Rivedremo Jenny Rissveds a Albstadt

Venerdì 7 maggio a Albstadt rivedremo sui campi gara Jenny Rissveds, la 26enne di Falun, vincitrice delle Olimpiadi di Rio de Janeiro 2016. Successo che era costato carissimo alle mente della svedese, colpita dalla depressione per lo stress. Dopo un primo tentativo nel 2018, nel 2019 era tornata sui campi gara facendo intravedere che il talento c'è ancora.

 

Jenny Rissveds a Vallnord

 

Dopo il quinto posto a Vallnord disse: "Non riesco a smettere di piangere... non ci posso credere... la fiducia in me era sparita... fino ad ora... ci sono stati momenti in cui nemmeno riuscivo ad immaginare di poter tornare in gara."

 

Jenny Rissveds in Svezia

 

Partirà nello short track grazie ai punti accumulati in quel periodo e grazie al fatto che l'UCI ha deciso che per Albstadt, vista l'emergenza sanitaria che ha condizionato l'annata 2020, non va considerato l'attuale ranking ma quello vecchio, aggiornato a marzo 2020, più i risultati delle due prove di CDM corse a Nove Mesto e il mondiale di Leogang.

 

Se fosse stato utilizzato l'attuale punteggio, dove è 133esima, non avrebbe avuto il diritto di essere inserita tra le 40 che parteciperanno alla prova XCC. Jenny Rissveds quest'anno non sarà sola, in Germania sarà affiancata dall'americana Kelsey Urban, l'anno scorso campionessa statunitense Under 23. 

 

Jenny Rissveds in Svezia

 

Come Jenny anche Kelsey è una Ambassador di Outride, un'associazione che lavora con le scuole per spingere i bambini a essere attivi e utilizzare la bicicletta come un'opportunità per muoversi, connettersi con gli altri e fare gruppo attraverso il gioco. La squadra di Rissveds e Urban si chiama Team31, quello fondato da Jenny e che, come obiettivo, ha la salvaguardare l'articolo 31 della "Convenzione ONU dei diritti dell'infanzia", che afferma il diritto al riposo e al tempo libero, a dedicarsi al gioco e ad attività ricreative proprie della loro età.

 

 

"Questa è la ragione per cui sono tornata, e questa è la mia motivazione per proseguire l'attività agonistica con una nuova energia. Si, voglio tornare, e fare qualcosa per cui ne vale la pena. L'obiettivo stavolta non è vincere tutte le gare, ma invogliare i bambini a fare una vita attiva, a fare ciò che amano, ad essere sé stessi".

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