STATE A CASA VALE ANCHE PER NOI CICLISTI

Anche noi vorremmo uscire a testare le tante bici che abbiamo in redazione ma non lo facciamo, anche Voi dovete fare come noi. Uscire significa mettere a rischio un sistema sanitario che è già al collasso.

Lo sappiamo stare a casa è dura, soprattutto a inizio marzo quando ormai si era pronti ad attaccare il numero sulla schiena, eppure è quello che bisogna fare. Le misure adottate dal Governo per tentare di contenere del contagio dal virus Covid-19 vanno contro quello che noi bikers siamo, ma sono necessarie e chiare:

 

- Evitare ogni spostamento delle persone fisiche, salvo che per gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute. È consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza

 

IL VERO MOTIVO PER IL QUALE NON BISOGNA USCIRE IN BICI

Come continuano a ripetere tutti i mezzi d'informazione nel limite del possibile bisogna restare a casa. Le motivazioni sono due, una palese: evitare il contatto con altre persone ed evitare la diffusione del virus; ma c'è un secondo aspetto che invece sfugge a molti, soprattutto a chi come noi biker ama fare sport all'aperto, in solitaria, e che non riesce a comprendere perché anche questo piacere dovrebbe essere limitato visto che "se pedalo da solo in mezzo al bosco non rischio di contagiare nessuno".


Questa affermazione è assolutamente vera, ma il problema è un altro: il collasso del sistema sanitario italiano. Tutti noi sappiamo che nelle uscite in mountain bike il pericolo è sempre dietro l'angolo. 99 volte ci va bene, la centesima no. Ecco, in questo momento di crisi dobbiamo evitare di arrivare a quella 100ª

 

Se ci infortuniamo mentre siamo in MTB (ma questo vale per la bici da strada, lo sci alpinismo, il trail running, la corsa al parco, il trekking, ecc...) e dobbiamo richiedere l'intervento di un'ambulanza, questa richiesta andrebbe ad aumentare il lavoro di ospedali e operatori sanitari che al momento sono già al collasso. Vuol dire togliere operatori ad interventi ben più urgenti, caricare di ulteriore lavoro i Pronto Soccorso, proprio adesso che questi ultimi sono impegnati a fronteggiare l'emergenza corona virus.

 

Se stiamo a casa, riduciamo il rischio di farci male e di conseguenza, riduciamo gli afflussi verso gli ospedali che in questo momento hanno i centralini impazziti e i pronto soccorso pieni.

 

Siamo biker anche noi, sappiamo che la voglia di pedalare è più forte di noi, ma in questo periodo che stiamo passando in Italia bisogna pensare più in grande, bisogna pensare alla collettività e ad agire per far in modo che tutto questo passi il più velocemente possibile.

 

Restiamo a casa, se dovete sfogarvi fatelo, ma fatelo sui rulli. 

 

 

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