosa che normalmente si fa in gara, ma che senza gare non si può fare.

 


Per questo secondo noi ha avuto grande successo la moda dell'Everesting, ovvero prendere una salita e ripeterla 10, 100, 1000 volte fino a raggiungere i fatidici 8.848 metri di dislivello, ovvero l'esatta altezza dell'Everest (o Chomolungma in Tibetano), la montagna più alta del mondo.


Vi abbiamo raccontato il Simil-everesting di Juri Ragnoli, l'everesting off-road di Nicolas Samparisi, ma ancora non vi avevamo raccontato di un Everesting al femminile. Ci ha pensato Lorenza Menapace che sulla sua salita "di casa" ha portato a termine il suo Everesting in sella alla sua Titici Flexy Road.

 

 

Abbiamo chiesto perché ha deciso di realizzare e com'è andata la sua impresa: "Questa è una stagione anomala, nella quale tutte le manifestazioni sportive sono state da prima rinviate e poi annullate. Una stagione nella quale abbiamo vissuto una infinità di giorni rinchiusi cercando di mantenere attivo il nostro spirito sportivo, ridotti a guardare fuori dalla finestra di casa (sono fortunata) le nostre amate montagne senza poterle vivere.

 


Per tutte questi motivi, ma soprattutto per l'esigenza di conquistare il mio Everest personale (sono convinta ognuno abbia il proprio) ho deciso di scalare il mio Everest nella salita accanto a casa mia. Una salita che sa di "caldo" in Valle, di pino a metà e di fieno in cima, una salita che all'inizio ti protegge dal sole con i suoi abeti ed i suoi pini, una salita che poi si apre facendoti vedere il Sasso Rosso e l'inizio del mio amato Brenta, poi l'odore del legno dei masi e della gente che sistema la legna, ed infine la cima la chiesa di San Valentino. 1,2,3,.....20 risalite!


Ho preso sole, afa, sole, pioggia, afa, sole, pioggia....fisicamente devastante e soprattutto la decisione di fare questo tutta sola, senza che qualcuno pedalasse con me. IO. Solamente IO, mi sono conquistata 9000 metri e poco più in circa 230 km circa, il mio Everesting, anzi il mio Everest
!"

 

Foto: Thomas Martini

 

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