IL MONDIALE DI SAM GAZE FINISCE ALL'OSPEDALE

Il mondiale di mountain bike corso domenica verrà certamente ricordato come il decimo titolo di un atleta infinito come Nino Schurter ma dietro alla vittoria c'è un dramma. Sam Gaze, il campione del mondo di short track, titolo conquistato venerdì scorso, sembrava essere tornato ai suoi livelli, quelli con cui aveva battuto Schurter in uno sprint, invece è tutto da rifare, un nuovo infortunio lo terrà lontano dalle gare

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BRUTTA CADUTA DURANTE IL SECONDO GIRO

Per Gaze proprio non ci voleva quello che è successo ieri, una caduta al secondo giro quando era in piena bagarre per agguantare la testa della corsa lo ha tagliato completamente fuori dai giochi. Quella dei salti doppi non sembrava una delle parti più tecniche ma se presi ad alte velocità come siamo sicurissimi stessero andando, basta un piccolissimo sbilanciamento in fase di volo e il rischio di cadere è altissimo.

Dalle riprese si è visto Gaze che in aria era tutto caricato sull'anteriore, atterrando completamente fuori asse ha impattato forte su una superficie dura come quella dell'atterraggio di un salto.

Photo ©EGO Promotion

CLAVICOLA E COSTOLE ROTTE

La caduta al 26enne neozelandese è costata moltissimo, oltre al ritiro in una delle primissime fasi di gara anche brutte fratture. Sul suo profilo Instagram ha scritto quali sono state le conseguenze di quella caduta: clavicola fratturata e alcune costole. Per Gaze che sembrava essere ritornato quello dei tempi migliori, sarà necessario un nuovo periodo di stop come ha già dovuto affrontare negli ultimi due anni, l'ultimo intervento chirurgico risale proprio a un paio di mesi fa, quando Gaze si è dovuto sottoporre a un'operazione al ginocchio.

Quello che si prospetta per il campione del mondo di short track è un nuovo sfortunatissimo periodo di stop lontano dalle gare.

ECCO LE SUE DICHIARAZIONI

Su Instagram dopo la gara il neozelandese ha pubblicato una foto del suo post caduta e questo è stato il suo commento: «Non so cosa dire, avevo le gambe per combattere. Forse era ancora troppo presto per dirlo, ma sapevo che stavo correndo per il titolo mondiale. Purtroppo un piccolo errore mi ha lasciato con una clavicola e costole rotte. Alpecin Deceuninck, lo staff della gara e i miei cari meritavano di più, a dire il vero meritavo di più. Tornerò, di nuovo.»